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La cosa è avvenuta qualche giorno fa, quando Silvio B. è salito al supremo colle per parlare con il capo dello stato Giorgio N. della successione al ministero della giustizia. Sapete chi ha candidato senza se e senza ma? La nasorifatta Anna Maria Bernini, bolognese, iscritta di diritto tra le fila di Forza Gnocca come esempio alle più giovani di buona conservazione estetica complessiva.
Il fatto è che Giorgio N., reduce anche dai festeggiamenti riusciti per i 150 anni della Repubblica e dagli incontri con gli ospiti stranieri gestiti direttamente nel suo miglior inglese con leggere venature partenopee, ha risposto picche. Proprio non se ne parla, non è la candidatura adatta. Silvio B. avrebbe provato a interloquire ma sarebbe stato respinto con perdite.
Il fattaccio sarebbe rimasto tra i due presidenti se non fosse giunto all'orecchio degli altri aspiranti al pregiato posto di guardasigilli pro tempore e pro Silvio. Maurizio Lupi, già candidato principale, ora ostenta indifferenza e, quasi offeso, fa sapere che non è poi così interessato, l'ex ministro Castelli tende le orecchie ma poi preferisce restare dov'è.
Ma tanto basta che persino Paolo Bonaiuti, forte della sua laurea in diritto internazionale e di qualche promessa di poltrona ministeriale dal sen fuggita da parte di Silvio B., ora potrebbe ritenersi a buon diritto tra gli aspiranti.