Federico De Rosa per "Il Corriere della Sera"
Il progetto al momento sarebbe ancora a livello di studio. Qualcosa però in Poste Italiane si sta già iniziando a muovere. All' inizio di maggio il numero uno del gruppo, Massimo Sarmi, ha deciso di varare una riorganizzazione delle attività telefoniche di Poste. La società pubblica, come noto, ha l' autorizzazione per operare nel mobile come operatore virtuale e in poco più di tre anni ha raggiunto i due milioni di clienti.
Pochi sanno che Poste, però, ha anche una licenza per la telefonia fissa utilizzata finora all' interno della società per le comunicazioni voce e dati tra i 14 mila uffici postali sparsi per l' Italia. Finora le due attività sono rimaste separate. Ma Sarmi ha deciso di razionalizzare le attività e poche settimane fa la licenza per la telefonia fissa è stata conferita a Poste Mobile. Una normale semplificazione, spiegano fonti vicine alla società pubblica.
MASSIMO SARMIDietro la quale, tuttavia, più d' uno ha letto la possibilità che, dopo aver completato il dossier sulla Banca del Mezzogiorno, Poste adesso voglia aprire un nuovo fronte nella telefonia. La mossa di Sarmi somiglia per certi versi a quella fatta in passato da altri due colossi pubblici, Enel e Ferrovie, che trovarono il modo di valorizzare la loro infrastruttura di trasmissione creando rispettivamente Wind e Infostrada (poi divenute un' unica società).
Massimo Sarmi postinoSarmi, che ha speso tutta la sua carriera tra i telefoni, dalla vecchia Sip fino alla Telecom di cui è stato direttore generale, potrebbe insomma fare lo stesso creando dentro Poste una società infrastrutturale fisso-mobile da lanciare sul mercato. E in quest'ottica il numero uno dell' azienda pubblica potrebbe anche fare leva sui business complementari, tipo l'Itc, in cui nonostante i guasti di questi giorni Poste resta all' avanguardia, per completare il progetto e trovare un buon posizionamento sul mercato.
LE POSTE IN TILTIntanto con lo spostamento della licenza fissa a Poste Mobile un obiettivo è stato raggiunto: dopo essere riuscito ad arrivare l'anno scorso al pareggio di bilancio, l' amministratore delegato, Roberto Giacchi, potrà operare in modo più efficiente e iniziare a fare economia di scala grazie ai 2 milioni di abbonati su rete cellulare e all' unico, per adesso, grande cliente sul fisso, ossia le stesse Poste.
Poste Italiane jpegSecondo alcuni osservatori, tuttavia, la riunificazione dei business telefonici potrebbe anche essere funzionale alla partecipazione della società pubblica alla prossima asta per le frequenze per la telefonia mobile, prevista per settembre. Una decisione in tal senso non sarebbe stata ancora presa. In Poste stanno seguendo con attenzione l'iter per la formazione del bando, anche se secondo alcune fonti appare difficile, visto l' esborso richiesto e gli investimenti necessari a mettere in piedi una propria rete mobile, che Sarmi possa prendere parte alla gara.