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ADDIO AL MITOLOGICO SPINAUS-SPINELLI, SERAFINI È IL NUOVO TESORIERE DEL BANANA (E DELLE OLGETTINE) - SCILIPOTI L’AGOPUNTORE SCARICATO ANCHE DAI COLLEGHI - NON C’È PACE PER LA STANZA DI ELKANN AI BENI CULTURALI - LE GAFFE DEL RITARDATARIO SCHIFANI - IL DOGGY BAG DELLA REGINA BEGHINA - CATASTROFISMI VATICANI - FIUMICINO SI INCHINA AD EMIRATES PER DISPETTO AD ALITALIA - L’ARTISTA PREFERITO DI LETTA E DON AB-BONDI - PENNACCHI DOPO IL FLOP A LATINA SI DÀ AL CINEMA - TV LOCALI: ROMANI PAGA, TREMONTI NO - OCCHIO AGLI OCCHIALI DI SALVATORES…

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A cura di Enrico Arosio e Primo Di Nicola per "l'Espresso"

Giancarlo Serafini

1 - ARCORE - RAGAZZE, ARRIVA SERAFINI...
Cambi al vertice dell'organigramma di Arcore. Giuseppe Spinelli, il famoso "ragionier Spinaus", il tesoriere di Villa San Martino citatissimo in tante intercettazioni del caso Ruby, è molto provato dall'esposizione mediatica seguita allo scandalo. E, per fargli tirare il fiato, Silvio Berlusconi lo ha alleggerito un poco delle sue mansioni. Così, ad amministrare la sua cassa personale il Cavaliere ha chiamato un altro uomo di fiducia: Giancarlo Serafini, senatore di Rivoli, un passato come sindacalista della Uil edilizia.

Serafini era infatti il rappresentante dei lavoratori nei cantieri berlusconiani di Milano 2: è uno degli uomini di fiducia del premier quando gestisce il comitato elettorale della sua prima discesa in campo. Poi diventa assessore provinciale e consigliere regionale, nel 2005, nel listino di Formigoni. Cederà il suo posto, guarda caso, a Nicole Minetti cinque anni dopo quando ormai occupa uno scranno a palazzo Madama. Occupa nel vero senso della parola, perché risulta tra i più presenti in commissione e in aula.

SCHIFANI FINI big

Molto legato al presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, Serafini non fa mistero del nuovo incarico che, nell'universo berlusconiano, come si è visto nel caso Ruby, ha una grande importanza. E molti problemi da risolvere, compresi quelli dell'Olgettina, dove le ragazze che animavano le serate del premier sono alle prese con varie grane economiche. V. D.

2 - GAFFE ISTITUZIONALI - SCHIFANI SI FA DESIDERARE...
Il cerimoniale delle manifestazioni a cui partecipa il capo dello Stato vuole che i presidenti delle Camere arrivino prima di lui, così da accoglierlo. Ma tanto è puntuale Gianfranco Fini, al punto da mettere talvolta in crisi i cerimonieri per l'anticipo, tanto è ritardatario
Renato Schifani. Anche sul palco di piazza del Popolo, per la Festa della Polizia, Fini è arrivato con dieci minuti di anticipo, e cinque minuti prima della cerimonia si è presentato Giorgio Napolitano. Ma Schifani non c'era.

la regina elisabetta

Non trovando il presidente del Senato ad attenderlo, il capo dello Stato ha cominciato a stringere mani. Ma a un certo punto, mentre Schifani tardava ancora, si è seduto al suo posto e la cerimonia è iniziata: con la sedia destinata alla seconda carica dello Stato rimasta troppo a lungo vuota. Il presidente del Senato si è presentato solo mentre parlava il ministro dell'Interno Roberto Maroni. B. C.

3 - RITI BRITANNICI - AVANZI REALI...
La Regina Elisabetta detesta buttare gli avanzi. Al ricevimento per il Royal Wedding a Buckingham Palace, non tutti gli invitati hanno assaggiato la torta nuziale di panna e gli altri dolci secchi all'uva passa. Così, dopo le nozze di William e Kate, ha fatto recapitare a numerosi invitati una fetta di dolce in una bella scatola di latta. Il Royal Cake, opera della pasticcera Fiona Cairns, rimarrà negli annali: alto otto piani in un trionfo di panna, glassa bianca e fiori di pasta di zucchero.

STEFANO CECCANTI

Il dolce pacchettino è stato consegnato un paio di giorni dopo le nozze, mentre gli sposi erano in viaggio alle Seychelles. A Londra diverse autorità hanno ricevuto il Royal Doggy Bag (così si chiama la confezione da riportare a casa e che di solito si dà al cane). Tra questi, l'ambasciatore d'Italia Alain Economides, il giornalista Paolo Filo della Torre e Judith Warner, sindaco di Westminster, ma soprattutto David Cameron e alcuni ministri: un pensiero anti sprechi in tempi di crisi. E. AT.

4 - IL VATICANO ACCUSA...
Sul global warming il Vaticano ci ripensa. Dopo aver sponsorizzato quattro
anni fa un convegno negazionista sui cambiamenti climatici, ora promuove un rapporto schiettamente catastrofista. La Pontificia Accademia delle Scienze ha invitato alcuni dei maggiori climatologi mondiali a stilare un rapporto su riscaldamento climatico e scioglimento dei ghiacciai.

fiumicino vistaaerea

Tra gli esperti convocati, due premi Nobel: Paul Crutzen e Carlo Rubbia, unico italiano insieme a Sandro Fuzzi del Cnr. Il documento è a dir poco allarmante: dopo avere affermato il diritto ad acqua e aria pulita insieme a quello al "pane quotidiano", addebita infatti due milioni di morti l'anno al "climate change", e invoca drastiche misure di mitigazione e adattamento, tra cui la riduzione dei gas serra del 50 per cento.

5 - ADR CONTRO ALITALIA - EMIRATES PER DISPETTO...
Nel braccio di ferro tra Aeroporti di Roma (Adr) e Alitalia per l'adeguamento delle tariffe aeroportuali ferme a dieci anni fa, non c'è ancora un vincitore. Il gestore degli aeroporti capitolini chiede da tempo che la compagnia di bandiera versi più soldi per remunerare gli investimenti già fatti da Adr per Fiumicino; in cambio l'Alitalia pretende, con il placet del ministro Tremonti, che i 7-8 euro in più per passeggero siano destinati a migliorare lo standard dei servizi aeroportuali. Ma l'accordo non si trova, nonostante l'intercessione di Palazzo Chigi e l'impegno di Gianni Letta.

alitalia 001

Nel frattempo, va avanti una piccola e silenziosa guerriglia tra Adr ed Alitalia: l'ultima mossa, in ordine di tempo, è toccata ad Adr che, per fare uno sgarbo ad Alitalia, il prossimo 6 giugno, in occasione della festa per il cinquantesimo compleanno dello scalo, ospiterà ed esporrà un Airbus 380 della compagnia Emirates. Un gigante dei cieli che non è mai atterrato in Italia, capace di trasportare alcune centinaia di passeggeri. Curioso, in effetti, che per festeggiare il compleanno del maggiore aeroporto di Roma si offra una tale vetrina non alla compagnia di bandiera, peraltro importante sponsor dei 150 anni dell'Unità d'Italia, ma all'araba Emirates, concorrente dell'Alitalia su molte rotte internazionali. D. C.

6 - L'INTERROGAZIONE - UN MINISTRO PER L'EUROPA...
Il senatore Stefano Ceccanti del Pd ha voluto ricordare al presidente del Consiglio come ormai da quasi 6 mesi non ci sia più un ministro delle Politiche Europee. Andrea Ronchi, dimessosi dopo aver aderito a Futuro e Libertà, non è stato infatti ancora sostituito. Dall'inizio dell'anno, Berlusconi ha effettuato tre rimpasti di governo, ma in nessuno di questi ha affrontato la questione. Ceccanti chiede che venga nominato un nuovo ministro in modo da non indebolire ulteriormente la posizione dell'Italia all'interno dell'Unione europea. (interrogazione al Senato S.3/02086)
a cura dell'associazione openpolis

7 - RIFORME COSTITUZIONALI - CASINI FRENA MANTINI...
L'Udc lascia solo Pierluigi Mantini. I 12 deputati centristi che avevano inizialmente sottoscritto la proposta di legge costituzionale del deputato dell'Udc hanno ritirato in blocco la firma dal testo, che sostanzialmente offriva un salvacondotto a Silvio Berlusconi. La proposta di legge mira a sancire lo stop ai processi a carico di deputati e senatori, in caso di rinvio a giudizio, fino alla fine del mandato parlamentare. La cosa non è piaciuta a Pier Ferdinando Casini, che ha ordinato ai suoi di abbandonare Mantini, minacciando di fare una bella lavata di capo a chi avrebbe firmato il testo. B. C.

8 - L'ARTISTA CHE PIACE A LETTA...
L'artista più interessante degli ultimi dieci anni? Per Gianni Letta è il pittore Loris Nelson Ricci, amico di Sandro Bondi. Il sottosegretario lo ha indicato per il Padiglione Italia della prossima Biennale, come stabilito dal curatore Vittorio Sgarbi che, oltre al dare e revocare le proprie dimissioni, ha affidato la scelta ai più vari esponenti della cultura. Sconosciuto ai più, a dicembre Ricci espose al Vittoriano grazie all'allora ministro dei Beni culturali. Ora l'approdo in Laguna, alla veneranda età di 72 anni. Secondo molti ancora per intercessione di Bondi, che però si sarebbe defilato per evitare nuove critiche. P. FA.

9 - SCRITTORI INQUIETI - PENNACCHI SI DÀ AL CINEMA...
Operaio e scrittore, fascio e comunista, con Mondadori e con Dalai, Antonio Pennacchi si barcamena tra le possibilità che gli vengono offerte dalla vita e dal mercato. Al Salone del libro di Torino ha gradito i corteggiamenti letterari delle editor di Laterza e Bompiani, che non hanno fatto mancare all'ultimo vincitore del Premio Strega una buona dose di complimenti. Ma tra tante scelte editoriali e politiche la prossima sfida di Pennacchi, reduce dal flop elettorale dell'"Esperimento Latina", sembra essere la recitazione: incontrando il regista Mimmo Calopresti ha subito chiesto: "Mi trovi una parte nel tuo prossimo film?". C. CO.

GIANNI LETTA

10 - FREQUENZE - GUERRA PER BANDA...
Ha sposato le richieste delle tv locali Paolo Romani, ministro allo Sviluppo economico, in una questione molto travagliata. È quella dell'asta delle frequenze che il governo intende assegnare agli operatori banda larga per 2,4 miliardi di euro entro quest'anno. Agcom, l'Autorità garante delle comunicazioni, ha fissato le regole dell'asta nei giorni scorsi. Problema: è ancora in forse il grosso delle frequenze individuate da Agcom. Quelle a 2,6 gigahertz devono essere ancora liberate dal ministero della Difesa.

E le tv locali non vogliono concedere quelle a 800 megahertz se non a fronte di un cospicuo indennizzo e giurano che, altrimenti, faranno ricorso contro il bando di gara. Ma Romani, all'ultima riunione del Cnid (Comitato nazionale Italia digitale, presieduto da lui stesso), si è presentato con un'idea: "Ci ha promesso di presentare a giugno una proposta al governo per dare alle tv locali 480 milioni", fanno sapere da Frt (Federazione radio televisioni). Sarebbe il doppio di quanto Giulio Tremonti, ministro dell'Economia, si è detto disposto a concedere. A. L.

11 - OCCHIO A SALVATORES...
Che ci fa un febbrile Gabriele Salvatores in polo blu accanto a una ragazza in tailleurino anni Cinquanta e graziosi occhiali davanti all'Ottica Chierichetti, storica bottega milanese fondata nel 1914 in corso di Porta Romana a Milano? Sta girando un corto pubblicitario per il marchio Luxottica. La produzione è la stessa Red House con cui il regista premio Oscar ha realizzato nel 2008 il documentario sugli Inter Campus, il progetto sociale del club milanese nelle realtà disagiate. Cambio di committente, dai Moratti a Leonardo Del Vecchio. Ma sempre tra interisti. T. M.

12 - VITO TAPPABUCHI...
Superlavoro per il ministro dei Rapporti con il Parlamento Elio Vito. Mercoledì 18 maggio ha dovuto sostituire all'ultimo minuto Stefania Prestigiacomo durante il question time. In calendario alla Camera per rispondere a una interrogazione dei Responsabili sui rifiuti speciali, la ministra dell'Ambiente ha dato forfait lasciando nel ruolo di tappabuchi, in diretta televisiva, il collega Vito. il quale, di fronte alle telecamere, non l'ha presa affatto bene. O. F.

13 - RIMBORSI ELETTORALI - PAGATI E CONTENTI...
La Camera salva i partiti (e liste civiche) ritardatari. L'Ufficio di presidenza di Montecitorio ha dato l'ok a quasi 460 mila euro di rimborsi elettorali per cinque liste che hanno corso alle ultime Regionali, ma avevano presentato fuori termine le richieste di liquidazione. Le liste sono state poi riammesse al rimborso dal Milleproroghe del febbraio 2011.

SANDRO BONDI - copyright Pizzi

Tra coloro che incasseranno, 198 mila euro andranno a La Puglia per Vendola, che sosteneva il governatore pugliese Nichi Vendola; 117 mila ad Insieme per Bresso (la candidata del centrosinistra alla Regione Piemonte); 74 mila alla Lista civica cittadini per Bonino (la radicale Emma Bonino); 49 mila a Noi con Burlando (il candidato governatore del Pd in Liguria), mentre 21 mila euro andranno a Io amo la Lucania, il partitino del giornalista Magdi Cristiano Allam, candidato alla presidenza della Basilicata. B. C.

14 - MONTECITORIO - PALANZA NON MOLLA LA STANZA...
Oggi è consigliere di Stato, ma a Montecitorio ha conservato ufficio e segretarie. Si tratta di Alessandro Palanza, vicesegretario generale della Camera, nominato consigliere di Stato il 28 gennaio. Malgrado da quattro mesi Palanza (che è direttore scientifico di "Italiadecide", il think tank fondato da Luciano Violante), sia uscito dai ruoli del personale della Camera per passare a quelli di Palazzo Spada, al quinto piano di palazzo Montecitorio c'è ancora la sua grande stanza con indicato il suo nome e la qualifica.

Quell'ufficio, dicono a Montecitorio, lo utilizza regolarmente. E di fronte, si legge sulla targhetta, c'è la "segreteria del vicesegretario generale Alessandro Palanza", con le due segretarie che lo assistevano quando era dirigente della Camera: lo aiuteranno anche per la redazione delle sentenze del Consiglio di Stato? B. C.

15 - NOMINE MINISTERIALI - DOTTOR SCILIPOTI SIA PIÙ SERIO...
Dopo aver fatto dell'agopuntura un punto fermo della sua attività parlamentare ("Ho lasciato l'Idv perché non ha mai sostenuto la mia proposta di legge sul tema"), per Domenico Scilipoti è arrivata la nomina a consulente del Consiglio superiore di sanità quale "esperto di medicina complementare". Nella lista dei 21 esperti designati dal ministro Fazio, tra specialisti e docenti universitari, il deputato è però l'unico a figurare semplicemente come medico.

ANTONIO PENNACCHI

E la mancanza della necessaria esperienza unita alla sovraesposizione mediatica, ha indispettito il coordinamento per le medicine non convenzionali, che prende le distanze. "Perde l'autocontrollo in tv ed è superficiale nelle sue affermazioni", spiega Antonella Ronchi: "Scilipoti non dà un'impressione di serietà e non ci fa sentire rappresentati". P. FA.

16 - BENI CULTURALI - NON C'È PACE PER ELKANN...
Non c'è pace per Alain Elkann al ministero dei Beni culturali. Superato il timore di non essere riconfermato da Giancarlo Galan, come accaduto ad altri consiglieri di Sandro Bondi. il nuovo scoglio del giornalista e scrittore è trovare uno studio all'altezza del suo ruolo. Il prezzo da pagare per restare al Collegio romano è stato infatti salatissimo: l'addio all'amata stanza al secondo piano, lasciata in fretta e furia a favore dello staff del nuovo ministro. Elkann ha dovuto subire l'onta di spostarsi fuori dall'ala nobile del palazzo per traslocare davanti all'ascensore.

Ma anche qui è durato poco, stavolta per far spazio all'apparato del neo sottosegretario Riccardo Villari. E così, per ora, è finito relegato in una misera stanzetta al quarto piano. L'arrivo di Villari brucia anche all'altro sottosegretario, Francesco Giro, che ha dovuto subire lo spostamento del suo capo segreteria, costretto a cedergli il posto. Un vero tormento. P. FA.

17 - CHE VOTI PICCINI!...
Dopo quasi 25 anni i senesi faranno a meno di Pierluigi Piccini, già sindaco per due lustri, assessore e consigliere sia di maggioranza che d'opposizione. Nel 1997 vinse le elezioni con quasi il 64 per cento, nel 2001 dovette rinunciare a ricandidarsi per aver già totalizzato due mandati. Nel 2006, quando sfidò senza successo Maurizio Cenni fermandosi al 31 per cento.

PAOLO ROMANI

Una settimana fa il tracollo: la sua coalizione (Liste civiche più Terzo Polo) a sostegno di Gabriele Corradi, non è andato oltre il 16, lontanissimo dal 54,7 con cui il candidato del centrosinistra, Franco Ceccuzzi, ha vinto al primo turno e dietro pure ad Alessandro Nannini per il Pdl. Non solo: Piccini è stato battuto da un compagno di lista che gli ha soffiato l'unico scranno di consigliere comunale disponibile. Malissimo anche l'ex ministro socialista Claudio Martelli. M.S.G

 

 


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