A cura di MINIMO RISERBO e PIPPO IL PATRIOTA
BERLUSCONI TREMONTILA MELINA DI FISCOLO CON IL CAVALIER POMPETTA
A meno di ventiquattr'ore dal disastro elettorale, scoppia la guerra tra il CaiNano e l'unico ministro del pdl che non si fa trattare come un cameriere di Arcore (semmai come un cactus, di villa Certosa). Berlusconi avvisa Tremonti: "Sul fisco non puo' decidere lui, dovra' aprire i cordoni della borsa". Poi frena: fiducia nel Tesoro" (Repubblica, p. 2).
Il retroscena di Francesco Bei e' piu' duro e ipotizza le dimissioni bellicose di Giulietto Treconti: "Il Cavaliere vuole la resa dei conti. "Giulio complotta, posso farne a meno". Il ministro: se e' cosi' mi dimetto. I sospetti del premier per il vertice di ieri tra il capo del Tesoro e i leader leghisti" (p. 3).
Sul Corriere della Elite sbarellate, Francesco Verderami spiattella perche' il Cavaliere ce l'avrebbe con Treconti: "sta prendendo tempo" (p. 4). Per fare la riforma fiscale annunciata in una mezza dozzina di libri di ciuccesso? O per far le scarpe al Nano Rialzato?
RAFFAELE FITTOE intanto il Banana chiude la porta in faccia anche al Celeste Formigoni che aveva chiesto le primarie. "Ci ho pensato alle primarie, ma bisogna sapere chi va a votare" (Stampa, p. 2). Hai visto mai che Nick Cosentino porti gli amici ai gazebo. E tocca leggere Libero del duo Belpietro-Feltri per avere un racconto concreto della riunione dei Sopranos andata in scena ieri a palazzo Chigi. "Vertice con i figli per salvare le aziende" (p. 2).
LA FAMOSA CASSA COMUNE
Il ministro indagato Raffaele Fitto confessa con un'intervista alla Stampa, che non se ne accorge e mette in pagina per la gioia della procura di Bari. "Ci salviamo solo al Sud alleati con l'Udc" (p. 5). Infatti i contributi della famiglia Angelucci alla lista di Fitto per le regionali pugliesi finirono magicamente nelle casse dell'udc calabrese. Non erano tangenti o finanziamenti illeciti. Erano una profezia politica.
L'ULTIMA SPADATA DEL DRAGO DRAGHI
Lui se ne va all'estero facendo un programma di governo che dona ai poveri di spirito asserragliati nel Palazzo romano. "Draghi: ecco gli 8 punti per tornare alla crescita" (Stampa, p. 14). nella foto di illustrato Fiat, dedicata al padroncino offshore, una didascalia di altri tempi: "Elkann soddisfatto". Operai e lettori Fiat rassicurati.
Comica risposta del ministro da giardino Brunin Brunetta: "Si' alle richieste del governatore, faremo subito la riforma fiscale" (p. 18).
GALLETTI ELETTRICI NEL POLLAIO DI TREMONTI
Ci hanno allietato per settimane con il loro duello, Fulvio Conti e Flavio Cattaneo. Alla fine i due manager delle societa' controllate dal Tesoro portano comunque a casa qualcosa. "Energia, il governo si schiera con Enel. I sistemi di pompaggio vanno a gara. Terna: "Ma il decreto non ci vieta di partecipare". Cattaneo incassa il via libera sui sistemi di accumulo tramite batterie".
E la Repubblica di Sorgenia ironizza: "il ministro Paolo Romani e i tecnici del suo ministero hanno tentato di farla finire con un pareggio, ma alla fine una decisione andava presa" (p. 26). Ieri intanto il manager inferillato e' diventato Cavaliere del Lavoro, come ogni vero brianzolo che si rispetti.
Poi prendi il Corriere delle banche finanziatrici e scopri che abbiamo uno statista a sua insaputa al posto che fu di Scajola: "Tra Enel e Terna la mediazione di Romani
int20 giovanni bazoli corrado passeraI SANTI BANCHIERI DI INTESA: CON UNA MANO PREDICANO E CON L'ALTRA TAGLIANO
Abramo Bazoli e lo sposino laico e democratico Corradone Passera pensano sempre al Sistema Paese. Poi, per mettere a posto il bilancio della banca che guidano con ieratica modestia, utilizzano i vecchi sistemi: fanno fuori i dipendenti.
Repubblica del compagno Eziolo Mauro si mette ovviamente a tappetino e mette sul banco dei cattivi i sindacati: "Tagli a Intesa, sindacati sul piede di guerra. Il gruppo ipotizza 10mila eccedenze" (p. 28). Non bastava quella parola falsa come giuda che e' "esubero". No, ci voleva qualcosa che rendesse anche dal punto di vista semantico il senso della rivoluzione passeriana: "eccedenze".
pisapiaI curatori di questa volgare rassegna si indignano per poche cose come per questa profonda volgarita' di mercificare le persone perfino con il linguaggio e augurano all'idiota che ha scritto la parola "eccedenza" per indicare delle persone in carne ossa da far fuori di essere un giorno mandato in discarica dal suo padrone come una scatola di pelati scaduta.
DE MAGISTRIS resizeLa Stampa si consola con una bella intervista di Gianluca Paolucci allo pseudotorinese Marco Beltratti, imposto dai milanesi agli orfani del Sanpaolo. Il soddisfatto (di se') professorino dice che bisogna superare il dualismo Torino-Milano. Eh si', caro Beltratti, roba che Guzzetti, Bazoli e Passera non ci dormono proprio. E neppure ci dorme Chiamparinho zero tituli, che aspetta una qualche poltrona dai big milanesi (Stampa, p. 17).
Giampaolo PansaMA FACCE RIDE!
"Reduci di Salo' come i partigiani", proposta di legge del Pdl firmata dal deputato Gregorio Fontana. Il neoqualunquismo avanza grazie al pentititosmo di Pansa e ai suoi nipotini. Inutile dire che a nessun esponente della destra francese verrebbe mai in mente una stronzata del genere.
A proposito di reduci, Pansotto Pansa mal digerisce le vittorie di Pisapia e De Magistris, avvenute senza il suo permesso, e regola in prima pagina su Libero i suoi rancorini personali con Nichi Vendola ("Occhio al nuovo boss rosso"). Definire "boss" uno che la Sacra Corona Unita vede peggio degli Angelucci di Libero ci sembra anche un po' di cattivo gusto.
PAOLO GLISENTICARO, PRENDITI UNA VACANZA
Il Corriere fa l'ultima marchetta al consigliere della Moratti sgomberata, Paolone Glisenti, con una comica intervista a pagina 11. Poi, nelle pagine milanesi, pubblica un pezzo delirante in cui tenta di accreditare Elio Catania come un manager che puo' benissimo restare alla guida dell'Atm (p. 7) e intervista il telefilosofo trombatissimo Paolo Del Debbio. L'ex assessore alla sicurezza (del telePadrone?) minaccia ancora i milanesi: "adesso basta stare chiusi in viale Monza", sede cittadina del partito.