Carlo Tarallo per Dagospia
DE MAGISTRISI BEVE AD UNA FONTANA PUBBLICAGiggino a Manetta ha fatto fuori definitivamente i sinistrati: presentata ieri la Giunta Rivoluzionaria di Napoli, ecco che i corridoi dei partiti si riempiono di quei commenti che invece latitano sui giornali. Il Pd? In giunta non c'è, votare e tacere. Sel? Stesso discorso. Idv? Manco per niente: i quattro assessori dell'Italia dei Livori sono tutti della componente gigginiana, storicamente ai ferri corti coi dipietristi, che si leccano le ferite e fanno buon viso a cattivo gioco.
E allora vediamo nelle stanze e negli stanzini dei "palazzi" napoletani cosa si sussurra da ormai almeno tre giorni.
Il Partito Democratico per mancanza di prove è alle prese con la solita tarantella parte-nopea e parte-bassoliniana: Giggino non ha scelto nemmeno uno dei nomi indicati dal partito, che un minuto dopo aver capito che sarebbero stati tutti scartati, ha fatto sapere di non averli mai fatti. Il partito dopo il caos-primarie è ancora convalescente e resta commissariato fino a data da destinarsi. Andrea Orlando (chi?) è il commissario: intorno a lui malcontento a tutta forza.
DE MAGISTRIS resizeI bassoliniani esultano per il mal comune mezzo gaudio: non siamo solo noi ad essere stati fatti fuori da Giggino, sogghignano, ma anche quelli che a cadavere (politico si capisce) di Morconechi? ancora caldo già festeggiavano l'approdo al ballottaggio della armata brancarancione. Chiedere a Umberto Eterno Secondo Ranieri, dato per vicegiggino e poi rimasto a casa.
Nessun commento, nessun dolore: manco gli auguri alla giunta, e una vecchia volpe ex Dc, alto dirigente piddino, a Dago commenta: "E' una giunta deludente, il caso del conflitto d'interessi di D'Angelo è la più grande contraddizione. L'area cattolica praticamente non c'è. Il partito? quale partito?".
congresso italia dei valori bersani e vendola jpegSe i piddini piangono, i vendoliani non ridono, ma almeno hanno il coraggio di sottolineare anche ufficialmente come in giunta non c'è nessuno dei nomi indicati a De Magistris, a partire dall'ex presidente della commissione parlamentare antimafia Francesco Forgione. Ma Sel, si sa, ha giocato malissimo le sue carte al primo turno: proprio quando stavano per saltare sul carro dell'ex pm, Nichi, pur di non far incazzare culatello Bersani, ha imposto il sostegno al candidato del Pd Morconechi?
Antonio BassolinoOra Sinistra e Libertà (dal Pd) si ritrova in maggioranza ma non in giunta, praticamente un capolavoro.
E nemmeno dalle parti di Italia dei Livori c'è granchè da festeggiare: i nomi degli assessori scelti da Giggino, infatti, sono tutti della componente anti-Tonino, quella per intenderci che più volte ha sfidato i dipietristi anche sui temi dell'etica, a partire dal caso del neoresponsabile Porfidia. Tommasiello, Esposito, Tuccillo: più che uomini di partito, uomini di De Magistris. La dirigenza napoletana aveva indicato al sindaco, ad esempio, il nome di Caterina Pace, capogruppo Idv in consiglio provinciale: niente da fare.
lbrtrntn38 umberto ranieriSi sussurra che però Tonino sia tranquillo: per lui l'importante è che l'ex pm sia impegnato a Napoli e si distragga dal partito.... Intanto però dallo staff arancione ecco il grido di battaglia: "Dieci anni qui a Napoli e poi.. Palazzo Chigi !!!" Giggino for president? Why Not?