1 - DAGOREPORT
Prima di firmare un contrattino con La7, Sant'euro vuole conoscere chi saranno i nuovi padroni della cosiddetta Telesogno. Michelone non vuole finire dalla padella al tegamino: da Berlusconi a Montezelone & Della Valle (con i soldi del solito bankomat di Passera) oppure un sempre più improbabile De Benedetti (La7 verrebbe a costare un botto: un miliardo, debiti compresi).
D'altra parte, l'affare La7 si complica ogni giorno di più per le divergenze tra la Mediobanca di Nagel-Pagliaro (vendere tutto per risdanare un rosso Telecom Italia da 31 miliardi) e Bebé Bernabè che cerca un socio - vedi Dieghito & Luchino - per avere potere politico con Roma.
Oltretutto, nessuno sa quando finirà l'agonia del Puzzone di Arcore con il conseguente spoil system che riporterebbe viale Mazzini sotto l'ombrello di Bersani e compagnucci. Di qui, l'offerta di Santoro a Culatello di candidarsi alla direzione generale Rai non è peregrina.
berlusconi-bersani2- IO NON MENTO, TU MENTANA...
Da Camere d'aria (blog di Primo Di Nicola - Espresso blog)
http://dinicola.blogautore.espresso.repubblica.it/2011/06/13/1227/
E' successo con la caduta del fascismo e pure con il crollo della prima Repubblica. Figuriamoci se non capitava anche con il disfacimento del berlusconismo. Parlo dello strano fenomeno tutto italiano per cui c'è sempre qualche alfiere dell'Ancien Régime che nel nuovo si mette a fare il rivoluzionario scavalcando a sinistra anche i più sinistri dei suoi vecchi avversari.
In questo caso ci toccano le prediche di Enrico Mentana che, pare di capire, a noi giornalisti del gruppo Espresso ci compatisce non poco per il fatto che noi si lavori sotto il tallone di ferro dell'editore Carlo De Benedetti. Se De Benedetti arrivasse a La7, ha detto più o meno Mentana, lui si sentirebbe meno libero.
michele santoro anno zeroCaro Mentana, quando noi all'"Espresso", anche in quello edito da De Benedetti, facevamo inchieste e denunce sulle mazzette socialiste tu eri giornalista Rai in quota socialista. Quando noi denunciavamo le malefatte berlusconiane tu eri a Mediaset il direttore del principale telegiornale (Tg5) di Berlusconi.
Carlo De BenedettiE quando Berlusconi convocava i suoi consigli di guerra con i direttori di tutte le sue testate ad Arcore e dintorni, a quelle riunioni c'eri anche tu, magari mentre si preparava a scendere in campo o a varare leggi ad personam, tipo la depenalizzazione del falso in bilancio o le tante altre che gridano ancora vendetta per i danni che hanno prodotto nel sistema giudiziario e in quello democratico.
Perciò, via un po' di misura. Sappiamo tutti che l'editore puro è il meglio che si possa desiderare per fare bene il nostro mestiere. De Benedetti non lo è. Ma se guardo al mio lavoro di giornalista posso dirti che sempre sono stato libero di farlo come meglio ho ritenuto. Non c'è stata notizia negli ultimi venti anni, parola d'onore, che io abbia trovato e che non sia stata puntualmente pubblicata su "l'Espresso".
ottobre Santoro si dimette da parlamentare europeo per partecipare alla prima puntata di Rockpolitik di Adriano Celentano Ansa3 - CELENTANO IRROMPE A LA7: SPOT ANTI CORRIERE...
Maurizio Caverzan per "il Giornale"
«Ormai Celentano telefona a chiunque» ci ha scherzato su Geppi Cucciari, partner fissa di Enrico Mentana nei pomeriggi elettorali, stemperando un certo imbarazzo causato dall'escursione del Molleggiato in materia di proprietà e assetti editoriali di La7.L'Adriano nazionale aveva telefonato per festeggiare il risultato dei referendum, per i quali si era esposto nelle ultime settimane con lettere al Fatto quotidiano e una serie di altre telefonate alza-audience ad Annozero .
Lo Speciale Elezioni di Mentana, futuro compagno di rete di Michelone, era l'occasione giusta per incassare il riconoscimento. «Tu sei il vincitore di questi referendum» gli ha infatti spianato il piedistallo Mentana. «Qual è il quesito per il quale hai votato con più convinzione?». «Certamente il nucleare, perché dopo quello che è successo a Fukushima» eccetera eccetera; «Ma anche per l'acqua che deve rimanere un bene pubblico» eccetera eccetera. «Ora, dopo questa vittoria, i politici devono mettersi a tavolino e guardare alla bellezza del paesaggio...».
LILLI GRUBER«Quando farai una trasmissione per raccontare queste cose», ci ha subito provato Mentana. «Ma io sono uno dei cancellati dal dittatore generale della Rai», ha ricordato Celentano. Per Mentana era una palla da spingere in rete: «Qui siamo pronti se vuoi, La7 è diventata una terra d'asilo... ».
Insomma, un minuetto. «Ma voi siete già sulla buona strada. Io sono contento se viene Santoro a rafforzare la bomba che avete creato con Lerner, la Gruber e te, naturalmente. Però ho letto che pensi che se venisse De Benedetti sareste meno liberi» ha sterzato Celentano: «Non credo che con Rcs sareste liberi come con De Benedetti. Loro hanno le banche, tanti poteri... De Benedetti non ha nulla da difendere se non l'Espresso e Repubblica».
EUGENIO SCALFARI CON SIGARETTAMentana sembrava sorpreso della tirata antiCorriere di Celentano. Del resto, il giornale di via Solferino non gli aveva pubblicato con risalto diversi testi ecologisti, compresa una lunga intervista a Beppe Grillo? Così il direttore del TgLa7 si ritraeva, precisando il suo pensiero sui possibili nuovi soci: «Io li ho messi sullo stesso piano... Ho detto che stiamo bene così, perché in tutto questo tempo il mio editore non mi ha mai detto nulla... ».
In studio, Giovanni Valentini, editorialista di Repubblica non poteva che sottoscrivere Celentano. Poi pubblicità e il tg con Mentana sulla tolda che ritrasmetteva parte della telefonata, non quella sui potenziali soci. La serata proseguiva con Otto e mezzo di Lilli Gruber. Ospite, come in tanti recenti lunedì, Eugenio Scalfari.