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LA VENDETTA? È UN PIATTO CHE SI GUSTA IN LIBRERIA! - POLEMICHE IN FRANCIA PER LA RESA DEI CONTI PRIVATA MESSA NERO SU BIANCO DALLA SCRITTRICE CHRISTINE ANGOT: NEL LIBRO “LES PETITS” L’EX MOGLIE DEL COMPAGNO DESCRITTA COME UNA MANIPOLATRICE, CAPACE DI FARE 4 FIGLI PER POI ABBANDONARE IL PADRE E NON FARGLIELI PIÙ VEDERE - DA CARLA BRUNI A SANDRO BONDI, LE “VITTIME” DELLA VENDETTA PRIVATA DI SCRITTORI PIÙ O MENO IMPROVVISATI…

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Stefano Montefiori per il "Corriere della Sera"

Quando ormai si è arrivati a due terzi del romanzo di Christine Angot, e per oltre 100 pagine si è seguita la discesa agli inferi di Billy e Hélène, ecco la notizia: «Dopo un concerto Billy prende il mio telefonino per inviarle un sms: "Tra un'ora sono da te, ti amo"».

Christine Angot

Il mio telefonino? Dunque chi racconta è coprotagonista degli avvenimenti: e a quel punto il lettore scopre che la Angot è la nuova compagna dell'uomo chiamato Billy, e che "Les Petits" (Flammarion) non è una storia inventata ma un missile lanciato contro Hélène, la rivale in amore, dipinta come una donna cattiva e manipolatrice, capace di fare quattro figli per poi abbandonare il padre e non farglieli più vedere.

Il romanzo ha l'ambizione di descrivere il «lato oscuro della potenza femminile» , e ci riesce. Ma la donna potente, qui, è la scrittrice. Christine Angot ha sempre usato la sua vita reale come oggetto dei romanzi, da "L'incesto" (Einaudi) del 1999 a "Il mercato degli amanti" (Guanda) dell'anno scorso, dove già riportava con dovizia di dettagli erotici la relazione con il rapper Doc Gyneco.

Elise Bidoit

Stavolta va un po' più in là, e fa un romanzo con le vite degli altri. Facilmente riconoscibili, perché a parte i nomi tutto coincide: la bella e alta ragazza francese che si innamora del musicista antillese; la nascita dei quattro figli; la crisi della relazione, e la nuova compagna di lui (la Angot appunto).

Hélène si chiama in realtà Elise Bidoit, e ha confidato al settimanale Le Nouvel Observateur la sua rabbia nel vedere otto anni di crisi coniugale, maltrattamenti, avvocati e sofferenze, raccontati con gli occhi dell'ultima arrivata, che, per sua sfortuna, in Francia è una famosa scrittrice. Amata e odiata, comunque molto letta. Nella vita reale, i bambini- di 5, 7, 9 e 11 anni - che danno il titolo al romanzo nei mesi scorsi hanno trascorso un weekend su due a casa del padre e di Christine Angot. Giocavano in una stanza, mentre nella camera accanto la nuova donna di papà scriveva un libro per distruggere la mamma.

christine angot con doc gyneco

Il confine tra vita privata e letteratura è da sempre labile, e l' «autofiction» ha nobili progenitori in Proust e Céline. I guai veri cominciano però quando lo scrittore, mettendo in gioco se stesso, travolge anche gli altri.

Come nel 1990 capitò a Serge Doubrovsky, l'inventore del neologismo «autofiction», che in Le livre brisé raccontò quattro anni di disastro coniugale, crisi di alcolismo e interruzioni di gravidanze, facendo leggere via via il manoscritto alla moglie, fino alla morte di lei. Marc Weitzmann, cugino di Doubrovsky e indignato per la fine tragica della povera Ilse, rispose con Chaos, una messa in scena della vita di Doubrovsky nella quale ne criticava l'esibizionismo e il fatto di avere «manipolato, usato, torturato fino alla fine una donna psicologicamente più fragile di lui, all'unico scopo di portare a termine la sua impresa letteraria» .

2007(2008)-Nicolas Sarkozy e Carla Bruni

I regolamenti di conti per via di romanzo non sono per fortuna sempre così tragici. In Niente di grave (Frassinelli), Justine Lévy si prese qualche soddisfazione raccontando come Carla Bruni- diventata nel romanzo Paula, «donna Terminator» - riuscì a portarle via il marito Raphaël Enthoven, mentre in Italia Andrea De Carlo e Cecilia Chailly sul loro tormentato amore hanno scritto un libro a testa, Arcodamore e Era dell'amore (Bompiani).

BONDI A GIANNUTRI

I grovigli di passione, editoria e vendetta hanno sfiorato pure il ministro Sandro Bondi, nel 2009, a giudizio di molti, inconfondibile protagonista di Il pesce rosso non abita più qui (La Fenice) della scrittrice pugliese Maria Gabriella Genisi, primo romanzo hard della Seconda Repubblica prima che la realtà, ancora una volta, superasse la fantasia.

 


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