Paolo Conti per il "Corriere della Sera"
Nicola Zingaretti con Luciano Sovena - copyright Pizzi«È in gioco il futuro non di una qualsiasi società per azioni, ma del marchio audiovisivo più prestigioso d'Italia e tra i più antichi del mondo, sicuramente dello stesso Disney. Tutto ciò avviene mentre si festeggia il 150 ° anniversario dell'Unità d'Italia rischiando di chiudere un insostituibile archivio storico, un'agenzia di promozione del cinema italiano all'estero e impedendo di valorizzare nuovi talenti con la distribuzione di film d'autore».
L'amministratore delegato di Cinecittà Luce spa, Luciano Sovena, assicura che la preoccupazione non è rituale: «Siamo a un passo dal chiudere i battenti. Dal licenziare dipendenti. Dal sospendere un'attività preziosissima per il cinema contemporaneo e la memoria audiovisiva italiana».
rmn61 roberto ciccutto thomasL'allarme è condiviso dal presidente Roberto Ciccutto e dal direttore organizzativo Francesco Gesualdi. Ecco di cosa si tratta. Cinecittà Luce spa (126 dipendenti) nel 2011 riceverà 7,5 milioni di euro di finanziamento dal Fus, il Fondo unico dello spettacolo. La parabola discendente è stata rapidissima: 29 milioni nel 2004, 27 nel 2005 fino al 17,2 milioni del 2010. «Quest'anno i soldi basteranno a pagare gli stipendi e poco più».
fft74 francesco gesualdiCinecittà Luce spa (nata nel 2009 dalla fusione di Cinecittà Holding con L'Istituto Luce e l'incorporazione di Filmitalia, che promuove il cinema italiano all'estero) rivendica un vasto campo d'azione. Un archivio immenso: l'Italia audiovisiva dal 1923 agli albori della tv, 100 mila cinegiornali, 10 mila documentari, 350 mila foto, l'archivio di Stato dell'Albania fascista e pre-comunista, fondi come quello di Folco Quilici, di Mario Canale (centinaia di backstage dei film girati in Italia) gli archivi dell'Eni, del Movimento operaio e della Resistenza.
Ancora Sovena: «In simili condizioni è possibile la dispersione dell'archivio e la perdita di straordinarie professionalità legate al restauro e alla valorizzazione». Poi gli altri compiti, spiega sempre l'amministratore delegato: «Nella distribuzione sosteniamo il cinema emergente finanziato dallo Stato come opera prima e seconda, così quei soldi non si buttano via. Abbiamo per esempio favorito l'affermazione di un talento come Saverio Costanzo con Private. Per citare opere ultime, penso al recente Into Paradiso. Infine, ma non ultima attività, la promozione all'estero del nostro cinema. Siamo una Spa però, come si vede, abbiamo un'attività da ente pubblico».
cinecittàMa Tremonti e il governo in generale affermano che i tagli valgono per tutti... «Non c'è dubbio. Però noi abbiamo una missione speciale che non si può quantificare facilmente. Ho l'impressione che manchi, da parte della politica, una conoscenza completa e dettagliata del valore di questo marchio».
FOLCO QUILICI CON MOGLIEAggiunge Gesualdi: «Dai dati emerge una società col bilancio in attivo, un'attività virtuosa per contenere i costi di gestione riconosciuta dalla Corte dei conti, con un diffuso apprezzamento per l'attività che svolge da anni per il cinema italiano con professionalità d'eccellenza riconosciute in Italia e all estero. Come può una società con queste caratteristiche essere messa nell'impossibilità di svolgere il proprio ruolo?».
9fel24 saverio costanzoPossibili soluzioni? Sovena: «Potremmo immaginare una mobilità di parte del personale verso il ministero dei Beni culturali, l'intensificazione di accordi già avviato con Telecom, Fastweb e Google per il video on demand. Noi abbiamo già ricavi per 7 milioni ma è chiaro che, con i contributi statali a questa quota, la nostra capacità imprenditoriale si riduce a pochissimo...».