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“VIENI, VIENI, VIENI DA AIAZZONE TANTI MOBILI TROVERAI”! - IL FALLIMENTO DEL GRUPPO “PROVARE PER CREDERE” HA LASCIATO 12 MILA CONSUMATORI INCAZZATI (HANNO PAGATO SENZA RICEVERE I MOBILI ACQUISTATI) CHE SI SONO FATTI GIUSTIZIA DA SOLI - DUECENTO PERSONE HANNO ASSALTATO UN MAGAZZINO AIAZZONE PER RECUPERARE UN LETTO, UN COMODINO O UNA CASSETTIERA - DATO CHE TRA I LADRI D’ARREDO C’ERANO SOPRATTUTTO ALBANESI, TUNISINI E MAROCCHINI, GLI INQUIRENTI SOSPETTANO INFILTRAZIONI DELLA MALAVITA…

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UNA DELLE STORICHE PUBBLICITÀ AIAZZONE
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Giusi Fasano e Cesare Zapperi per il "Corriere della Sera"

Mercoledì pomeriggio nel cortile del mobilificio Aiazzone di Pognano (Bergamo): «Quale giustizia?» si scalda l'ex lavoratore. «Non ho nemmeno le lacrime per piangere... come faccio a pagarmi un avvocato che faccia giustizia?» . E un ex cliente: «Ci hanno truffato. E adesso chiediamo solo di avere quel che è già nostro». Sono arrivati con furgoni, auto, perfino un tir. C'è chi dice che all'inizio fossero centocinquanta duecento. Tutti a darsi da fare per recuperare un letto, una mensola, un comodino, una cassettiera... Insomma: un furto di massa. Per vendicarsi dei torti subìti dal mobilificio, dove «vendicarsi» significa prendersi con le cattive ciò che non si è ottenuto con le buone. Cioè mobili.

Giorgio Aiazzone

Magari pagati a rate per migliaia di euro e mai ricevuti, come giurano alcuni fra i partecipanti dell'assalto. A decine hanno saccheggiato i locali del capannone chiuso da febbraio dopo il fallimento della Panmedia, la società che aveva provato inutilmente a risollevare le sorti economiche di Aiazzone. Nell'edificio era rimasta merce di ogni genere, cucine, camere da letto, camerette, soggiorni. Adesso è una specie di magazzino semivuoto dove, a tratti, mancano anche pezzi di pavimento e di infissi.

GIORGIO AIAZZONE COPERTINA LIBRO

Diversi mobili sono stati smontati e portati via in questi ultimi due mesi perché è capitato più di una volta che ladri forzassero i cancelli e le porte e rubassero qualcosa. Mai, però, era stata organizzata un'azione collettiva di «ripristino della giustizia» per dirla con le parole del segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero. «Esprimo la solidarietà mia personale e del partito a coloro che hanno svuotato il magazzino Aiazzone di Pognano- ha fatto sapere Ferrero -. Le leggi non riescono a tutelare i truffati che non hanno compiuto nessun atto criminale ma hanno semplicemente cercato di ripristinare la giustizia. Il mio partito- annuncia- mette a disposizione i propri legali per aiutare chi si trovasse in difficoltà» .

A dire il vero non sono in molti a trovarsi in difficoltà. Mercoledì pomeriggio c'è chi è riuscito a filarsela in tempo prima che arrivassero i carabinieri. Altri invece sono stati sorpresi e «intrappolati» nel cortile dalle pattuglie chiamate dai passanti. Alla fine parliamo di possibili guai per quarantaquattro persone (uomini e donne): quattro denunciate per tentato furto e violazione di proprietà privata, tutti gli altri per ora soltanto identificati. Ci sono anche italiani ma sono soprattutto extracomunitari: albanesi, tunisini, marocchini, molti dei quali non vivono nemmeno a Pognano.

CARABINIERI INTERVENUTI DOPO L ASSALTO AD AIAZZONE

E qui si arriva al rompicapo degli inquirenti: chi ha organizzato il furto di massa? Come si è diffusa la voce dell'assalto a chilometri di distanza? Con quale mezzo? Facebook, si è ipotizzato in un primo momento. Ma non risulta da nessuna parte un tam tam messo in piedi via Internet. Quantomeno non risulta dai post lasciati sulla pagina del network dedicata al caso. Si chiama «Aiazzone, pagamenti effettuati merce non ricevuta» .

AIAZZONE

Ed è una raccolta di testimonianze sulla delusione, la rabbia e l'impotenza di chi ha pagato caparre e rate, magari con sacrificio, per ritrovarsi senza merce e senza nessun risarcimento per i soldi versati. Gli iscritti al gruppo si consultano, si spediscono documenti, moduli, consigli legali, pratici, indicazioni per aprire una class action o per rivolgersi a questo o quell'associazione di consumatori. Ci sono anche le buone notizie: per esempio l'annuncio fatto ad aprile da Fiditalia, la società di credito al consumo con la quale i clienti Aiazzone stipulavano le rate.

«Fiditalia concede la restituzione delle rate versate» esultano in molti invitando gli altri a riflettere: e adesso che fare? Come ottenere quella restituzione? Ciascuno scrive quanto e come ci ha rimesso qualcosa. Ma nessuno ieri ha aggiornato le pagine del Gruppo per dire «io c'ero, mercoledì» . Nessuno vuole più grane di quante già ne abbia per il solo fatto di aver scelto un articolo Aiazzone. Non ne vuole per esempio l'autotrasportatore che aveva riempito il suo rimorchio di mobili e che era pronto a partire, mercoledì, quando i carabinieri sono arrivati.

AIAZZONE POGNANO

È uno dei quattro denunciati per tentato furto. A verbale ha spiegato di sapere benissimo che stava rubando, sì. Ma che considera questa faccenda come un risarcimento per l'ingiustizia subita perché dice che Aiazzone gli deve 27 mila euro di lavoro non pagato e che per questo i suoi conti non tornano più, lui è sul lastrico e lo sono, ha spiegato, anche tanti altri «ladri» corsi a Pognano per la razzìa dell'altro giorno. Il suo racconto, come quello degli altri, sarà verificato dai carabinieri anche per tener conto di eventuali attenuanti nel processo penale che difficilmente potrà evitare.

AIAZZONE GUIDO ANGELI

Probabile che davvero lui vanti quel credito di 27 mila euro. Di certo non sono clienti o lavoratori in credito invece i dieci che ieri, di nuovo, sono stati sorpresi dai carabinieri mentre tentavano di entrare nel capannone. La notizia della retata di due giorni fa li ha motivati invece di scoraggiarli.

 


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