SANTA CROCE IN GERUSALEMME Paolo Boccacci per "La Repubblica - Roma"
"Lo scriva, lo scriva. L'abate Simone non è un ladro. Ha un cuore d'oro. Era servizievole, serviva a tavola noi monaci, lui, l'abate, si metteva in ginocchio a lavare i pavimenti. Era il primo a servirci. Chi non ha difetti? Un po' di pietà. Era talmente rispettoso che quando ci veniva a chiamare rimaneva sulla porta della camera, senza entrare. Questa cattiveria lui e il suo vice, don Luca, non la meritavano. Chi l'ha fatta dovrebbe battersi il petto".
Dolori dalle mura della basilica di Santa Croce in Gerusalemme, dove sette vecchi monaci cistercensi "sfrattati" dal Vaticano vivono asserragliati nelle stanze dove il loro ordine ha pregato, dormito e detto messa per 500 anni, da quel giorno del 1561 quando, chiamati da San Carlo Borromeo, arrivarono per sostituire i certosini.
Santa Croce in Gerusalemme
Ma qual è il giallo che si è abbattuto su questa chiesa tornata dal Giubileo del 2000 ai fasti della sua storia? Con l'antico orto ricoltivato dai monaci e ridisegnato dal paesaggista Paolo Pejrone, l'esperto amato da Marella Agnelli e Mary de Rothschild, il portale di ferro e con le pietre colorate incastonate di Jannis Kounellis, uno dei protagonisti dell'arte contemporanea, accanto all'albergo per pellegrini, la Domus Sessoriana, con stanze con vista sul Tempio di Venere e Cupido e sull'Acquedotto Claudio.
Ha ospitato nell'autunno del 2008 "La Bibbia giorno e notte", una serie di letture in diretta Rai, dove Benedetto XVI dava l'avvio leggendo un passo della Genesi e poi ecco gli altri, Carlo Azeglio Ciampi, Roberto Benigni, Giulio Andreotti, Maria Grazia Cucinotta e il potente cardinal Tarcisio Bertone a chiudere l'evento. E quella della visita di Madonna, la pop star, che si commosse visitando con l'abate Simone la basilica? E gli amici nobili, dal marchese Sacchetti a Olimpia Torlonia?
PADRE SIMONE FIORASO EX STILISTA A MILANO
E allora perché quel decreto firmato l'11 marzo del 2011 da monsignor Joao Braz de Aviz, prefetto della congregazione per gli Istituti di vita consacrata, che "al termine della visita apostolica ad inquirendum et referendum sopprime l'abbazia di Santa Croce in Gerusalemme in Roma e dispone che i monaci si trasferiscano entro due mesi, nei monasteri della congregazione"?
Ratzinger nel vento
"Ora" raccontano i monaci "l'abate Simone Fioraso è a Milano, il suo vice don Luca è andato in Cile e don Ryan in qualche altro monastero. E pensare che sono stati loro a ricostruire l'immagine dell'abbazia". Come in un moderno "In nome della rosa", si scatenano i sospetti e i boatos. Che cosa hanno fatto l'abate Simone e i suoi due vice per essere puniti così duramente? E perché la punizione è stata estesa a tutti i Cistercensi, che hanno creato qui il coro dei bambini delle "Matite colorate", un centro sportivo, un hotel sempre pieno e l'attrazione di quell'orto con il Sipario di Kounellis, così come è stato chiamato?
Ha dato fastidio a qualcuno del Vicariato tanto successo? E perché si parla di "strani rapporti tra i monaci" e di fondi spariti? C'è chi dice che a dare fastidio sia stato, durante la maratona della Bibbia, perfino il ballo di una suora, che prima della vocazione era stata un ballerina di lap dance. "Non è vero niente" mormorano nella basilica "In realtà questa struttura può far gola a molti, al Vicariato, all'Opus Dei, a Cl. Non credete alle voci".
CARDINALE TARCISO BERTONE
fendi03 madonna ciccone
E oggi tanti difendono l'ex abate, nato nel 1949 a Rho, da giovane collaboratore di grandi stilisti e infine, dopo aver rinunciato a un matrimonio per entrare nell'ordine, approdato a Santa Croce e diventato l'anima del rilancio dell'abbazia. Dice un monaco: "Qualcuno, molto in alto, non si è comportato bene". E i fedeli? Hanno appeso un volantino. "Con pazienza, dedizione, sacrificio e passione, avete cambiato il volto di Santa Croce in Gerusalemme. Le parole non bastano per esprimere il dolore di questo distacco brusco e immotivato".
anna nobili la suora ballerina
Spiega padre Lazzaro, il superiore arrivato da due anni: "E' una storia molto complicata che ognuno vuole leggere diversamente. Tutto dipende dagli occhiali con cui la si legge. Noi come monaci siamo stati travolti in una dimensione che non è nostra. E' meglio non allargare la ferita. Ma forse non si può pensare di sradicare in pochi mesi una pianta che ha fatto le sue radici 500 anni fa".