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LIBIA, BEL SUOL DI MORTE - 150 CADAVERI RITROVATI A LARGO DELLA TUNISIA, CERCAVANO DI SCAPPARE DALLA GUERRA - ALTRA NOTTE DI BOMBE SU TRIPOLI - FRATTAGLIE DI DIPLOMAZIA: IL MONDO FA GARA A CHI ARRIVA PRIMA AL PETROLIO DEL RAÌS. UE E ONU STAREBBERO PENSANDO A MORTADELLA PRODI (LO SDOGANATORE DI GHEDDAFI) PER GESTIRE LE TRATTATIVE, MA FRATTINI S’INCAZZA - FRANCIA, RUSSIA, E PERSINO LA CINA FANNO TUTTO DA SOLI E MANDANO I LORO NEGOZIATORI…

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1 - RECUPERATI 150 CORPI A LARGO TUNISIA...
(ANSA) -
I cadaveri di 150 clandestini, morti tra martedì sera e mercoledì nell'affondamento di un barcone a largo dell'isola tunisina di Kerkennah, sono stati recuperati a 20 km a largo delle coste tunisine. Lo afferma l'Alto Commissariato Onu per i rifugiati. Il barcone aveva a bordo per lo più profughi libici in fuga dalla guerra. Sembra fosse diretto in Italia. La guardia costiera tunisina ha salvato 570 persone ma i dispersi sono fra 200 e 270.

GHEDDAFI PRODI Prodi stringe la mano a Gheddafi nel

2 - LIBIA, ALMENO 10 RAID NATO SU TRIPOLI NELLA NOTTE, COLPITE CASERME
(LaPresse/AP) -
Almeno 10 attacchi aerei Nato hanno colpito obiettivi a Tripoli e fuori dalla città durante la notte. Sono state colpite le caserme vicine al complesso di Muammar Gheddafi nella capitale, ha spiegato un funzionario del governo, parlando con la condizione dell'anonimato. Ha aggiunto che non è noto se ci siano stati morti o feriti. Quattro attacchi hanno colpito le caserme, già danneggiate in passato dai raid. I sei attacchi precedenti avevano colpito una stazione di polizia e una base militare nelle aree di Hera e Aziziya.

prodi gheddafi

3 - E SPUNTA IL NOME DI PRODI PER I NEGOZIATI CON IL RAÌS - LA FARNESINA CONTRARIA...
Fiorenza Sarzanini per il "Corriere della Sera"

RAID NATO SU TRIPOLI

Nella partita diplomatica per risolvere la crisi libica scocca l'ora dei mediatori. E tra i nomi che circolano in queste ore c'è anche quello di Romano Prodi, che potrebbe ottenere un mandato formale dall'Unione Europea, oppure una delega specifica dall'Onu visto l'incarico che già ricopre. Dal settembre 2008 l'ex premier italiano ed ex presidente della Commissione Europea è infatti inviato delle Nazioni Unite per i rapporti con l'Africa «per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionali» .

BOMBE SU TRIPOLI

L'obiettivo è dichiarato: convincere Gheddafi a farsi da parte mettendo così fine a una guerra che doveva essere «lampo» e invece ha avuto un'evoluzione ben diversa e rischia di trascinarsi ancora con esiti imprevedibili. I contatti al momento sono informali, pure tenendo conto che il governo italiano non vedrebbe affatto di buon occhio una simile scelta.

La contrarietà non riguarda soltanto il fatto che il candidato sia un uomo simbolo del centrosinistra, anche se questo ha certamente un peso. Secondo quanto trapela dalla Farnesina è forte la convinzione che i negoziatori non debbano essere scelti tra i Paesi della Coalizione che partecipa al conflitto.

tripoli

E dunque che «la missione debba continuare ad essere affidata all'inviato speciale del segretario generale dell'Onu Abdelilah al Khatib» . Eppure qualcosa si muove, soprattutto tenendo conto che uno dei «fedelissimi» del professore è Piero Scarpellini, imprenditore emiliano che a Palazzo Chigi ricopriva l'incarico di consulente per gli Stati africani e in Libia può tuttora vantare ottime entrature nell'entourage del Colonnello.

Nel 2007 Scarpellini fu coinvolto nell'inchiesta dell'allora pubblico ministero Luigi de Magistris proprio per i suoi rapporti con personaggi dell'establishment di Tripoli e per il ruolo della Pragmata, società di consulenza nata da una costola della Nomisma, il Centro studi creato da Prodi. Fu indagato per violazione della legge sulla costituzione di logge segrete e poi prosciolto.

giulio santagata001 lap

Già allora spiegò che il suo compito era favorire i rapporti con la Libia e lo aveva portato a termine organizzando tra l'altro i viaggi dell'allora premier in occasione delle visite ufficiali e quelli del ministro per l'Attuazione del programma Giulio Santagata per incontrare gli alti funzionari del Regime e così favorire gli scambi commerciali. Una «rete» che potrebbe essere sfruttata nuovamente, anche se le resistenze rispetto a una simile soluzione sono fortissime.

Abdel Jalil dei ribelli libici

Non a caso Prodi chiarisce di «non sapere nulla di questa storia» , consapevole che la diplomazia e l'intelligence si trovano a gestire una fase cruciale, certamente la più delicata dall'inizio del conflitto e dunque bisogna evitare iniziative che potrebbero essere vissute come un'interferenza. I bombardamenti vanno avanti, ma dimostrano di non essere il mezzo giusto per risolvere la situazione. E non va sottovalutato come, al termine dei primi tre mesi di guerra, emergano crepe tra i leader del Cnt, il Consiglio nazionale di transizione, in vista di quanto potrebbe accadere in futuro dal punto di vista politico e soprattutto economico.

JUPPè

Una realtà complessa che va trattata con la massima cautela e discrezione. Ma che non impedisce di portare avanti negoziati riservati alla ricerca di un percorso che possa rivelarsi efficace per arrivare a una svolta in questa crisi internazionale. E dunque, nonostante gli interessati si affrettino a negare, negli ultimi giorni ci sarebbero stati incontri informali a Bruxelles e contatti con i rappresentanti delle Nazioni Unite per sondare il terreno su un impegno del «Professore» .

Ma anche sulla possibilità di stabilire una relazione con gli uomini rimasti fedeli a Gheddafi proprio per ottenere un approccio diretto. Attività alla quale non sarebbe affatto estraneo proprio Scarpellini, che si muove agevolmente in Libia, ma anche a Bruxelles e potrebbe contare sull'appoggio della commissaria Ue agli aiuti umanitari, la bulgara Kristalina Georgieva.

MEDVEDEV - RINAT SHINGAREEV


4 - LIBIA, AMBASCIATORE CINESE HA INCONTRATO CAPO OPPOSIZIONE ABDUL-JALIL...
(LaPresse/AP) -
L'ambasciatore cinese, Zhang Zhiliang, ha incontrato il presidente del Consiglio nazionale di transizione dei ribelli libici, Mustafa Abdul-Jalil. Lo riferisce il ministero degli Esteri cinese con un annuncio che sembra mostrare un importante cambiamento di tattica per la Cina. Il governo di Pechino, infatti, si era astenuto dal voto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite che ha autorizzato l'uso della forza contro le forze del colonnello Muammar Gheddafi.

Inoltre, le autorità cinesi hanno criticato ripetutamente la campagna militare della Nato a supporto dei ribelli. Nonostante l'incontro con l'opposizione, il ministero ha spiegato che Pechino continua a sperare in una soluzione interna del conflitto attraverso la mediazione politica.

Abdelilah al Khatib

5 - LIBIA, FRANCIA TRATTA CON ENTOURAGE GHEDDAFI PERCHÉ LASCI...
(Reuters) -
La Francia ha detto oggi di stare lavorando con le persone vicine al leader libico Muammar Gheddafi per cercare di convincerlo a lasciare il potere, mentre cresce la pressione militare all'inizio del secondo trimestre di missione a guida Nato in Libia. "E' sempre più isolato", ha detto alla radio Europe 1 il ministro degli Esteri Alain Juppe. "Ci sono state altre defezioni intorno a lui e abbiamo ricevuto messaggi dalla sua cerchia più stretta che ha capito che deve lasciare il potere".

Salvataggi di profughi in mare

"Intensificheremo la pressione militare come facciamo da diversi giorni... ma al tempo stesso stiamo parlando con chiunque possa convincerlo a lasciare il potere", ha detto al telefono da Israele, dov'è in visita. La missione Nato a protezione dei civili in Libia è stata estesa questa settimana di altri 90 giorni, dopo che Gheddafi ha chiarito di non volersi dimettere nonostante la rivolta contro di lui che va avanti da quattro mesi, in cui hanno perso la vita migliaia di persone.

6 - LIBIA, RUSSIA MANDERÀ INVIATO SPECIALE PER MEDIARE...
(Reuters) -
La Russia conferma l'intenzione di mediare in Libia per arrivare alle dimissioni di Muammar Gheddafi e manderà a questo scopo un inviato speciale a Tripoli e Bengasi. Lo ha detto il presidente russo, Dmitry Medvedev, nel corso di un trilaterale oggi a Roma con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e il vicepresidente Usa, Joseph Biden, secondo quanto riferito da una fonte diplomatica.

"Medvedev ha anticipato che manderà un inviato speciale a Bengasi e Tripoli per individuare e sperimentare i passi necessari a rispettare i principi siglati al G8 di Deauville e cioè che Gheddafi debba andarsene", ha detto la fonte.

 


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