Carlo Tarallo per Dagospia
DE MAGISTRIS ESULTA DOPO IL PRIMO TURNOVuoi vedere che si ammoscia? Giggino a Manetta soffre i confronti tv, e quando si parla di munnezza vacilla, mentre sul versante Pd fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. In pratica, la vittoria non è scontata, e l'ex pm potrebbe, why not? scivolare su una di queste due bucce di banana e togliere almeno un peso dallo stomaco del Banana. Capitolo munnezza: ieri in studio da Vespa è bastato a Letta-Lettieri ricordare che il programma di De Magistris, con il "no" al termovalorizzatore, è uguale a quello di Alfonso Pecoraro Scanio, per mandare in tilt l'ex pm.
"Porterò la differenziata al 70% in sei mesi", ha tentato di smanettare Giggino: un po' troppo ottimistica l'idea, per usare un eufemismo, tanto che oggi anche il sindaco di Salerno, Terminator De Luca, su Rep Napoli e non sul Giornale di Olindo Sallusti, lo sfotte: "Governare non è fare poesie e racconta palle chi dice che si farà la raccolta differenziata in due mesi. Ci vorrà almeno un anno e mezzo".
GIANNI LETTIERICi ha provato il direttore del cetriolo quotidiano, Padellaro, a togliere dall'angolo Giggino, chiedendo dieci volte a copieincolla Lettieri quale fosse il "paese europeo" dove il candidato berluscone intende portare la spazzatura di Napoli mentre si riorganizzerà il sistema, che lui immagina fornito di termovalorizzatore al servizio della città. "Non voglio alimentare proteste", ha risposto Letta-Lettieri, non curandosi troppo dei dubbi di Padellaro, che sembrava convinto che non esistesse nessun paese straniero pronto a smaltire la munnezza napoletana.
lbrtrntn38 umberto ranieriE invece esiste, il paese, anzi ce ne sono diversi pronti a incenerire (a pagamento of corse) i rifiuti napoletani, e sono per lo più in Scandinavia. Il corrieredelmezzogiorno.it punta tutto sulla Svezia, ma in corsa c'è pure la Norvegia. Proprio così: lo scorso anno la Regione Campania chiese alle aziende della Ue di partecipare a un bando per lo smaltimento dei rifiuti di Napoli e ben 18 imprese risposero positivamente, come si può verificare tranquillamente su internet. Tra queste, la Avfallshandel AS, un'azienda che lavora per conto dell'agenzia di recupero dell'energia di Oslo, la Energigjenvinningsetaten.
Ma anche la Spagna, la Polonia e l'Olanda hanno termovalorizzatori fermi per mancanza di rifiuti da bruciare, poichè la differenziata in quei paesi funziona alla grande e quindi manca il carburante per accendere i motori e produrre elettricità.
ANTONIO BASSOLINO - Copyright PizziMa non è solo questo il tallone d'Achille di Giggino a Manetta: un capitolo a parte, importante e come, è quello racchiuso in una domanda che attraversa i sinistrati: ma nel Pd a Napoli chi "porta" De Magistris e chi fa finta? Tutto ruota intorno a una guerra senza quartiere interna ai sinistrati napoletani, ma anche romani: onn'Antonio Bassolino ha capito benissimo che culatello Bersani, eletto segretario anche grazie a lui, ha deciso di farlo fuori subito dopo le elezioni, sfruttando una eventuale vittoria di Giggino a Manetta.
Il quale, Giggino, mentre è ormai pappa e ciccia con Umberto (eterno) Secondo Ranieri, ha detto di non volere avene nulla a che fare con Andrea Cozzolino, neuroparlamentare bassoliniano vincitore delle primarie - tarantella, annullate ma non si è mai capito bene da chi.
A Napoli dunque si prepara la rivoluzione antibassolino, come racconta Antonio Calitri su Italia Oggi: "Si tratta di rifondare il Pd a Napoli, ha confessato ai suoi uomini Andrea Orlando, il commissario inviato in città da Bersani, per annunciare il digiuno che li aspetta. I bassoliniani però non ci stanno e hanno già fatto capire che potrebbero rinunciare ad andare a votare. Favorendo così l'avversario e il governo nazionale".
Credete voi davvero che onn'Antonio si faccia fregare così tranquillamente? Manco per niente, e i suoi fedelissimi nemmeno. Ergo: fino a questo momento i bassoliniani stanno facendo, udite udite, una "campagna elettorale passiva". Definizione fantastica e anche un po' inquietante. Ma in cosa consiste? Semplice: "A chi ci chiede chi votare - confessa un addetto ai livori bassoliniano - diciamo De Magistris, ma noi stiamo alla finestra, così come ci ha chiesto proprio lui, che ha ripetuto a tutti di non volere avere niente a che vedere con noi".
ANTONIO PADELLAROOvvero ? "Ovvero - aggiunge la talpa - dopo che Ranieri ci ha dipinto come truffatori e ha fatto di tutto per far annullare le primarie dopo averle perse, dopo che De Magistris ha fatto tutta la campagna al primo turno contro di noi, dopo che i dirigenti nazionali ci hanno fatto capire che la prossima settimana ci sarà una debassolinizzazione del partito a Napoli, dopo che chi ha dato una mano a Ranieri alle primarie ora è dato per disperso, ora non si lamentassero se i nostri non si dannano per il ballottaggio. Siamo dei reietti? Lo vedremo dopo le elezioni".
E qui casca, o rischia di cascare, Giggino a Manetta: Ranieri sta con lui, la dirigenza sta con lui, la segreteria nazionale sta con lui, ma chi a Napoli ha più voti di tutti, ovvero Bassolino (primarie docet) non lo sopporta, perché si sente trattato come un appestato. Se nel cocktail mettete che la componente socialista del Pd non digerisce la Manetta, che alcuni di quelli che stavano con Ranieri alle primarie ora o stanno con Letta-Lettieri o sono dati per dispersi, che se De Magistris vince la pattuglia di possibili Piddini eletti in consiglio comunale si dimezza, quello che viene fuori è un miscuglio assai indigesto per Giggino.
SALLUSTI Senza titoloIn pratica, i bassoliniani napoletani sono divisi in tre quote: quelli che domenica andranno al mare, quelli che "certo che voto ma il voto è segreto" e quelli che sono saltati sul carro del vincitore. Saranno le proporzioni tra queste tre quote a pesare lunedì sera sul risultato....
http://www.napolionline.org/new/de-luca-pd-disastro