1- BINARI ROVENTI PER MORETTI
Gli uscieri del palazzo-obitorio delle Ferrovie sono trasecolati, indignati e terribilmente incazzati.
La notizia lanciata ieri dalle agenzie sull'iscrizione di Mauro Moretti tra gli indagati dai pm di Napoli è arrivata nel momento peggiore e ha destato enorme sensazione. Adesso gli uscieri stanno leggendo le 332 pagine dei magistrati che hanno messo sotto accusa il manager di Rimini che pensava di essere rimasto al riparo dalla bufera dopo la sua testimonianza al tribunale napoletano.
A dire il vero gli uscieri non sono sbalorditi per le cose che si leggono nei faldoni dei giudici perché sapevano da anni che Moretti non era arrivato al vertice soltanto per la sua bravura o per grazia divina, ma anche per i suoi rapporti trasversali e soprattutto con la Cgil, il sindacato dei ferrovieri di cui è stato la guida.
BISIGNANIE neanche la rivelazione del loquace Bisignani a proposito della presentazione che Lorenzo Necci gli fece prima della nomina del 2006 ad amministratore delegato, rappresenta una novità anche se l'ex-sindacalista di Rimini una volta salito sulla poltrona di prima classe ha fatto di tutto per smarcarsi dal "magnifico Lorenzo", il padre dell'Alta Velocità.
Agli uscieri non sfugge l'errore compiuto da Moretti quando davanti ai magistrati ha giustificato il suo incontro con il parlamentare Alfonso Papa perché questi aveva ricevuto da un controllore un trattamento disdicevole. Non a caso nelle 332 pagine si legge che questa giustificazione è apparsa "una vera e propria presa in giro" che ha fatto scattare l'iscrizione del manager tra gli indagati.
ALFONSO PAPAAd ogni modo il coinvolgimento del Capo ha rovinato la festa che gli uscieri del palazzo-obitorio stavano preparando per domani quando, come ha anticipato Dagospia la settimana scorsa, Moretti presenterà alla stazione Termini il piano industriale 2011-2015 sul quale ha lavorato da mesi.
I contenuti del piano rimangono segreti, ma di sicuro saranno presentati il nuovo marchio e il logo della società che d'ora in avanti si dovrà chiamare "Ferrovie dello Stato Italiane". Davanti ai giornalisti il manager di Rimini prenderà le distanze dalle notizie di queste ore e probabilmente dedicherà una parte del suo discorso ai concorrenti di Ntv, la società di Luchino & Company che con soldi e locomotrici anche francesi ha dichiarato di voler decollare sui binari italiani entro la fine dell'anno.
GIULIO TREMONTIAll'incontro di domani è prevista la partecipazione del ministro maremmano Matteoli e di Giulietto Tremonti, il ministro dell'Economia azionista di "Ferrovie dello Stato Italiane". Nel palazzo-obitorio gli uscieri non sono del tutto sicuri che dopo la bomba scoppiata ieri sera i due esponenti del governo siano desiderosi di sedersi in prima fila.
2- L'USCITA DALL'ANTITRUST DI TONINO CATRICALÀ FARÀ FELICE LORENZO BINI SMAGHI. PER TONINO SEMBRA SPIANATA LA STRADA DELL'AUTORITÀ PER I LAVORI PUBBLICI CHE SI RENDERÀ LIBERA CON L'USCITA DI SCENA DI GIUSEPPE BRIENZA
Qualche giornale tedesco continua a invocare la permanenza di Lorenzo Bini Smaghi sulla poltrona della BCE.
L'ultimo è Borsen-Zeitung, che come scrive la zelante corrispondente del "Corriere della Sera" da Francoforte, Marika de Feo, è uscito ieri con l'invocazione "Resta Lorenzo, resta a Francoforte". Questa eventualità si scontra con il patto stretto da Berlusconi con Sarkozy per sollevare l'economista fiorentino dall'Eurotower, ma resta intatto e irrisolto il problema di trovare una sistemazione per questo personaggio che punta i piedi al di là di ogni previsione. L'irritazione nei suoi confronti è forte sia a Palazzo Chigi che alla Banca d'Italia dove il Consiglio superiore al completo deve confermare entro martedì della prossima settimana la scelta di Mario Draghi.
matteoli jpegL'unica strada per uscire dall'empasse sembra quella di insistere per portare l'economista fiorentino su una delle Authority (Antitrust, Lavori Pubblici, AgCom) che potrebbero rendersi disponibili. È quanto sperano a Palazzo Chigi dove danno per certa l'uscita dall'Antitrust di Tonino Catricalà, il magistrato calabrese che stamane ha lanciato un grido d'allarme sull'assenza di vitalità del sistema economico "compromessa e senza concorrenza".
Per Tonino sembra spianata la strada dell'Autorità per i Lavori Pubblici che si renderà libera con l'uscita di scena di Giuseppe Brienza. Quest'ultimo è stato nominato appena un anno fa grazie ai suoi rapporti storici con il trio Casini, Cesa, Follini. L'arrivo di Catricalà dovrebbe contribuire a mettere un po' di ordine in un mercato come quello dei lavori pubblici che vale 111 miliardi e occupa 1,5 milioni di addetti.
LORENZO BINI SMAGHI - copyright PizziUn mercato con molte ombre perché sembra che almeno 5mila imprese non rispettino le regole e il 30% degli appalti sia affidato senza gara.
Per il magistrato calabrese, che a parte le indulgenze dimostrate ai tempi del salvataggio della vecchia Alitalia, è considerato un mastino, ci sarà pane per i denti.
3- TELECOM CHE FIGURACCIA PER SINISCALCO GRAZIE AI CACCIATORI DI TESTE "EGON ZEHNDER"
Nelle società dei cacciatori di teste l'ironia si spreca per la brutta figura di "Egon Zehnder", uno dei più quotati headhunter internazionali di cui è partner Aurelio Regina.
Tutto nasce dalla brutta figura che questa azienda presente sul mercato nostrano dal 1971 ha compiuto dopo il mandato ricevuto da Mimmo Siniscalco nella sua qualità di presidente di Assogestioni, l'Associazione del risparmio gestito dove l'ex-ministro torinese è stato nominato presidente nel marzo dell'anno scorso.
Questa Associazione ha il compito di nominare i cosiddetti "consiglieri indipendenti" in varie società ed è in questa funzione che Siniscalco ha chiesto a Egon Zehnder di scegliere per il consiglio di amministrazione di Telecom un nome brillante da affiancare a quelli di Francesco Profumo (rettore del Politecnico di Torino) e Luigi Zingales, il barbuto economista che ha fama di rompicoglioni.
Dopo aver ricevuto l'incarico, il faro di Egon Zehnder si è acceso sulla testa di Nanni Beccalli Falco, numero uno in Europa e in Asia di General Electric. Questo manager, nato in Italia, ha iniziato la sua carriera in Usa nel '75 e ha un curriculum di tutto rispetto perché, oltre alla carica che ricopre dal gennaio di quest'anno dentro la multinazionale General Electric, siede nel board di importanti organizzazioni internazionali e nel 2009 ha ricevuto la Legion d'Onore.
yds08 domenico siniscalco toastPurtroppo le teste meravigliose di Egon Zehnder non si sono accorti che le grandi società americane non concedono ai propri manager operativi di sedere nei consigli di altre aziende, e nemmeno si sono preoccupati di chiedere un parere alla casa madre statunitense di "Nani" Beccalli Falco. Quest'ultimo invece il parere l'ha chiesto al suo ufficio legale che, nel rispetto della tradizione, non gli ha concesso di sedersi tra i consiglieri indipendenti di TelecomItalia.
Adesso Siniscalco e Assogestioni devono mettere una pezza e trovare una degna alternativa.
NANNI BECCALLI FALCO
4- FINO AD OGGI NESSUN GIORNALE ITALIANO E NESSUNA TELEVISIONE È RIUSCITA A SCRIVERE IL NOME DELL'AGENZIA PUBBLICITARIA "PIRATA" E DELLA DITTA DEI DIVANI CHE HA INVASO LA SPIAGGIA DI BUDELLI. DALLE IMMAGINI SI CAPISCE SOLTANTO CHE SONO BIANCHI E TRAPUNTATI, PER IL RESTO L'INFORMAZIONE SEMBRA AVER LASCIATO IL PASSO AL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ CHE ATTRAVERSA I MEDIA
I sardi sono gente vispa e curiosa come dimostra quel fotografo impiccione di Antonello Zappaddu che continua a spiare gli ospiti di Berlusconi a Villa Certosa.
Questa caratteristica antropologica li ha portati a scoprire una clamorosa violazione della natura che è stata provocata dall'arrivo sulla spiaggia di Budelli di una troupe pubblicitaria inglese pronta a realizzare uno spot per una società che produce divani, tavoli e poltrone.
L'invasione dell'isolotto più sacro della Maddalena è stata anticipata dall'arrivo di un panfilo di 70 metri dove 15 pirati (operatori e modelle) hanno atteso un paio di giorni prima di scendere sulla sabbia finissima per costruire il set fotografico.
pubblicitari con poltrone a budelliA lanciare l'allarme è stato Yuri Donno, il biologo del parco, che ha parlato subito di atto vandalico. A metà della settimana scorsa "Repubblica" ha dedicato un'intera pagina all'episodio, e a ruota del quotidiano sono arrivati numerosi servizi giornalistici e televisivi di altri giornali come "La Stampa", "TgCom", "Nuova Sardegna" e "Unione Sarda".
PUBBLICITARI VIOLANO LA SPIAGGIA DI BUDELLIA quanto pare i 15 inglesi dovranno pagare una multa irrisoria di 50 euro, ma l'aspetto più curioso che eccita la curiosità dei sardi è un altro: fino ad oggi nessun giornale italiano e nessuna televisione è riuscita a scrivere il nome dell'agenzia pubblicitaria "pirata" e della ditta dei divani. Dalle immagini si capisce soltanto che sono bianchi e trapuntati, per il resto l'informazione sembra aver lasciato il passo al business della pubblicità che attraversa i media.
Fiat TERMINI IMERESE
5- GLI OPERAI DI TERMINI IMERESE SONO ARRIVATI AL TERMINE DELLA NOTTE
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che gli operai di Termini Imerese stanno ancora aspettando le proposte per un insediamento alternativo allo stabilimento Fiat.
Le ultime notizie riguardano l'arresto del finanziere Simone Cimino, fondatore nel 2003 di Cape Natixis, una società di gestione di fondi che attraverso l'altra società di investimento quotata Cape Live aveva presentato a Sciaboletta Scajola progetti fantasmagorici per la riconversione del sito automobilistico.
Nonostante l'arresto di Cimino resta in piedi la joint-venture del finanziere con la Regione Sicilia che si era illusa di produrre auto elettriche in tandem con un fantomatico partner indiano".