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GRECIA, WURSTEL E CRAUTI - PER OTTENERE LA NUOVA TRANCHE DI AIUTI (ED EVITARE IL DEFAULT) IL GOVERNO DI ATENE DOVRÀ ABDICARE A BUONA PARTE DELLA SUA SOVRANITÀ - A COMANDARE SARA’ BERLINO CHE FINANZIERà IL GROSSO DEL PIANO DI SALVATAGGIO IMPEGNANDO 25 MLD € A CARICO DEI CONTRIBUENTI - MA FRAU MERKEL NON SGANCIA UN CENTESIMO SENZA UN “PIANO INDUSTRIALE” (IL CHE VUOL DIRE PRIVATIZZARE ASSET STRATEGICI COME LA TELEFONICA OTE, VENDENDO ALLE GRANDI IMPRESE TEDESCHE)…

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Nino Sunseri per "Libero"

Angela Merkel

Ore decisive la Grecia. In settimana i rappresentanti della «troika» Fmi-Ue-Bce rilasceranno un rapporto sul paese e sugli sforzi per riportare il deficit sotto controllo. Emergerà, quasi certamente, il quadro di una nazione ormai a sovranità limitata. A dettare la politica economica sarà Berlino. Forse è proprio per questo che Jean Claude Juncker si dichiara ottimista. «La soluzione sarà trovata entro giugno» dice.

Non a caso il Financial Times parla di negoziati che porteranno a un intervento senza precedenti sull'economia greca, in cambio di nuovi aiuti, incluso un coinvolgimento internazionale nella raccolta delle tasse e numerose privatizzazioni. Secondo Lorenzo Bini Smaghi, membro italiano del direttivo della Banca centrale europea, i governi Ue e l'Fmi dovranno assicurare ad Atene altri 30 miliardi di aiuti. Resta il fatto che, qualora Fmi e Ue non autorizzassero la quinta tranche del prestito (agganciata al raggiungimento di determinati risultati di bilancio) l'ipotesi default prenderebbe seriamente vigore.

Il premier greco Papandreu

Il quotidiano britannico rilancia l'ipotesi di un nuovo pacchetto di aiuti che prevederebbe anche incentivi ai creditori privati per alleviare l'onere del debito. Secondo il quotidiano britannico quasi la metà dei 60-70 miliardi per i prossimi due anni potrebbe essere coperta tramite la vendita di asset e modificando i termini di rimborso del debito.
Il governo greco dovrebbe presto fornire nuovi dettagli su come intende recuperare circa 28 miliardi di dollari da un programma quinquennale di austerity. Misure che dovrebbero essere annunciate dopo le consultazioni con i rappresentanti di Ue-Bce-Fmi.

partenone

Resta il fatto che il governo greco, per ottenere la nuova tranche di aiuti dovrà abdicare a buona parte della sua sovranità. Le regole di politica economica verranno dettate dalla Germania. Un po' perchè la Bce ha sede a Francoforte. Ma soprattutto perchè sarà Berlino, in larga misura, a dover finanziare il piano di salvataggio. Complessivamente la Germania potrebbe impegnare in questa partita 25 miliardi. Una somma gigantesca da mettere a carico dei contribuenti. Un fardello insostenibile per la signora Merkel se non accompagnato da un "piano industriale" credibile da parte della Grecia.

Difficile, infatti che Berlino accetti di imporre nuovi sacrifici ai propri cittadini per pagare le baby-pensioni agli statali greci. Non a caso il governo Papandreou si appresta a presentare un disegno di legge che riguarderà la chiusura di circa 200 degli oltre 1.800 enti pubblici in rosso con il conseguente licenziamento di molti dipendenti. La «troika» Ue- Bce-Fmi considera la liquidazione di alcune imprese a partecipazione statale una condizione necessaria per concedere nuovi crediti.

Papaconstantinou

Secondo la stampa greca sarebbero stati individuati casi precisi di attività che «non producono altro che deficit». Il ministro delle Finanze Giorgio Papaconstantinou ha ammesso le chiusure. «Non è facile - ha detto parlando alla tv - ma se è necessario, si farà anche questo». Inutile dire che sarà una decisione molto dolorosa. Il peso sociale potrebbe diventare insostenibile. Per capire il clima basterà ricordare che ieri 300 dipendenti della Ote (telefoni) hanno bloccato una delle grandi arterie di Atene per protestare contro il progetto di privatizzazione.

È la seconda volta che accade nel nel giro di pochi giorni. I dimostranti contestano il piano del governo di cedere una quota del 10% di Ote a Deutsche Telekom, che già detiene il 30%. Il 10% di Ote sarebbe venduto per 400 milioni. Deutsche Telekom avrebbe un'opzione per acquistare il resto. Una conferma che la Grecia sta per diventare un Land tedesco. Tremonti, invece, preferisce non commentare. «Un ministro dell'Economia non parla mai a mercati aperti e i mercati ormai sono sempre aperti».

 


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