1 - ULTIMATUM DEI RIBELLI A GHEDDAFI: «LASCI ENTRO 72 ORE» E NON LO PROCESSEREMO
Da "LaStampa.it"
Ultimatum dei ribelli al raiss, ma in Libia si continua a combattere. «Se Muammar Gheddafi lascerà il potere entro le prossime 72 ore, non sarà processato per i crimini che ha commesso». È questa la proposta lanciata al colonnello libico dal presidente del Consiglio nazionale dell'opposizione, Mustafa Abdel Jalil. Intervenendo telefonicamente sulla tv araba 'Al-Jazeera', l'ex ministro della Giustizia libico ha chiesto «la fine dei raid aerei, e le sue dimissioni entro le prossime 72 ore.
Se lascerà il paese - ha precisato - noi non lo perseguiremo e non sarà processato per i crimini che ha commesso». Abdel Jalil ha aggiunto che «non sono in corso trattative dirette con Gheddafi e questa proposta la lancio ora attraverso i media» ed ha giustificato il suo ultimatum affermando che «è necessario arrivare ad una soluzione che eviti ulteriori spargimenti di sangue».
LIBIA jpegSul campo la situazione per ora non cambia e anche questa mattina l'aviazione del raiss è tornata a colpire l'hub petrolifero di Ras Lanuf. Il Consiglio nazionale di Bengasi ha fatto sapere che potrebbe rinunciare a perseguire il leader libico per i crimini commessi, se il colonnello decidesse di lasciare la guida del Paese, riferisce la televisione araba al Jazeera, che riporta anche il rifiuto dei rivoltosi di Bengasi alla proposta di Gheddafi di avviare un negoziato sulla sua uscita di scena.
libia«Confermo il fatto che abbiamo avuto contatti con un rappresentante di Gheddafi per trattare l'uscita di scena di Gheddafi - ha detto un portavoce del Consiglio, Mustafa Gheriani - abbiamo respinto l'offerta. Non tratteremo con chi ha sparso il sangue libico e continua a farlo. Perchè dovremmo credergli?». Bersagliati dall'aviazione i ribelli hanno anche il timore di rimanere senza combustibile nel giro di una settimana, a causa della cessazione delle attività nelle raffinerie della regione. Un ufficiale dello stesso governo, Tarek Bu Zaqiya, ha ammesso che ci sono scorte solo per una settimana, precisando che «c'è un piano per far fronte al problema», senza però volerne precisare i dettagli. Secondo Gulf News, alcune fonti del governo di Bengasi hanno ipotizzato l'invio in Libia di combustibile dall'Italia.
libiaUn medico giordano appartenente all'organizzazione internazionale Medecins sans frontieres è stato condotto via da un albergo di Bengasi da uomini armati. Lo hanno detto testimoni e un responsabile dell'hotel.
2 - LIBIA: MSF, MEDICO PORTATO VIA A BENGASI NON E' NOSTRO...
(ANSA-AFP) L'Ong Medici Senza Frontiere (Msf) ha smentito che il medico giordano prelevato e portato via da uomini armati da un albergo di Bengasi, città nell'est della Libia in mano agli insorti, faccia parte della sua organizzazione.
3 - LIBIA, ALTRI DUE ATTACCHI AEREI A RAS LANUF, 5 NELLA GIORNATA...
(LaPresse/AP) - Altri due attacchi aerei sono stati messi in atto dai militari libici a Ras Lanuf, porto sul Mediterraneo in mano ai ribelli. I raid di oggi salgono così a cinque, tentativo da parte delle truppe fedeli al colonnello Muammar Gheddafi di fermare l'avanzata nemica che procede verso la capitale Tripoli. Non ci sono notizie di feriti.
4 - RIBELLI A STRASBURGO,GHEDDAFI LASCI O CONTINUA GUERRA...
(ANSA) - "Gheddafi deve lasciare senza condizioni, altrimenti continueremo a combattere". Lo ha detto all'ANSA Ali Zeidan, stretto collaboratore di Mahmoud Jebril e Ali Al-Esawi i due esponenti del consiglio nazionale libico che sono arrivati oggi al Parlamento europeo di Strasburgo su invito del leader del gruppo liberaldemocratico (Alde), l'ex premier belga Guy Verhofstadt.
"Dopo tutto il sangue che ha versato, tutto quello che è successo - ha aggiunto Zeidan - , Gheddafi non può andare in nessun'altra direzione che andarsene. Non ci ha lasciato nessun'altra opzione". Jebril e Al-Esawi partecipano ora ad un pranzo con un gruppo di eurodeputati dell'Alde, tra i quali il belga Louis Michel (ex commissario europeo all'epoca di Prodi e del primo esecutivo Barroso) e l'italiano Niccolò Rinaldi.
libiaVerhofstadt ha spiegato di essere riuscito ad entrare in contatto con i due esponenti libici "attivando la rete liberal-democratica" nel mondo. Secondo quanto si è appreso, l'aiuto decisivo è arrivato dal nuovo ministro degli esteri francesi Alain Juppé, che avrebbe messo a disposizione i visti per l'ingresso in Europa. I due 'ministri ribelli' avranno domani un incontro con lo stesso Juppé. Verhofstadt ha offerto alla rappresentante della politica estera europea, Catherine Ashton, l'opportunità di incontrare domani Jebril e Al-Esawi.
cbi09 guy verhofstadt premier belga5 - ALLE 18 RIUNIONE A P.CHIGI CON LETTA E MINISTRI...
(ANSA) - E' convocata alle 18 a palazzo Chigi una riunione per fare il punto sulla crisi in Libia e più in generale sulla situazione nel Nord Africa. Alla riunione coordinata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta sono attesi diversi ministri, fra i quali: il titolare della Difesa Ignazio La Russa, il ministro degli Esteri Franco Frattini, Roberto Maroni, ministro dell'Interno e quello del Lavoro Maurizio Sacconi, Altero Matteoli, ministro per le Infrastrutture, il titolare della Salute Ferruccio Fazio e Giulio Tremonti, ministro dell'Economia.
6 - NATO CONFERMA, RICOGNIZIONE AEREI RADAR 24 ORE SU 24...
(ANSA) - Il Consiglio dell'Atlantico del Nord, composto dagli ambasciatori dei 28 Paesi membri della Nato, ha dato ieri il via libera al comandante supremo delle forze alleate in Europa, l'ammiraglio statunitense James Stavridis, di aumentare il grado di sorveglianza sulla Libia, attraverso sorvoli 24 ore su 24 con gli aerei radar Awacs.
Lo ha confermato la portavoce aggiunta dell'Alleanza atlantica, Carmen Romero. L'operazione - è stato spiegato - è finalizzata "a raccogliere il maggior numero di informazioni possibili ed avere una migliore immagine di ciò che accade in Libia", anche in vista della riunione informale dei ministri della Difesa della Nato di giovedì a Bruxelles.
7 - UE, SANCITO ACCORDO SU ESTENSIONE SANZIONI...
(ANSA) - I rappresentanti dei 27 Paesi Ue hanno definito l'accordo sull'estensione delle sanzioni alla Libia. L'intesa è stata sancita dopo il superamento di alcune osservazioni 'tecniche' avanzate da Malta. Tra gli asset entrati nel mirino dell'Unione ci sarebbero anche quelli controllati dalla Banca centrale libica.