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1- DALLA A ALL´EX SERIE C CAMPIONATI SCONVOLTI, CLASSIFICHE CHE RISCHIANO DI ESSERE RISCRITTE: IL CALCIO PROFESSIONISTICO FINISCE NEL PALLONE 2- IN CAMPO GIOCAVANO PER FINTA. MA SE C’ERA DA SCOMMETTERE GIOCAVANO FORTE, FORTISSIMO, ANCHE 23 MILIONI DI EURO SOLO SUI SITI ON LINE ASIATICI, PER LA PARTITA PADOVA-ATALANTA DELLO SCORSO MARZO 3- NEL MIRINO FINISCONO ATALANTA E SIENA, UFFICIALMENTE GIÀ PROMOSSE IN A, TUTTO DA DIMOSTRARE COME CI SIANO RIUSCITE 4- LE PARTITE SOTTO INCHIESTA SONO DICIOTTO. QUELLE SFIORATE DAL SOSPETTO UNA QUINDICINA. SEI I CALCIATORI ARRESTATI. SETTE QUELLI INDAGATI. QUARANTAQUATTRO LE PERSONE COINVOLTE

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1- CICLONE SCOMMESSE, ARRESTATO SIGNORI
"FALSATI I CAMPIONATI DI B E LEGA PRO"
Fabio Poletti per La Stampa

BEPPE SIGNORI

In campo giocavano per finta, che era una «combine». Ma se c'era da scommettere giocavano forte, fortissimo, anche 23 milioni di euro solo sui siti on line asiatici, per la partita Padova-Atalanta dello scorso marzo. «Impossibile quantificare il giro di scommesse illecite. Stiamo parlando di migliaia di giocatori. Quello che emerge è il quadro di un campionato intossicato», spiega il giudice di Cremona Guido Salvini che con un'ordinanza di 611 pagine riscrive la serie A, la serie B e pure la Lega Pro. «Abbiamo deciso di intervenire prima della fine del campionato, perché anche la giustizia sportiva possa fare il suo corso», dice. E si capisce che nel mirino finiscono Atalanta e Siena, ufficialmente già promosse in A, tutto da dimostrare come ci siano riuscite.

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Le partite sotto inchiesta sono diciotto. Quelle sfiorate dal sospetto una quindicina. Sei i calciatori arrestati. Sette quelli indagati. Quarantaquattro le persone coinvolte. Agli arresti domiciliari finisce Beppe Signori, ex attaccante della Nazionale, di Lazio e Bologna. Il giudice Salvini lo dipinge come uno dei dominus della vicenda: «Il suo nome non doveva essere nemmeno pronunciato. Di lui dicevano che era quello che "aveva segnato 200 goal in serie A", oppure lo chiamavano "Beppe nazionale"». Signori è accusato di aver giocato 150 mila euro sulla partita Inter-Lecce e di averli persi. Signori finisce in Questura a Bologna e davanti ai giornalisti allarga le braccia in segno di resa: «Abbiate pietà...». Dirà in serata uno dei suoi legali: «Signori è totalmente estraneo, ha solo la sfortuna di conoscere due delle persone coinvolte nella vicenda». Trattasi dei due commercialisti bolognesi arrestati.

Tra gli scommettitori per quella partita finisce nel registro degli indagati pure Stefano Bettarini, l'ex marito di Simona Ventura e oggi commentatore a «Quelli che il calcio». L'accusa anche per lui - ma a piede libero - è quella di associazione a delinquere ed estorsione. Non sarebbe nemmeno la prima volta che si parla di lui per affari di partite truccate. Nelle intercettazioni lo chiamano «il bello». E lui, bello bello, adesso fa quello che sa meno di niente: «Io non c'entro nulla».

C'entrano secondo il giudice e finiscono in carcere l'ex capitano del Bari Antonio Bellavista, Marco Paoloni che giocava con gli ansiolitici sulla pelle dei suoi compagni della Cremonese. Ai domiciliari vanno Mauro Bressan passato dal Milan al Chiasso, il difensore dell'Ascoli Vittorio Micolucci e Vincenzo Sommese, Gianluca Tuccella del Cus Chieti e il direttore sportivo del Ravenna Giorgio Buffone. Tra i denunciati a piede libero c'è pure il capitano dell'Atalanta Cristiano Doni accusato di aver contribuito alla combine di Atalanta-Piacenza del 19 marzo scorso. Partita su cui il solito «Beppe nazionale» puntò 60 mila euro.

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«I giocatori scommettono sulle stesse partite che truccano. La frequenza delle manipolazioni è impressionante. Vengono gestite anche cinque partite per volta», spiega nella sua ordinanza il giudice Guido Salvini. Uno dei centri delle scommesse è Bologna. Attivissimi sono gli «zingari». Di nome e di fatto visto che a guidarli è Almir Gecic, slavo di nazionalità, in forza al Chiasso, che a Bologna calava nello studio di due commercialisti - arrestati pure loro - dove venivano pianificate le giocate e decise le somme per comperare i giocatori. Perché ogni giocatore corrotto aveva la sua bella tariffa. Così come ogni partita aveva il suo prezzo. Anche 400 mila euro per la serie A, che scendeva fino a 50-60 mila euro per gli incontri nelle divisioni minori.

«Un quadro sistematico di illeciti», assicura il procuratore capo di Cremona Roberto Di Martino. Un quadro emerso dalle intercettazioni telefoniche - «Indispensabili», le definisce il giudice Salvini - ma pure dall'andamento delle giocate on line sui vari siti Stanleybet, Bet365, Iziplay e altri ancora, monitorati per mesi, dove avvenivano picchi di giocate inusuali per partite di serie minori, con puntate fortissime magari sulla squadra meno favorita che poi a sorpresa vinceva. Un quadro i cui contorni sono ancora tutti da scrivere. Anche se gli investigatori precisano: «Al momento non ci sono elementi oggettivi sulla serie A». Ma su questo ora ci scommette nessuno.

GIANCARLO E LUIGI ABETE

2- CLASSIFICHE SCONVOLTE A RISCHIO ATALANTA E SIENA ABETE VUOLE TEMPI RAPIDI. L´EVENTUALE COINVOLGIMENTO DI CLUB DI A FAREBBE SPERARE LA SAMP
Fulvio Bianchi per La Repubblica

Campionati sconvolti, classifiche che rischiano di essere riscritte, playoff e playout di B e LegPro in piena bufera: il calcio professionistico torna nel dramma, dalla A all´ex serie C. La Figc ha aperto subito un´inchiesta, ma stavolta è ancora più complicato rispetto a quella di Calciopoli 2006: allora le classifiche erano definite, le intercettazioni di Napoli portarono a processi-lampo e il 25 luglio la pratica era chiusa.

Adesso ci sono due tornei ancora in piena attività: Serie B e Lega Pro in ballo con playoff e playoff. Da valutare c´è la posizione di tantissimi club: certamente di Atalanta e Siena appena promosse, ma anche di molte altre squadre che compaiono nell´inchiesta, con il timore che l´inchiesta di allarghi alla serie A e a club come Bologna e Brescia.

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Va stabilito se i club sono "vittime" o no dei loro calciatori-scommettitori-truffatori: ma la responsabilità oggettiva (anche solo presunta) potrebbe creare grossi danni ai club, con il rischio di penalizzazioni o retrocessioni, e conseguenti ripescaggi. Un caos senza precedenti, con la possibilità più che concreta di ricorsi al Coni e al Tar (come ai tempi del caso-Catania).

La volontà della Figc è di chiudere entro fine luglio-primi di agosto, quando verranno fatti i calendari. Se non si riuscisse, tutto slitterebbe alla prossima stagione e a conclusione dei processi sportivi le (eventuali) penalizzazioni verrebbero fatte scontare nel 2012-13. Ma sarebbe un enorme problema, che lascerebbe non solo strascichi di veleno. Per i giocatori, soprattutto i recidivi, è probabile comunque una squalifica pesantissima (3-5 anni) con proposta di radiazione.

GIANCARLO ABETE

«Ci costituiremo parte civile a tutela dell´immagine del calcio e in difesa della trasparenza e della correttezza dell´organizzazione calcistica», annuncia Giancarlo Abete da Zurigo. La Figc è pronta a chiedere i danni a Signori & C. Lunedì Abete ne parlerà anche alla Giunta del Coni. «Bisogna capire il vero coinvolgimento dei calciatori in attività: l´inchiesta di Palazzi lo stabilirà. Ma playoff e playout di B e Lega Pro vanno avanti». Vanno avanti, malgrado arrivino le prime richieste formali di stop (Piacenza).

GIANCARLO ABETE

Ma come? In gioco ci sono tanti club (come Torino e Livorno) che non hanno raggiunto il traguardo ma che potrebbero accampare diritti. La stessa Samp, ultima retrocessa in A, potrebbe sperare nel ripescaggio in caso venisse penalizzato un club della massima serie, anche se l´avvocato Grassani, esperto di diritto sportivo, è scettico su questa ipotesi. Abete, pur nella sua prudenza, ipotizza scenari di «sanzioni e penalizzazioni». Palazzi si metterà subito al lavoro: il più presto possibile incontrerà i magistrati.

Il Coni si costituirà parte civile: Petrucci è indignato. Anche la Lega Pro («impossibile non giocare adesso playoff e playout, tra poco c´è il mercato e i giocatori vanno in vacanza...») e la serie B («mi spiace tanto soprattutto per i tifosi», spiega Andrea Abodi) sono pronte a chiedere i danni a calciatori e dirigenti (stavolta non ci sono arbitri di mezzo). Sarà un´estate rovente.

 

 


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