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TORNA A CASA, BILL! - MICROSOFT RIVUOLE GATES AL COMANDO PER NON PERDERE ALTRO TERRENO NELLA GUERRA CONTRO GOOGLE E APPLE - DA QUANDO HA PASSATO LA MANO A STEVE BALLMER, LE QUOTAZIONI DI MICROSOFT SONO CROLLATE DI OLTRE IL 50% E LA SUA CAPITALIZZAZIONE (612 MLD $ NEL 1999) OGGI SUPERA DI POCO I 200, BATTUTA DA JOBS E Da IBM - aggiungere CHE LO SVILUPPO DI WINDOWS 8 È IN RITARDO (E NON CONVINCE IL MERCATO) E LA SANTA ALLEANZA ANTI-IPHONE CON NOKIA STENTA A DECOLLARE...

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Maria Teresa Cometto per "Corriere Economia"

BUFFETT E GATES

Steve Jobs è tornato alla Apple nel 1996, 11 anni dopo esserne uscito. Michael Dell ha ripreso il posto di ceo della sua Dell nel 2007, tre anni dopo averlo lasciato. Tre anni, fino allo scorso marzo, è durata anche la «vacanza» di Jack Dorsey dalla guida di Twitter. La storia delle più famose società americane high tech è costellata dai grandi ritorni dei loro fondatori, la cui visione sembra a un certo punto indispensabile per salvarle da una grave crisi. Il prossimo grande ritorno sarà quello di Bill Gates alla Microsoft?

PAUL ALLEN E BILL GATES

Il giudizio di Wall Street Se ne parla da molto tempo fra gli esperti del settore e soprattutto fra gli azionisti del gigante del software cofondato 36 anni fa da Gates, stufi della leadership di Steve Ballmer. Da quando quest'ultimo è diventato ceo (amministratore delegato) nel gennaio 2000, le quotazioni di Borsa di Microsoft sono infatti scese di oltre il 50%e la sua capitalizzazione - 612 miliardi di dollari nel 1999, la più grande allora fra le aziende tecnologiche di tutto il mondo - oggi supera di poco i 200 miliardi, battuta sia dall'arcirivale Apple sia da Ibm.

Il prezzo delle sue azioni è pari a solo 9 volte circa gli utili: un valore inferiore addirittura a quello di marchi storici del largo consumo come Coca-Cola e Procter&Gamble (17). «Ballmer è impantanato nel passato» ha detto l'altra settimana il gestore di hedge fund David Einhorn, suo azionista, chiedendo che se ne vada. Ma quanto realistico è immaginare Gates al soccorso della sua creatura? Un problema è l'età. Gates ha quasi 56 anni, molti più dei 41 che aveva Jobs e dei 42 di Dell quando sono ritornati «a casa» , per non parlare del 34enne Dorsey.

lapresse steve ballmer bill gates xx bill gates 013

Non è più insomma un ragazzo con davanti ancora il massimo del suo potenziale. Inoltre, osservano i critici, non è mai stato un visionario e condivide una parte della colpa di non aver capito come stava cambiando il mondo con le rivoluzioni di Google e dei prodotti Apple, dall'iPod all'iPad. Fino al giugno 2008 quando è andato del tutto in «pensione» , Gates è stato il responsabile dell'architettura del software e della ricerca e sviluppo di Microsoft.

Anche sotto i suoi occhi è maturato il lancio del sistema operativo Vista nel 2007, il più imbarazzante flop dei 36 anni di vita della società di Seattle, rimpiazzato dopo soli due anni da Windows 7. Da tre anni Gates fa il benefattore a tempo pieno, impegnato a gestire la fondazione creata da lui e dalla moglie Melinda. Ma una buona fetta delle risorse della Bill & Melinda Gates foundation consiste in azioni di Microsoft e non è nel suo interesse vederle ulteriormente deperire. Gates resta inoltre il presidente della società: finora ha difeso al 100%l'amico Ballmer, assunto nell'80 come suo dipendente numero 30.

xx bill gates 004STEVE JOBS BILL GATES

La pazienza però ha un limite. E può esaurirsi mentre il futuro di Microsoft appare sempre più nebuloso, con il calo per la prima volta dei profitti generati dai suoi business principali, Windows e Office. Non è chiaro per esempio quando sarà pronto il nuovo sistema operativo (Os) Windows 8, di cui la settimana scorsa sono state presentate alcune caratteristiche dal responsabile della divisione Windows Steve Sinofsky, 46 anni, uno dei possibili successori di Ballmer interni all'azienda.

L'interfaccia sarà molto diverso dall'attuale Windows per pc e più simile a quello di Windows per i telefonini, proprio per adattarsi in modo omogeneo sia ai pc e laptop sia ai tablet e poter far concorrenza ai sistemi rivali di Apple e Google (Android). Ma le prime reazioni del mercato non sono state entusiaste. I produttori di hardware (la parte fisica dei computer) hanno contestato la scelta di limitare l'uso iniziale di Windows 8 solo ad alcuni marchi, mentre finora tutti avevano avuto accesso subito alle nuove versioni dei prodotti Microsoft.

microsoftAPPLE VS MICROSOFT

E gli analisti si sono chiesti se i tablet con Windows 8 arriveranno troppo tardi, quando il duopolio Apple-Google sarà ormai dominante. Secondo la società di ricerche Gartner entro il 2015 la quota di tablet Android raddoppierà, dall'attuale 20%del totale venduto nel mondo al 39%, mentre l'iPad resterà il numero uno, nonostante il moltiplicarsi dei concorrenti, passando dal 69 al 47%.

Il rimanente 14% dovranno spartirselo oltre una decina di produttori. Incertezze Incerte sono anche le prospettive dei futuri smartphone frutto della joint venture fra Microsoft e Nokia, crollata in Borsa per aver ammesso le difficoltà del suo business. «Due tacchini insieme non fanno un'aquila» aveva deriso l'alleanza Vic Gundotra, uno dei tanti cervelli in fuga da Microsoft: 42enne, era general manager dell'«evangelismo» verso gli sviluppatori indipendenti di software e nel giugno 2007 è passato a Google dove è vicepresidente incaricato fra l'altro dello sviluppo delle applicazioni per telefonini.

gates

Gates non ha la soluzione in tasca al malessere di Microsoft, ma ha fiuto, intelligenza e sa usare tutti i mezzi per vincere, come fece negli anni 90 lanciandosi nel business di Internet e schiacciando Netscape. Che però era molto meno potente di Apple e Google oggi.

 


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