A cura di Carlo Cinelli e Federico De Rosa per il "CorrierEconomia" del "Corriere della Sera"
1 - La Trilateral europea. La squadra italiana è questa: Franco Bernabè, fresco presidente Telecom, Carlo Bozotti, numero uno di Stm, Rodolfo De Benedetti, alla guida del gruppo Cir, il presidente di Fiat Chrysler, John Elkann e Paolo Scaroni appena riconfermato all'Eni. L'appuntamento è per l'ultimo week-end del mese ad Anversa per la plenaria dello European Roundtable of Industrialists (Ert), il forum dei 45 capi azienda di alcune tra i più «pesanti» gruppi di 18 paesi europei. Insieme valgono 1.600 miliardi di fatturato industriale.
John ElkannGli italiani saranno in compagnia, tra gli altri, dei loro omologhi di Telefonica, Total, Bmw, Nestlé o Royal Dutch Shell. Con la regia del chairman dell'Ert, Leif Johansson di Volvo la lobby degli industriali europei proverà a immaginare come si fa a rilanciare la fatidica «competitività» dovendo salvare un paio di paesi europei e diverse banche sparse per il continente (con buona pace dei rovelli italiani sugli stranieri «invasori» ).
PAOLO SCARONI2 - Tre anni fa inaugurò il suo giro di assemblee territoriali come nuovo presidente di Confindustria proprio da Treviso, volando direttamente da Roma il giorno dopo l'insediamento. Quest'anno Emma Marcegaglia si ripete: venerdì pomeriggio sarà infatti di nuovo ospite del presidente di Unindustria Alessandro Vardanega per fare da madrina della nuova sede degli industriali di Treviso, appena fuori città.
Rodolfo De BenedettiNutrita la presenza dei politici e non solo. Al taglio del nastro il ministro Maurizio Sacconi, il governatore Luca Zaia e il presidente di Cassamarca Dino De Poli, che di «Treviso 2», la cittadella degli industriali, è stato ideatore e finanziatore.
EMMA MARCEGAGLIA3 - La manovra di Letizia Moratti sull'Ecopass non è del tutto estemporanea. Il sindaco di Milano aveva promesso nel programma che avrebbe messo mano al progetto antismog. Ma rafforzando l'Ecopass, non rendendolo gratuito. E ha anche pensato di far scegliere democraticamente ai milanesi se allargare o meno la zona off-limits indicendo un referendum nello stesso week-end in cui gli italiani sono chiamati a pronunciarsi sulla liberalizzazione dell'acqua, sul nucleare e, soprattutto sul legittimo impedimento.
Berlusconi e Letizia MorattiUn'idea «per risparmiare soldi» aveva spiegato la Moratti auspicando che «tutti i milanesi esprimano il proprio voto per i referendum». Qualcuno, per rendere più efficace l'iniziativa le ha suggerito di inviare una lettera a tutti i cittadini sollecitandoli a partecipare ai referendum. Solo che, raccontano, quando dalle parti di Palazzo Grazioli si è saputo della mobilitazione milanese, gli oltranzisti del no al referendum sono saltati sulla sedia. E della lettera firmata dal sindaco non si è più saputo nulla.