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LA BELLA MELCHIORRE, SOTTOSEGRETARIA DESAPARECIDA (VOLEVA LA GIUSTIZIA SI è RITROVATA ALLO SVILUPPO ECONOMICO) - LA SOLUZIONE ANTI-TOGHE ROSSE DELL’ONOREVOLE SAMMARCO, COGNATO DI PREVITI: NUOVE ASSUNZIONI NON DI SINISTRA (E BEN PAGATI) - DRAGHI LASCIA IN EREDITA’ 268 INCARICHI. BANKITALIA HA IN PANCIA ESPERTI CHE COSTANO 4 MILIONI DI EURO…

Previous: 1- BRUTTO RISVEGLIO PER I GRANDI QUOTIDIANI \"SORPRESI\" DALLA BRECCIA DI PISAPIA 2- LA VITTORIA AL PRIMO TURNO, IN REALTÀ, NON È STATO UN FATTO (POLITICO) DAVVERO INASPETTATO. TANTO È VERO CHE DONNA LETIZIA, CONTRAVVENEDO ALLA REGOLA AUREA DI NON PRESTARSI A DUELLI TELEVISIVI QUANDO SI È IN VANTAGGIO, HA ACCETTATO L’INVITO DI CARELLI PER IL TG DI SKY PER RECUPERARE LE POSIZIONI PERDUTE 3- COSÌ ANCHE IL FLOP DELLA LEGA SEMPRE SOPRAVVALUTATA NEL CAPOLUOGO LOMBARDO 4- PER NON SCONTENTARE NESSUNO, CON UN EQUILIBRISMO DA ACROBATI, I QUOTIDIANI HANNO LASCIATO NEL CASSETTO LA BUSSOLA, FELICI DI ESSERE SORPRESI (E INVENDUTI) 5- ADESSO NEL GOVERNO I PUNTI DEBOLI (GLI SCONFITTI VERI) SONO DUE: BERLUSCONI E BOSSI (ATTENZIONE AI NAVIGATI: IN POLITICA A VOLTA LA DEBOLEZZA FA LA FORZA...)
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Da "Italia Oggi"

daniela melchiorre02

1. MELCHIORRE, CHI L'HA VISTA?...
Il suo sogno era diventare sottosegretario alla giustizia, come quando al governo c'erano Dini e Prodi. Silvio Berlusconi, invece, l'ha mandata al ministero dello sviluppo economico. Fatto sta che Daniela Melchiorre, dopo il giuramento, non si è fatta più vedere. Al contrario di Catia Polidori, che appena ha avuto l'incarico di sottosegretario nello stesso ministero ha partecipato pure al consiglio dei ministri Ue a Bruxelles.

E pensare che, mentre la parlamentare di Città di Castello ha un ufficio nelle stanze dell'Eur, quelle che un tempo erano di Adolfo Urso, e poi abbandonate, alla mora magistrata erano stati riservati gli ambienti di largo di Brazzà, a due passi da fontana di Trevi. (Pierre de Nolac)

2. TROPPI MAGISTRATI ROSSI? PER PREVITI & CO. VANNO ASSUNTI NON DI SINISTRA (E BEN PAGATI)...
Ma, alla fine, cosa mai dovrebbe fare Silvio Berlusconi per arginare l'ondata dei magistrati politicizzati di sinistra? È facile, basta creare le condizioni per un'infornata di nuovi magistrati (per carità sia mai detto, non di sinistra). L'idea è nata nei dintorni dell'ex ministro e avvocato Cesare Previti, un tempo il capo del think thank del Cavaliere in materia di giustizia pubblica e privata, ed ora sta facendo strada. Ormai si tratta, infatti, di una proposta di legge del deputato Gianni Sammarco, potentissimo coordinatore del Pdl romano nonché cognato di Previti.

Catia Polidori

«Facilitiamo l'accesso in magistratura - Più soldi, alloggi gratis e indennità superiori per le sedi disagiate», è lo strillo a tutta pagina del Secolo d'Italia di ieri che ha presentato con grande evidenza l'iniziativa. Anche una piccola didascalia sotto l'anonima foto dei banchi di un concorso è significativa: « I concorsi in magistratura oggi sono molto difficili e non frequenti». Allora occorre prendere provvedimenti, altrimenti i berlusconiani si ritroveranno sempre a fare i conti con le immarcescibili toghe rosse. E quale occasione migliore per intervenire, se non ora che il tempo della riforma della giustizia è scoccato?

«Quello che vogliamo è una magistratura indipendente secondo il principio della separazione tra i poteri, che sia in grado di svolgere le proprie funzioni nelle migliori condizioni, ma senza condizionamenti ideologici», ha spiegato Sammarco.

«Vogliamo soprattutto che il superamento del concorso in magistratura sia l'obiettivo dei giovani più meritevoli e più capaci che, attualmente, sono attratti da altre professioni più remunerative», ha concluso Sammarco, che chiede di gratificare economicamente soprattutto i magistrati più giovani «pur interessando tutti i magistrati ordinari». Unici esclusi dagli aumenti i primi presidenti della Corte di cassazione. Sai che putiferio scoppierebbe visto che lo stipendio dei parlamentari è agganciato a quest'ultimi. (Franco Adriano)

Giulia Pellegrino e Gianni Sammarco

3. A TUTTA CONSULENZA. DRAGHI LASCIA IN EREDITA' 268 INCARICHI. BANKITALIA HA IN PANCIA ESPERTI CHE COSTANO 4 MILIONI DI EURO...
Vittorio Grilli, Fabrizio Saccomanni, Lorenzo Bini Smaghi o qualche altro outsider. Chiunque sarà il successore di Mario Draghi al vertice della Banca d'Italia, si troverà in compagnia di un esercito di traduttori, medici, economisti, convegnisti, docenti, società di consulenza finanziaria. Si tratta solo di una piccola parte dell'eterogeneo mondo dei consulenti che sono sul libro paga di palazzo Koch. Un gruppone che, al 16 maggio del 2011, può vantare la bellezza di 268 incarichi, retribuiti dalle casse della banca centrale con circa 4 milioni di euro.

Davvero niente male, se si pensa che gran parte di questi esperti saranno lasciati in eredità al successore di Draghi, ormai lanciato a velocità inarrestabile verso il vertice della Bce, ovvero della banca centrale europea. E proprio in questi mesi il nutrito drappello di collaboratori è considerevolmente cresciuto, se si considera che da gennaio 2011 a oggi, Draghi ha assegnato ben 41 nuove consulenze, per un totale di 738 mila euro. Certo, va detto che parte di questi incarichi ha radici che risalgono anche agli anni '90, quando certo il prossimo presidente della Bce non aveva ancora dimestichezza con le stanze di via Nazionale.

laz30 cesare previti

Di sicuro, però, questi «vecchi» rapporti sono spesso stati confermati, senza nemmeno l'indicazione di una data di scadenza (come dimostra l'espressione «data non determinabile» riportata nella griglia degli incarichi della banca centrale). Tra i compensi più ricchi spicca quello assegnato alla Ernest & Young, 164 mila euro, per consulenze economiche e finanziarie.

MARIO DRAGHI

Particolarmente ricco risulta poi un pacchetto di incarichi per «attività di comunicazione», che in realtà consistono in attività di traduzione: 120 mila euro a John Christopher Smith, 111 mila a Roger Thomas Meservey, 97 mila a Christine Stone, 93 mila a Daniel Harry Dichter, 90 mila ad Alice Mary Agnes Chambers e via dicendo.

giulio napolitano foto mezzelani gmt

Consistente anche la pattuglia di principi del foro e giuristi che fanno parte della squadra dei consulenti. Tra gli altri, tanto per fare gli esempi più significativi, ci sono Roberto Pessi, Giulio Napolitano, Filippo Arturo Satta, Guido Alpa, Franco Coppi, Andrea Zoppini.

Così come folto è il gruppo di economisti pagati per partecipare a convegni: Barry Eichengreen (10 mila euro), Cormac O'Grada (10 mila), Brian A'Hearn (7.500), Franco Maria Amatori (7.500), Giuseppe Berta (7.500), John Anthony Cantwell (10 mila), Marcello De Cecco (10 mila più altri 20 mila), Luigi Guiso (10 mila), Fabrizio Onida (7.500), Nikolaus Wolf (7.500). Così, fino ad arrivare a 268: tutti alla corte del successore di SuperMario. (Stefano Sansonetti)

 


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