DAGOREPORT
Non si può davvero stare tranquilli inseguendo le peripezie giornaliste di Vittorio Feltri. Spirito vagabondo ed urticante che ha fatto dell'altalena il suo simbolo professionale: oggi qui, domani là, e via di nuovo.
L'ultima è questa: il quasi settantenne viagrizzato starebbe in trattativa con lo staff di Paolo Berlusconuni per tornare all'ovile di via Negri. Non come direttore bensì nel ruolo montanelliano-scalfariano di editorialista.
Il come-back è stato impostato dallo stesso Alessandro Sallusti, ovviamente prima del suo ricovero in ospedale (è stato operato oggi: i nostri auguri di cuore al suo cuore). L'intento è quello di "serrare le fila" per il dopo-Moratti, il dopo-Silvio, il dopo-berlusconismo. E dopo la mole pachidermica di Giuliano Ferrara ci sta bene il dandysmo ippico di Feltri.
SILVIO BERLUSCONI PAOLO BERLUSCONI(A proposito: e "Libero"? Tranquilli, il pompatissimo sbarco dell'uomo del "Metodo Boffo" non ha prodotto sfracelli di copie; anzi, poche migliaia in più. E dall'altra parte, ora la carrozzone di carta degli Angelucci non può più godere dei fondi di Stato per due quotidiani (vedi "Il Riformista") e sarà costretta a rifondere una ventina di milioni intascati negli anni passati.
PS - Feltri avvistato l'altro giorno insieme a Sallusti al baretto sotto via Negri. Per la serie facciamo le cose in gran segreto...