Luca Pagni per "la Repubblica"
CATTANEO E FULVIO CONTITra Enel e Terna è sempre muro contro muro. Ieri, mentre dalla Francia Edf ribadiva la sua intenzione di crescere in Edison, l´ultimo tentativo di conciliazione al ministero per lo Sviluppo economico non ha prodotto risultati. Nessun passo indietro da parte dei duellanti, rendendo così inevitabile l´intervento del governo: la decisione definitiva verrà così presa il prossimo 31 maggio, durante la riunione già convocata del consiglio dei ministeri.
Ma su cosa dovrà decidere il gabinetto Berlusconi? La partita in gioco è la costruzione di impianti per l´accumulo di energia, in particolare quella prodotta dalle rinnovabili.
In sostanza, siccome sia gli impianti eolici che fotovoltaici producono in modo discontinuo durante l´arco della giornata (i primi solo se c´è vento a sufficienza, i secondo solo se splende il sole), occorre realizzare impianti che immagazzinino l´energia quando non viene utilizzata, per usarla nelle ore di punta in modo da migliorare l´efficienza del sistema e abbassare il costo della bolletta. È quello che sostiene con forza Terna, responsabile della gestione della rete elettrica, che ha inserito nel suo piano industriale investimenti in questo campo fino a 1 miliardo.
impianto fotovoltaicoIl fatto che impianti di immagazzinamento dell´energia siano necessari è l´unico punto su cui tutti sono d´accordo. Li chiede l´Authority per l´energia e il gas, lo chiedono le associazioni ambientaliste per favorire lo sviluppo delle rinnovabili (ieri è stata la volta del Wwf). E si dice convinta anche l´Enel, accusata da Terna di voler boicottare il piano per limitare la perdita di margini sulla vendita di energia nelle ore di punta (secondo Terna si potrebbe risparmiare nei prossimi anni fino a un miliardo di euro).
Zuccoli e LescoeurIl punto del contendere su cui dovrà decidere il governo è un altro: chi realizzerà gli impianti? Terna sostiene che può farlo perché le regole europee in via di approvazione (il governo ha tempo fino al 31 maggio) dicono che chi gestisce la rete non può essere anche produttore. Terna sostiene che non farà mai produzione ma che si limiterà alla progettazione e alla realizzazione.
Ma qualcuno dovrà poi gestirli. Ma è un´ipotesi fortemente contestata da Enel, spalleggiata da Assoelettrica (i produttori di energia) e Aiget (l´associazione dei grossisti che vendono elettricità ma anche gas). Da qui, l´ipotesi che sta avanzando nelle ultime ore e che il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani dovrebbe portare in consiglio dei ministri (forte anche di un parere dell´Authority): gli impianti si faranno, mettendoli a gara. Nel caso in cui nessuno fosse intenzionato a partecipare, sarà inevitabile affidarsi a Terna.
henri-proglio-edfSul fronte dell´energia, il governo dovrà presto riprendere in mano anche il dossier Edison. Ieri, il numero uno di Edf Henri Proglio in una intervista a Le Monde ha ribadito che il gruppo francese intende «rafforzarsi in Edison». Facendo intendere che a breve potrebbe arrivare la firma dell´accordo con i soci italiani per il passaggio della seconda utility italiana sotto il controllo di Edf (al momento la governance è paritetica).
Accordo stoppato un mese fa dal ministro Giulio Tremonti in nome della difesa "dell´italianità" di Edison. Ma i francesi ieri hanno fatto capire che dopo l´Opa di Lactalis su Parmalat è venuto il momento di ripartire alla carica anche nel settore elettrico.