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SE CADE ATENE, CHI LA TIENE? - I MINISTRI EUROPEI DELLE FINANZE TENTENNANO SUGLI AIUTI ALLA GRECIA (ALTRI 12 MLD €): VOGLIONO CAPIRE SE LA GRECIA È DISPOSTA AD UN PIANO LACRIME E SANGUE (E NON SOLO AL CHIAGN’ E FOTTE) - PER JUNCKER, L’ITALIA NON È IN PERICOLO MA IL FONDO MONETARIO TEME L’EFFETTO DOMINO DI UN EVENTUALE DEFAULT DI ATENE E CHIEDE DI INGRASSARE IL FONDO SALVA-STATI (ATTUALMENTE DOTATO DI 750 MLD €) CHE SERVE A COMPRARE I TITOLI DEI PAESI IN CRISI…

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1 - GRECIA: L'EUROPA RINVIA GLI AIUTI. JUNCKER, ITALIA NON E' IN PERICOLO
Da Asca.it

I ministri delle finanze europei prendono tempo sull'ultima tranche del prestito alla Grecia da 12 miliardi di euro ma dal vertice straordinario a Lussemburgo si lancia il messaggio che ''la Grecia non sara' abbandonata dai partner europei'' sottolinea il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, che precisa anche il pensiero sull'Italia.

JUNCKER

''Non credo che l'Italia sia in pericolo'' ha detto Juncker tornando sulle parole pronunciate nei giorni scorsi sul rischio che anche Italia e Belgio potrebbero essere contagiate dalla crisi di Atene. ''Non credo che domani Italia e Belgio debbano tremare. Ho solo voluto mettere in guardia contro azioni imprudenti che possano scatenare reazioni irrazionali da parte dei mercati''.

L'Eurogruppo e la Commissione europea cercano di rassicurare i mercati che da giorni vivono in perenne fibrillazione davanti alla prospettiva di un default della Grecia. Al tempo stesso pero' l'Europa sollecita Atene ad adottare senza indugio le misure necessarie. ''Il debito della Grecia e' e sara' sostenibile solo se verranno rispettati tutti gli impegni presi dal governo di Atene quanto a misure di austerita' e risanamento dei conti pubblici''.

Giulio Tremonti con il presidente dellEurogruppo Jean Claude Juncker

Per questo l'Eurogruppo non ha dato il via libera all'ultima tranche da 12 miliardi del prestito concesso l'anno scorso per un totale di 110 miliardi di euro. Per il 3 luglio nuovo vertice straordinario dei ministri delle finanze per ''esaminare i progressi realizzati dal governo greco''.

Il commissario europeo agli affari monetari Olli Rehn sottolinea che ''ora la maggiore responsabilita' ricade sulla Grecia''.

A Lussemburgo i ministri delle finanze dell'Eurogruppo hanno inoltre raggiunto l'intesa per creare il meccanismo di stabilita' europea che a partire dal 2013 andra' a sostituire gli attuali Esf e Efsf e Efsn. In questo ambito l'Eurogruppo prevede la partecipazione anche del settore privato al nuovo piano di aiuti alla Grecia. Juncker ha sottolineato che la partecipazione dei creditori privati sarà esclusivamente su base volontaria, raccogliendo cosi' l'invito pressante della Bce a non prevedere alcuna forma di coinvolgimento obbligatorio. ''Su base volontaria - ha precisato Juncker - significa che non ci sarà alcun elemento coercitivo''.

papandreou

Anche dal Fondo Monetario Internazionale arriva un nuovo monito all'area euro al termine della missione. Di fronte ai sintomi di contagio della crisi del debito pubblico della Grecia verso altri paesi, il Fondo Monetario Internazionale chiede una rapida implementazione dell'Efsf (fondo europeo temporaneo salva-stati che termina a fine 2012), ''aumentarne le risorse a disposizione e ampliarne i potenziali usi sul mercato secondario'', nei fatti poter comprare titoli di stato dei paesi in crisi.

George Papandreou

Attualmente l'Efsf ha una dotazione di 750 miliardi di euro sotto forma di garanzie che gli consentono di raccogliere denaro attraverso l'emissione di bond (rating AAA) fino 440 miliardi, denaro che poi viene prestato ai paesi in difficolta'. Ma l'Efsf non puo' comprare i titoli di stato dei paesi in crisi sia sul mercato primario e sia su quello secondario.

Per il Fondo monetario, un rafforzamento patrimoniale e funzionale dell'Efsf, ''sarebbe il segnale che i paesi membri'' dell'Eurozona, ''sono pronti a fare tutto cio' che serve per garantire la stabilita' dell'area euro''.

2 - LA GRECIA CHIEDE ALTRI 110 MILIARDI CONFRONTO TESO ALL'EUROGRUPPO
Ivo Caizzi per il "Corriere della Sera"

olli rehn

Alla Grecia non basta il primo piano di salvataggio da 110 miliardi di euro, varato l'anno scorso, e chiede intorno a 110-120 miliardi per evitare un'insolvenza dalle conseguenze imprevedibili per l'intera Eurozona. Questa nuova necessità, ammessa dal governo di Atene, ha reso più tesa e difficile la riunione d'urgenza a Lussemburgo dei 17 ministri finanziari dell'Eurogruppo, che è continuata nella notte. Nelle stesse ore si è svolta una teleconferenza anche dei ministri finanziari del G7.

John Lipsky

Al vertice dell'area-euro sono spuntate proposte aperte al compromesso e altre inconciliabili. Il presidente dell'Eurogruppo, il premier lussemburghese Jean-Claude Juncker, già prima della riunione aveva rinviato a oggi l'annuncio di eventuali accordi specifici sul salvataggio della Grecia. «Se cade la Grecia, cade l'intero sistema - ha detto il ministro delle Finanze belga Didier Reynders commentando le conseguenze per l'alto debito del Belgio -. Nessun Paese è al riparo dal contagio, nemmeno la Germania».

Draghi tra Saccomanni e Grilli

A notte inoltrata è stata rinviata la decisione sull'erogazione della quinta tranche di prestiti pari a 12 miliardi di euro. I ministri hanno deciso di attendere il voto del Parlamento greco sul piano di salvataggio in programma domani sera. La Grecia nel 2011 non sembra in grado di ridurre il deficit al previsto 7,5%del Pil e va verso un debito oltre il 150%del Pil.

La Commissione europea, la Banca centrale europea (Bce), il Fondo monetario (Fmi) e vari Paesi membri vorrebbero così garanzie concrete sull'attuazione degli interventi di risanamento dei conti pubblici (con tagli per 28 miliardi) e sulle privatizzazioni (fino a 50 miliardi).

draghi trichet

Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, ha definito «fondamentale» il consenso nazionale in Grecia sul piano di austerità, che sta provocando proteste di masse di «indignati» in continuazione. Il premier greco Georges Papandreou ha lanciato un appello ai connazionali ad accettare le misure di rigore. A Lussemburgo il neoministro delle Finanze greco, Evangelos Venizelos, ha garantito il rispetto del programma concordato con l'Ue e il Fmi per ottenere gli aiuti.

Wolfgang Schauble e Giulio Tremonti

Nell'Eurogruppo lo scontro più duro riguarda il coinvolgimento degli investitori privati, cioè principalmente le banche esposte sul debito di Atene. Soprattutto la Germania vuole evitare che siano solo i contribuenti a pagare il salvataggio. La Bce, la Commissione e i Paesi più condizionati dagli interessi del sistema bancario rifiutano qualsiasi forma di ristrutturazione obbligatoria del valore dei titoli di Stato greci.

ELENA SALGADO

Un compromesso recupera l'accordo di Vienna, che nel 2009 portò gli istituti di credito a dilazionare volontariamente la scadenza dei debiti in alcuni Paesi dell'Est in difficoltà. Verrebbe allungata, più o meno «volontariamente» , anche la scadenza dei bond greci. Il ministro delle Finanze spagnolo Elena Salgado ha spiegato che gli alti tassi previsti renderebbero «ragionevole» e conveniente mantenerli oltre la scadenza.

evangelos venizelos

«Dobbiamo capire se concordare le estensioni banca per banca o delegare all'autorità nazionale» , ha aggiunto la Salgado. In nottata è spuntata un'intesa di massima sulla volontarietà. Alla Bce vogliono evitare che le scadenze allungate portino le agenzie di rating a dichiarare comunque l'insolvenza di Atene, facendo schizzare in alto i tassi e destabilizzando la credibilità dell'Eurozona. Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, non ha rilasciato commenti a Lussemburgo. Ma intenderebbe anticipare la maximanovra sui conti pubblici per ridurre i rischi di contagio per l'Italia.

 


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