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EGO MORETTI - il guru girotondino si è concesso una conclamata autocelebrazione di due ore e venti minuti declamando se stesso, stando bene attento a dare costantemente l’idea di piacersi moltissimo (la dà) - più sorprendente la platea, dove brillava l’incantevole e giovane attrice Isabella Ragonese, nuova e segretissima fiamma del sessantenne Nanni....

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NANNI MORETTI E ISABELLA RAGONESE DA DIVA E DONNA

1 - DAGOREPORT
Eccola in prima fila, lontana appena un paio di poltroncine dall'ex moglie Silvia Nono e dal figlio Pietro, la nuova fiamma di Nanni Moretti, l'incantevole attrice Isabella Ragonese, molto in auge sulla scena di Cinecittà. A metà maggio erano comparse due foto dei nostri piccioni su "Diva e Donna" che ricamavano di incontri sempre più frequenti. A Roma, sono sovente pizzicati attovagliati al "Focolare" di Monteverde o al "Satollo" di Testaccio.

NANNI MORETTI E ISABELLA RAGONESE DA DIVA E DONNA 2

Nella sala Sinopoli, per la seconda serata, era presente la Fandango al gran completo cpaitanata da Domenico Procacci e Sandro Veronesi, lo sceneggiatore di Moretti e scrittore Francesco Piccolo, la regista Francesca Archibugi, etc.

2 - MORETTI, DIETRO L'EGO SCORRE TUTTA UN'EPOCA
Andrea Scanzi per "la Stampa"

"Spostati e fammi vedere il film". Con questa battuta monumentale, Dino Risi sbertucciò il narcisismo di Nanni Moretti. Dopo aver visto Concerto Moretti, lo spettacolo con cui - sabato e ieri - il guru girotondino si è concesso una conclamata autocelebrazione di due ore e venti minuti, il regista di "Una vita difficile" non avrebbe sicuramente cambiato opinione.

Isabella Ragonese

Vestito scuro, camicia blu, Moretti è voce narrante di se stesso. Sul palco, con lui, Franco Piersanti e Nicola Piovani. Gli autori delle sue musiche. Riproposte, all'Auditorium Parco della Musica, con l'Orchestra Sinfonietta. Si segue un percorso cronologico, da Io sono un autarchico (1976) ad Habemus Papam (2011). Inizio e fine sono politici. Dalla lettura di Marx nella pellicola d'esordio («Non ci sto capendo niente, mi sa che ho sbagliato ideologia») al bis che coincide con il monologo del Caimano , in cui interpretava profeticamente un Premier scagliato contro la magistratura.

IsabellaRagonese

Nel mezzo, molte cose. Qualche momento funziona (il musical sul ‘68 alla base di ''Sogni d'oro''), altri meno (incasinato il reading di ''Palombella rossa''). A volte Moretti abbozza un sorriso («Con Ecce Bombo credevamo di aver fatto un film drammatico, poi ebbe successo come pellicola comica e da quel fraintendimento è andata avanti la mia carriera»).

Più spesso, accompagna pensoso - e rigorosamente accigliato - le esecuzioni orchestrali. Sullo sfondo, il maxischermo riverbera primi piani del regista: ego a go-gò. Il protagonista si ferma, chiede una bottiglietta d'acqua e un bicchiere «possibilmente di vetro». Poco dopo, verrà teatralmente scagliata contro una porta dell'Auditorium, durante la lettura rabbiosa da ''La stanza del figlio'' (la bottiglietta, nel film, era una teiera sbeccata).

isabella ragonese in un immagine del film tutta la vita davanti

Moretti declama se stesso, stando bene attento a dare costantemente l'idea di piacersi moltissimo (la dà). Lo stralcio fetish da Bianca , quello in cui il protagonista confessa gli omicidi partendo da una fenomenologia della scarpa (uno dei molti feticismi dell'autore), si conferma memorabile. Silvio Orlando, in platea, commenta a bassa voce: «È il suo film che preferisco».

Il bacio saffico tra la Solarino e Isabella Ragonese

Ogni tanto Moretti legge pagine del suo diario. Durante Habemus Papam, dopo aver rifatto mille volte la stessa scena per vedere quale plaid fosse più funzionale: "I registi, tranne quelli dei film a bassissimo costo, sono davvero degli stronzi cui è permesso di fare qualsiasi cosa". Aprile, privo di musiche originali, è appena ricordato ("Era il '98 e oggi non direi più che i giornali sono tutti uguali").

FRANCESCO PICCOLO

C'è però un riferimento a Pietro, figlio di Nanni e co-protagonista dell'opera. Per due ore e mezzo si sciroppa "Ogni maledetta domenica". Il padre: "Palombella rossa, però, l'hai mollato dopo 25 minuti...". E Pietro: "Ma questo film è fighissimo, il tuo non ci capivo niente".

In un sogno a Moretti appare Clint Eastwood: "Gli chiedo come faccia ad essere così veloce, mi risponde in una maniera che non capisco: "Sono pigro". Il tema della lentezza morettina (5 film in 22 anni) torna. "Dopo il primo giorno di Habemus Papam, Procacci mi esorta a farne almeno uno ogni due anni: come posso riuscirci se non capisco cosa mi succede attorno". E ancora: "Credo di essere quasi sempre un regista mediocre, scolastico. Anzi magari fossi scolastico, almeno seguirei uno schema. Invece quando mi vengono vere idee di regia resto stupito".

DOMENICO PROCACCI

Il pubblica, messianicamente, applaude. Più esattamente si specchia. Ed è questa corrispondenza, questa appartenenza, che permette alla serata di funzionare. Nonostante il narcisismo o forse proprio per quello. Ripercorrendo la sua storia, Nanni Moretti, elargisce madeleines. Trent'anni e più di Italia, pubblico e privato: radiografato, fustigato. Tra espadrillas, lupi mannari, Nutella giganti, pellegrinaggi pasoliniani sulle note di Keith Jarrett, albe fraintese e palombelle esistenziali.

Concerto Moretti a prima vista è mera saltazione di sé. Scavando un po' è piuttosto il piccolo ritratto di un'epoca. Meglio e peggio gioventù. Quella di chi, oggi come ieri, pensava che Moretti fosse tanto supponente quanto prezioso. "Splendido quarantenne", ieri. "Splendidio sessantenne", oggi. Se lo dice da solo parodiando Caro Diario. Il film in cui parlava di sé per raccontare il mondo. Come non ha mai smesso di fare.

 


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