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E se Mediobanca approfittasse dell’aumento che Banca Popolare di Milano si appresta a varare per diventarne azionista? - Fonti vicine a Nagel minimizzano - Fonti vicine alla Popolare spiegano che l’ipotesi di una entrata nell’azionariato di Bpm di Mediobanca non sarebbe affatto peregrina e che sarebbe oggetto di analisi, con lo stesso Ponzellini a ricoprire un ruolo di primo piano...

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Ca. Sco. per Finanza & Mercati"

Ponzellini Rock Roll

E se Mediobanca approfittasse dell'aumento che Banca Popolare di Milano si appresta a varare per diventarne azionista? L'ipotesi, già prospettata in un articolo di Finanza & Mercati del 16 aprile («Piazza Meda teme Piazzetta Cuccia») è stata rilanciata ieri da Dagospia che ipotizzava cheMediobanca «potrebbe aprire in tempi stretti un dossier in vista di un'alleanza con un istituto come Bpm, come preludio a un eventuale controllo».

Fonti vicine al gruppo guidato da Alberto Nagel minimizzano e spiegano che non ci sono allo studio ipotesi di questo tipo, se non quelle legate al ruolo di garante che la merchant bank milanese ricoprirà nell'ambito dell'aumento di capitale da 1,2 miliardi di euro che Bpm lancerà per rafforzare il patrimonio. «Tra l'altro - fanno notare le stesse fonti - la creazione di un consorzio allargato, cui Mediobanca sta lavorando, ridimensiona ulteriormente il rischio di un ingresso nel capitale».

Nagel e Pelliccioli

Fonti vicine alla Popolare presieduta da Massimo Ponzellini spiegano che l'ipotesi di una entrata nell'azionariato di Bpm di Mediobanca non sarebbe affatto peregrina e che sarebbe oggetto di analisi, con lo stesso Ponzellini a ricoprire un ruolo di primo piano, insieme con quella che vede come potenziale nuovo socio la Banca Profilo di Matteo Arpe così come alcuni fondi esteri. Tuttavia, puntualizza la stessa fonte, la banca di Piazza Meda sarebbe al momento concentrata sulle risposte da fornire alla Banca d'Italia entro la prima metà del mese di giugno.

Matteo Arpe AD Sator Paolo Madron Direttore Lettera 43 e Daniele Sesini AD News 3.0

Un consiglio di amministrazione di Bpm per approntare le repliche ai 29 punti di Via Nazionale è già in calendario per il 31 maggio, ma non si esclude che possa esserne convocato un altro nei giorni immediatamente seguenti. «L'urgenza immediata - spiega la fonte - non è la lista dei nuovi soci che potrebbero entrare nel capitale,ma le risposte da fornire alla Banca d'Italia in merito ai 29 punti contestati. Il tema dei potenziali azionisti sarà affrontato in autunno, quando dovrebbe prendere il via la ricapitalizzazione ».

Numerosi i punti su cui l'Authority di Palazzo Koch ha avuto da ridire. A partire dalla politica del credito e delle erogazioni, che riguarda anche il tema delle norme sull'antiriciclaggio, passando per le problematiche connesse alla governance e alle politiche di assunzione.

ALBERTO NAGEL E SIGNORA - copyright Pizzi ARPE CON FIGLIA

Tra gli altri temi su cui Bankitalia ha puntato il dito ci sono poi la riorganizzazione del gruppo e la drastica riduzione dell'esposizione al settore immobiliare. In merito a quest'ultimo tema, l'obiettivo di Bpm sarebbe quello di dimezzarne gli impieghi entro il 2013 a 8,1 miliardi dai 14,4 miliardi del 2010. Ieri, in Piazza Affari, il titolo di Piazza Meda, in una giornata difficile per le Borse e il settore bancario in particolare, ha ceduto il 6,79 per cento.

 


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