1 - FMI: TRIBUNALE FRANCESE DECIDERA' L'8 LUGLIO SE APRIRE INCHIESTA SU LAGARDE...
(Adnkronos/Dpa) - La Corte di giustizia francese decidera' l'8 luglio se aprire o meno un'inchiesta nei confronti di Christine Lagarde, per il possibile abuso di potere nella gestione di un arbitrato del 2007 con il finanziere Bernard Tapie.
2 - ANCHE LAGARDE HA I SUOI GUAI...
Leonardo Martinelli per "l'Espresso"
Un'aria da prima della classe. Un inglese dalla perfetta pronuncia newyorchese. I tailleur di Chanel. Il percorso personale di una donna che ce l'ha fatta da sola, senza passare per la prestigiosa Ena, fucina dei grand commis francesi, ma grazie a una formidable carriera da avvocato d'affari in terra americana. Una tosta, che è stata campionessa di nuoto sincronizzato e che ancora oggi macina chilometri in piscina per restare tonica. Christine Lagarde, ministro francese dell'Economia, potrebbe essere solo questo: "la perfettina". Naturale candidata alla successione di Dominique Strauss-Kahn alla guida del Fondo monetario internazionale.
Ma la realtà non è mai semplice come appare. A scalfire quell'immagine sono intervenuti alcuni guai giudiziari, come l'affaire Tapie, e, da poco, una nuova oscura vicenda legata a Gdf-Suez e al tycoon belga Albert Frère. Sullo sfondo, sempre lui, Nicolas Sarkozy: la sua rete di connivenze, di danarose amicizie. Storie che alla Lagarde potrebbero costare il traguardo dell'Fmi. La prima è vecchia. Risale al 1990, quando Bernard Tapie, allora amico di François Mitterrand, è all'apogeo della sua carriera di raider (salvatore di aziende in difficoltà, secondo lui).
Quell'anno recupera l'asfittica Adidas, finanziato dal Crédit Lyonnais, banca pubblica. Che però lo scarica nel '94, aprendo la strada al crollo delle sue società d'investimento. Tapie si ritrova a svendere tutto (si riciclerà come attore). Nel frattempo pure l'istituto bancario scivola verso il quasi fallimento. E l'imprenditore inizia una battaglia legale contro l'ente liquidatore, asserendo di essere stato raggirato.
SARLOZY E STRAUSS KAHNNel 2007 Sarkozy vince le elezioni. Tapie, dopo un cambio di casacca, ne diviene consigliere. E la Lagarde, pochi mesi dopo la nomina al dicastero dell'Economia, decide di trasferire il dossier Tapie dalla giustizia ordinaria a un arbitrato privato. Che giunge a un compromesso l'8 luglio 2008: Bernard riceverà un risarcimento di 403 milioni di euro, pagati dai contribuenti francesi. Al netto delle pendenze varie, con il fisco e non, si tratta di circa 240 milioni in contanti. Ma la decisione presa dalla Lagarde non convince Jean-Louis Nadal, procuratore generale della Cassazione, che chiede alla Corte di giustizia di metterla sotto inchiesta per "abuso di autorità".
Bernard TapieSi era trattato di un favore all'amico di Sarkozy? "La signora Lagarde ha agito costantemente per giungere a una soluzione favorevole a Tapie", si legge nella domanda inviata da Nadal all'organo francese che giudica i ministri (e che potrebbe decidere di procedere in questi giorni). "Ha agito come una marionetta, ricevendo istruzioni dall'Eliseo", ha rincarato la dose l'ex magistrato Eva Joly, ora candidata verde alle presidenziali del 2012. Qualcuno fa notare che forse Tapie tutti i torti nella vicenda non li aveva. E che la sua richiesta di risarcimento sarebbe giustificata. Tutti, però, puntano il dito contro la somma. Giudicata davvero troppo alta.
SARKO E FREREIntanto a rovinare la festa a madame interviene, almeno indirettamente, un altro amico (ventennale) di Sarkozy: il miliardario belga Albert Frère, uno degli uomini più influenti (a 87 anni suonati) alla Borsa di Parigi. A metà aprile il colosso energetico Gdf Suez (del quale Frère è il principale azionista privato con il 5,2 per cento del capitale, mentre lo Stato francese ne mantiene il 36 per cento) ha annunciato la cessione del 25 per cento di una filiale di trasporto del gas, Crt-Gaz, a un consorzio capeggiato dalla Cassa depositi (Cdc), emanazione del ministero dell'Economia, per la modica cifra di 1,1 miliardi di euro.
Albert FrereSecondo Jean-Marie Kuhn, uomo d'affari della Lorena, presente nel capitale di diverse società (pure azionista di minoranza di Gdf-Suez) e in guerra da anni con Frère, l'investimento non sarebbe assolutamente strategico per la Cdc ma rappresenterebbe in realtà solo un aiuto di Nicolas all'amico Albert. La Lagarde sarebbe intervenuta manovrata dall'Eliseo. Kuhn ha chiesto al solito Nadal di indagare su di lei. Così oggi molti si chiedono se madame a Washington ci arriverà davvero.