Andrea Greco per "la Repubblica"
Corrado PasseraI sindacati di Intesa Sanpaolo dissotterrano l´ascia di guerra e si preparano a «rispondere adeguatamente alle provocazioni della controparte». La banca avrebbe, a loro dire, attuato «estensivamente» le linee guida del piano industriale del 6 aprile, che prevedevano 3mila uscite e 5mila conversioni di addetti di filiale all´attività commerciale. Nel documento inviato alle sigle sindacali, che avvia la procedura di riassetto, si parla di «eccedenze di oltre 10mila unità». La banca, interpellata, spiega che non sta giocando coi numeri: è una stima interna, ma non modifica gli assunti di aprile.
Agostino MegaleTuttavia qualche modifica, in peggio, deve esserci, se ha provocato la reazione rabbiosa e congiunta delle sigle, che finora senza scioperi o altro hanno accettato, nel quasi decennio della gestione di Corrado Passera, 13mila tagli. La protesta riguarda anche «l´impegno di riduzione strutturale del costo del lavoro di almeno 300 milioni dal 2014, in contrasto con quanto affermato nel piano, che viceversa stimava una crescita di pari importo (1,1%)». Ci sono poi gli interventi prospettati e aggiuntivi, che cancellano quattro anni di accordi su inquadramenti, orari, mobilità, part-time, ferie.
EURO«Per come parte la procedura direi che non ci siamo - dice Agostino Megale, segretario nazionale Fisac Cgil -. Banche e banchieri hanno sempre concertato i piani, ora Intesa Sanpaolo non può procedere a tagli orizzontali indiscriminati, di tipo ministeriale, senza rapporto tra efficienza e competenze». I sindacalisti leggono come provocazione anche il fatto che, tra due settimane, le parti si confronteranno sulla nuova piattaforma del contratto bancario, scaduto a dicembre.
sportelli di banca«Non accetteremo che la logica dei sacrifici sia chiesta solo ai lavoratori - aggiunge Megale - ricordo che nel 2010 i salari bancari sono aumentati dell´1,9%, quelli dei banchieri dell´8,6%». Un bancario italiano guadagna circa 33mila euro lordi l´anno, contro i 2,8 milioni medi del suo amministratore delegato. Anche il sindacato Ugl, nel rigettare l´offerta di Ca´ de Sass, ha detto: «È giunto il momento che il management di Intesa Sanpaolo faccia un passo di serietà riducendo i propri privilegi, tra retribuzioni e benefit, nel rispetto dei dipendenti».
IPOTESI BANCA FACEBOOKÈ condivisa la tesi per cui dopo la crisi finanziaria le banche italiane hanno preferito i tagli di costi, agli investimenti e ai ricavi. Già le fusioni avevano ridotto di oltre 30mila gli organici dei big. Da allora sono usciti altri 11mila tra Intesa Sanpaolo (2mila), Unicredit (3.600), Mps (1.600 più 2.500 appena annunciati), Ubi (1.000), Banco popolare (600). Quota 50mila non è lontana, dal 2007. E i tagli proseguiranno, con questi livelli di tassi è difficile giustificare la paga dei tanti che stanno in filiale.
IPOTESI DI BANCA GOOGLE«I servizi bancari italiani hanno costi di gran lunga superiori al resto d´Europa - dice Alfonso Zapata, general manager di Ing Direct in Italia - per un vecchio modello distributivo molto costoso, con troppe filiali e dipendenti». Per la banca "arancio", il futuro è nel canale diretto. «Conterà sempre più la relazione con il cliente, tra qualche tempo potrebbe emergere una nuova temibile concorrenza, quella dei grandi siti globali come Google o Facebook, che potrebbero disintermediarci vendendo direttamente servizi bancari».