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BUSINESS INTERNATIONAL - “WSJ”: DA HONG KONG INIZIA IL DOPO-PRADA (L’IPO PUÒ RACCOGLIERE 2,6 MLD $) - “EL CONFIDENCIAL”: I 10 PAESI CON IL MAGGIOR NUMERO DI MILIONARI: USA PRIMI, ITALIA ALL’OTTAVO POSTO IN CALO DI DUE POSIZIONI - “TELEGRAPH”: FISCHER È TROPPO VECCHIO PER IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE? - “LE FIGARO”: CHRISTINE LAGARDE IN NETTO VANTAGGIO - “LE MONDE”: I TEDESCHI? LAVORANO MENO DEI LATINI…

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DAGOREPORT

miuccia prada e Patrizio Bertelli

1 - THE WALL STREET JOURNAL
IL FUTURO ASIATICO DI PRADA
http://on.wsj.com/ku6Vko

"The Wall Street Journal" dedica un articolo (firmato Alison Tudor) a Prada e, in particolare, alla proprietaria della maison Miuccia, sottolineando come molti rappresentanti del mondo degli affari italiano siano contrariati dalla decisone dell'azienda di debuttare sul mercato di Hong Kong, anziché sulla borsa di Milano. L'Ipo, prevista per il 24 giugno, potrebbe raccogliere fino a 3 miliardi di dollari.

"L'idea di lanciarla là per me è eccitante. Perché è la che stanno succedendo le cose, è là che c'è il futuro", dice Miuccia. La famiglia Prada oggi detiene il 95% della società, ma è convinta che essa debba ingrandirsi, andando oltre Miuccia Prada e suo marito, il Ceo della maison, Patrizio Bertelli. Per questo, secondo fonti vicine alla faccenda, è preparata a una successione. Prada aprirà un centro designer a Hong Kong e prevede di inaugurare dai 10 ai 12 negozi all'anno in tutta la Cina. Attualmente ne ha 14.

2 - BLOOMBERG
L'IPO DI PRADA PUÒ RACCOGLIERE FINO A 2,6 MLD $
http://bloom.bg/kMW0df

LAGARDE

L'Ipo di Prada su Hong Kong potrebbe raccogliere fino a 2,6 miliardi di dollari. L'offerta pubblica iniziale della maison con base a Milano, insieme a Intesa San Paolo, prevede 423,3 milioni di azioni, per un prezzo per ciascuna azione che oscilla tra 36,5 e 48 dollari di Hong Kong.

3 - EL CONFIDENCIAL
I 10 PAESI CON IL MAGGIOR NUMERO DI MILIONARI
http://bit.ly/kjdoDf

La crisi economica non colpisce tutti alla stessa maniera. Nel 2010, il numero di milionari nel mondo è cresciuto per numero e ricchezza, fino a rappresentare il 39% dell'economia del pianeta contro il 37% del 2009. I dati sono del Boston Consulting Group (Bcg). Se l'anno scorso era Singapore a occupare il primo posto in classifica, quest'anno in vetta alla lista dei paesi con il maggior numero di "ricchissimi" ci sono gli Stati Uniti: negli Usa i milionari sono 5,2 milioni, per un totale di 38,3 miliardi di dollari.

Seguono: Giappone, Cina, Regno Unito, Germania, Svizzera, Taiwan, Italia, Francia, Hong Kong. L'Italia, rispetto al 2009, scende di due posizioni, per un totale di 270mila milionari

Angela Merkel

4 - THE TELEGRAPH
FISCHER È TROPPO VECCHIO PER IL FONDO MONETARIO?
http://tgr.ph/ku8RMW

ll Governatore della Banca centrale israeliana Stanley Fischer ha annunciato la propria candidatura alla guida del Fondo monetario internazionale, contro il ministro delle Finanze francese Christine Lagarde e il presidente della Banca centrale messicana Agustin Carstens.

"Un problema è la sua età", ha tuttavia detto Yuval Steinitz, ministro dell'Economia israeliano. "Fischer - ha ricordato - ha 67 anni. Due in più rispetto all'età a quando richiesto per l'incarico. Le regole attuali del Fmi, infatti, indicano una soglia massima di 65 anni ed escludono dalla candidatura chi ha superato i 70. Le possibilità di Fischer "non sono moltissime", ha quindi concluso Steinitz.

5 - LE FIGARO
FMI, CHRISTINE LAGARDE È IN VANTAGGIO
http://www.lefigaro.fr/

Sono tre i concorrenti per la guida del Fondo Monetario internazionale, ma al di là dei discorsi, Christine Lagarde appare in netto vantaggio sugli altri due. I paesi emergenti rivendicano il loro diritto di governare le grandi istituzioni internazionali. Ma sono davvero pronti per prendersi questa responsabilità? Il modo in cui si sta svolgendo la campagna per il Fmi permette di dubitarne.

FISCHER

6 - LE MONDE
I TEDESCHI? LAVORANO MENO DEI LATINI
http://bit.ly/jSws7F

Uno studio pubblicato dall'economista Patrick Artus, direttore della Ricerca e degli Studi di Natixis, smentisce la tesi della cancelliera tedesca Angela Merkel, secondo cui le difficoltà finanziarie dei paesi del sud d'Europa sono dovute al minor tempo che essi dedicano al lavoro.

Al contrario, secondo l'indagine di Artus, gli europei del sud lavorano nettamente di più dei tedeschi: 2119 ore l'anno in Grecia, 1654 ore in Spagna, 1554 in Francia e solo 1390 in Germania. Il vantaggio dell'economia tedesca, dunque, non è dovuto al tempo destinato al lavoro, né alla qualità di esso. Le ragioni sono da cercare altrove, nello sforzo tedesco per l'innovazione e nel più alto tasso di risparmio di famiglie e imprese.

 


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