Simonetta Robiony per "la Stampa"
CORRADO GUZZANTI IN "ANIENE"Oddio. Non è come se Renzo Arbore piombasse su Raidue al posto di Michele Santoro perché la sua satira antisistema fa meno male al premier delle polemiche con tanto di sparate roboanti. Ma insomma, il ritorno in tv di Corrado Guzzanti è, comunque, un piccolo evento. Anche se sarà per una sera soltanto, oggi, alle 21,10, e anche se torna su SkyUno che, pur se di successo, sempre rete a pagamento è.
Questo speciale, però, contiene una speranza: in autunno potrebbe diventare un programma vero a puntate, sempre che Corrado ne abbia voglia, trovi gli spunti giusti, vinca la naturale pigrizia oblomoviana che l'affligge e, in ogni modo, Sky promette che lo rimanderà on-demand, a pezzetti o intero quando capita, perché di Guzzanti non si butta niente. E questa è la sua fortuna.
veltr93 corrado guzzantiSarà una carrellata di personaggi, sette-otto a tutto tondo, altri solo accennati, qualcuno appena in voce, molti inediti, un paio no, chiamati a raccontare la nostra Italia disfatta a poche ore dai referendum di domenica e lunedì. E sui referendum Guzzanti, con Andrea Purgatori che firma la scrittura insieme a Pietro Galeotti e Maurizio Cartolano, s'è inventato uno spot esilarante di quelli che fa la Rai dove una annunciatrice spiega che il referendum è una forma di democrazia diretta, spesso volgare, sempre inutile perché basta spostare un paio di virgole e il governo ripresenterà, qualche mese più tardi, la stessa legge pur se abrogata dalla volontà popolare.
Poi consiglia di non portare la carta d'identità: si potrebbe perdere, meglio un foglietto col proprio nome; di non infilare la scheda nell'urna ma farne un aeroplanino e lanciarlo in aria; infine di preferire una bella mangiata al mare sulla spiaggia alla vana sosta alle urne nel dì di festa.
guzzanti corrado 002Con Corrado, a recitare, due compagni e amici: Max Paiella e Marco Marzocca. «Erano mesi che ci pensavamo a far qualcosa per Sky, ma non riuscivo a decidermi. La satira di questi ultimi anni m'è parsa troppo violenta. A me piace essere surreale. Devo inventare. Lasciare libera la fantasia». Mai pensato di andare sulla Rai? «Non sono io che non ci penso: è lei che non pensa a me». Come giudica il caso Santoro? «Ha fatto bene a lasciare: non si può vivere assediati dal proprio editore. E' come stare in una casa senza porte né finestre». Se anche Milena Gabanelli con il suo Report migrasse su La7?
«Mah. L'arrivo di Mentana l'ha trasformata in una rete forte: non vorrei diventasse una rete affollata». Come mai lavora poco sul web? «E' complicato. Non ho intimità col computer. Già gestisco a fatica la mia vita, figurarsi un sito!». Come farete voi comici quando non ci sarà più Berlusconi? «Intanto non è detto che vada via. E poi faremo come abbiamo sempre fatto: ho cominciato con Craxi, io, non con Berlusconi». Lo scandalo del calcio l'ha impressionata? «Il pallone mi interessa poco, certo la vastità dello scandalo m'ha impressionato».
Corrado GuzzantiLo show si chiamerà Aniene come l'affluente del Tevere che attraversa Roma: Guzzanti ne ha fatto un dio mitologico di serie B, un incrocio tra un vichingo e superman che invoca inutilmente l'aiuto del padre Giove per tener in ordine l'umanità. E a questo piccolo fiume, in veste di Antonello Venditti, dedica la canzone «Ci libererà l'esondazione dell'Aniene», nata una sera, per caso, una volta che l'Aniene superò gli argini allagando i terreni intorno, quelli dove sorge il centro sportivo di Anemone benedetto da Bertolaso, allora alla Protezione civile. Tra gli altri personaggi un mafioso che festeggia i 150 anni dell'unità d'Italia con la sua fresca e tosta organizzazione criminale.
tremonti guzzantiE un piduista con tanto di cappuccio, fiero che il suo piano per il paese sia stato realizzato ma in difficoltà perché la loggia dove vive è stata invasa da un gruppo di Olgettine mezze nude, mandate via dalla villa di Arcore. «Non so che dargli da mangiare a ste donne. Non ho mai avuto un animale a casa. E il pesce rosso, l'unica bestia che c'avevo, me lo fece fuori la Banda della Magliana. Che ie dò a queste?».