1 - RAI, LEI CONGELA LE NOMINE CONTESTATE - GARIMBERTI: APPROVO
Paolo Conti per il "Corriere della Sera"
Rai, niente nomine nel Consiglio di amministrazione. È saltato ieri il pacchetto di nuove direzioni messo a punto da Lorenza Lei (si dice, dopo un vertice con i consiglieri di centrodestra martedì scorso) e guidato dal nome di Susanna Petruni come nuova responsabile del Tg2.
Lorenza Lei ha capito che l'opposizione aperta del consigliere Rodolfo de Laurentiis, area Udc, e dei due consiglieri di area Pd, Nino Rizzo Nervo e Giorgio van Straten, si sarebbe tradotta in una clamorosa spaccatura proprio a ridosso della presentazione dei nuovi palinsesti Rai prevista per lunedì alle 19. Meglio un rinvio.
Il ministro per lo Sviluppo economico Paolo Romani fa sapere da Tunisi che «non si tratta di uno stallo» nelle nomine e che la «soluzione ci sarà presto» . Si chiede Vincenzo Vita, Pd: «Ma che c'entra Romani con le nomine?» . Proprio Garimberti è contento del rinvio: «Sono soddisfatto per questa pausa di riflessione, che reputo giusta perché vi era un forte rischio di frattura in Cda e di alimentare tensioni in azienda. Questo invece è un momento in cui sono fondamentali unità di intenti e operatività nell'esclusivo interesse della Rai».
PAOLO ROMANIPerò una forte spaccatura resta. Ed è quella tra Garimberti e i consiglieri di centrodestra. Il presidente aveva tolto dall'ordine del giorno la sostituzione di Massimo Liofredi, direttore di Raidue, con Gianluigi Paragone, area Lega. Giovanna Bianchi Clerici, consigliere di area leghista, lo attacca: «Ha violato il regolamento dei lavori del consiglio, lo statuto e di conseguenza la legge che sovrintende alla governance aziendale, ritenendo di preselezionare le caselle che il direttore generale aveva ritenuto di sottoporre all'esame del consiglio. In base alle norme è compito esclusivo del direttore generale presentare le proposte sugli avvicendamenti dei dirigenti di prima e seconda fascia».
Dura la replica del presidente: «È grave e contraddittorio che un consigliere che invoca le regole sia il primo a non rispettare le sedi deputate per discutere di certi temi aziendali. Io esercito il mio ruolo nel pieno rispetto delle regole e nel mero interesse aziendale».
E fa sapere di aver depennato la sostituzione di Liofredi solo perché l'attuale direttore di Raidue ha annunciato un ricorso alla magistratura del Lavoro in caso di rimozione. Fervono a Bologna i preparativi per «Signori entra il lavoro. Tutti in piedi» , previsto per le 21 di domani a villa Angeletti e aperto a chiunque desideri trasmetterlo. Un palco «ad arena» per le celebrazioni dei 110 anni della Fiom.
NINO RIZZO NERVOInterverranno Serena Dandini, Vauro (che insieme a Santoro dovrebbero condurre la serata), Elisa Anzaldo, Maurizio Crozza, Teresa De Sio, Antonio Ingroia, Max Paiella, Daniele Silvestri, Subsonica, Marco Travaglio. Santoro spera di coinvolgere anche Elio Germano, che l'anchorman considera «il miglior attore italiano».
2- «TV LOCALI UNITE PER MICHELE - NO ALL'ESPROPRIO DELLE FREQUENZE»...
Chiara Maffioletti per il "Corriere della Sera"
Se la trasmissione-evento di Michele Santoro avrà una copertura televisiva totale, lo si deve in larga parte a Sandro Parenzo. È lui ad aver intrecciato la trama di tv locali che, tutte insieme, domani permetteranno a chiunque di assistere a «Signori entra il lavoro. Tutti in piedi» (visibile anche su Current, Sky, e su Corriere. it). Una vita dedicata alla tv quella dell'editore di Telelombardia, che già lo scorso anno si era impegnato in un'operazione simile, «Raiperunanotte» , sempre con Santoro. «Ma ora è stato più facile mettere d'accordo le emittenti» , ammette.
Come mai?
«Il momento è critico. Con il beauty contest (gare non competitive), il governo darà gratis frequenze alle tv nazionali. Sarà un esproprio per le emittenti locali» .
Vi sentite minacciati?
«Vogliamo dire che ci siamo. Nel 2003 con una partita di calcio ho superato i network nazionali. C'è il potenziale, dipende da cosa trasmetti. Con l'aria che tira, unirsi conta» .
L'aria che tira non sarà la migliore, eppure tutti parlano di «vento che sta cambiando» . Nel suo settore no?
«Si sta capendo che il web è determinante: per i referendum ma anche per gli show. Per domani il tam-tam è enorme» .
Si è molto dibattuto su informazione e web in questi giorni. Per Aldo Grasso rischia di prevalere l'emozione.
«Questa operazione e la vicenda Santoro hanno catturato chi si era disaffezionato alla tv. Non è detto siano gli stessi che si erano allontanati dalle urne. Ma c'è una nuova Italia» . In molti considerano questo evento «antiberlusconiano» .
Lei ha diretto la Fininvest degli inizi...
«Con questa operazione sto facendo la stessa cosa che faceva Berlusconi allora: unire le frequenze contro il monopolio Rai. Oggi c'è il duopolio Rai e Mediaset» .
Questo è l'aspetto tecnico. Ma Santoro passa come uno dei massimi antagonisti del premier...
«Non so se lo sia. Di certo vuole fare una tv senza padroni» .
È una pretesa realisticamente possibile?
«Non è facile, ma deve esserlo per un giornalista».
A Telelombardia non esistono imposizioni o limiti?
«Siamo l'unico gruppo a fare solo tv. Non abbiamo altre attività. Sono un editore puro. Ho comprato Telelombardia da Ligresti, tramite Mediobanca. Ma non ho altri interessi».
In che senso?
«Io non devo cementificare la città o cercare consensi» .
Quindi come mai ha scelto di sostenere Santoro?
«La trasmissione è per i 110 anni della Fiom: si parla di lavoro e del suo gigantesco significato. Con Santoro poi ci saranno sorprese. Ma il tema resta la garanzia del lavoro» .
Le tv locali non potrebbero unirsi più spesso per trasmettere lo stesso evento in tutta Italia?
«Sarebbe bello. Santoro ha fatto una scelta coraggiosa: si è messo sul mercato e ha reso possibile tutto questo. E lancia un messaggio forte, cioè che è padrone di se stesso».
Da esperto di televisione, come crede che andrà a finire? Dove rivedremo Santoro nella prossima stagione?
«Ad oggi non ha firmato con nessuno. Darò una risposta andreottiana, ma credo lo vedremo dove gli permetteranno di fare tutto quello che vuole fare» .
Una tv del genere può essere la Rai?
«Lo vedo complicato» .