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PROVACI ANCORA, SUOR MESTIZIA - PERFINO IL CAINANO (CHE APPOGGIÒ I MANIFESTI DI LASSINI) CAZZIA LA MORATTI PER AVER ESAGERATO NEI TONI - LEI CORRE AI RIPARI, SFANCULA LA SOCIETÀ DI CONSULENZA E RADUNA IL SUO DREAM TEAM: GLISENTI, RED RONNIE, E IL SUO PRANOTERAPEUTA - CI PENSA LA COWGIRL SANTADECHÉ A GETTARE BENZINA SULLE FERITE: “NON ABBIAMO ESAGERATO, SIAMO MODERATI, NON FESSI”, E RIBADISCE I SOLITI ATTACCHI ALLA BOCCASSINI, PISAPIA, DE MAGISTRIS - SI RIMANGIA QUELLO CHE AVEVA DETTO: NIENTE CRISI, L’AMMOSCIAMENTO DI BOSSI GARANTIRÀ LA STABILITÀ DEL GOVERNO…

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1 - LA MORATTI: SBAGLIATI I TONI E RIVOLUZIONA LO STAFF ELETTORALE - RICHIAMATO GLISENTI...
Elisabetta Soglio per il "Corriere della Sera"

PISAPIA - MORATTI

Per tentare l'arrembaggio, la Moratti riparte dal 2006. Ieri il sindaco uscente, costretta al ballottaggio con uno scarto di oltre sei punti percentuali da Giuliano Pisapia, ha richiamato a guidare il suo staff Paolo Glisenti, il braccio destro che le aveva coordinato la campagna elettorale cinque anni fa, aveva garantito la vittoria su Expo e che, proprio nel momento in cui avrebbe dovuto guidare la società in vista dell'esposizione 2015, era stato silurato su richiesta dei partiti di maggioranza. La Moratti ha intanto ammesso i propri errori: «Credo che per troppo amore per Milano e per i milanesi abbiamo sbagliato i toni della campagna elettorale» .

Guardando però avanti: «Questo stesso amore per Milano e per i milanesi - ha aggiunto - mi riporterà subito nelle strade e nelle piazze per incontrarvi uno a uno» . La linea è quella che il presidente Silvio Berlusconi le aveva consigliato ieri mattina, durante un veloce incontro all'aeroporto di Linate, presente il portavoce del premier Paolo Bonaiuti, poco prima che i due prendessero il volo per Roma. Durante l'incontro il presidente ha incoraggiato il sindaco, lasciando intendere di avere avuto anche un colloquio con il leader della Lega Umberto Bossi e di essere convinto che «a Milano possiamo farcela» .

PISAPIA-CARELLI-MORATTI

Le ha però chiesto di cambiare le modalità della comunicazione, «che non ha saputo convincere i nostri moderati» , invitandola ad abbandonare i toni aggressivi usati nell'ultimo attacco al suo competitor Giuliano Pisapia. Berlusconi ha anche suggerito alla Moratti di farsi affiancare da persone riconoscibili a Milano e capaci di conquistare un consenso: i nomi che poi il sindaco ha fatto ai leader del Pdl lombardo incontrati nel pomeriggio e in serata sono quelli di Gabriele Albertini, Maurizio Lupi e Ombretta Colli.

Nel frattempo, anche nella sede milanese del Pdl il coordinatore regionale Mario Mantovani aveva ieri riunito un gruppo ristretto per esaminare i risultati del voto: presenti all'incontro tra gli altri il ministro Mariastella Gelmini, il sottosegretario Luigi Casero, gli europarlamentari Licia Ronzulli e Mario Mauro.

Anche durante questo vertice si è concordato sulla necessità di parlare ai moderati, riportando al voto i molti che hanno disertato le urne e puntando più sulle cose fatte e su quelle che si vorrebbero fare che sulle polemiche contro l'avversario. I rappresentanti del Pdl si sono poi riuniti a casa di Letizia Moratti per definire anche con lei le nuove strategie della comunicazione in vista del ballottaggio. La prima decisione riguarda lo staff della comunicazione.

Oltre all'arrivo di Glisenti, Letizia Moratti ha ieri deciso di non rinnovare il contratto con la società Sec che nelle ultime settimane aveva seguito la campagna elettorale del primo cittadino uscente. Una decisione che in realtà pare consensuale, nel senso che negli ultimissimi passaggi i comunicatori della Sec, seconda azienda italiana del settore, avevano espresso qualche dubbio su alcune scelte del sindaco: a partire dalle dichiarazioni sui trascorsi di Pisapia rilasciate negli ultimi venti secondi del faccia a faccia di Sky, considerato un errore tattico, di immagine e politico.

Letizia moratti e giuliano pisapia nel confronto con emilio carelli a Sky tg24


2 - «LE CRITICHE? AVVOLTOI. SONO UNA PASIONARIA, AGLI ATTACCHI SI RISPONDE»...
Aldo Cazzullo intervista Daniela Santanchè per il "
Corriere della Sera"

Onorevole Santanché, cos'è successo a Milano?
«Una cosa imprevista. Ci aspettavamo il ballottaggio, visto che eravamo senza Udc e finiani. Ma non Pisapia in testa al primo turno» .

Dicono sia colpa della linea aggressiva, di cui lei è considerata simbolo. Lo lasciano intendere la Beccalossi e Scajola. «La Stampa» titola: «Il fantasma della Santanché sulla Moratti» .
«Trovo irresponsabile tirare la croce addosso a qualcuno o qualcosa. Ora c'è il ballottaggio: un altro film. È il momento di lavorare. Io ho molta passione per la politica. Non ho alcuna passione per gli avvoltoi. Per gli ingenerosi. Per chi critica e non lavora. Appartengo alla categoria opposta, di chi non critica e da oggi torna ai banchetti, ai mercati, in mezzo alla gente» .

Non ne avete fatti troppi di banchetti, anche davanti al tribunale? Non avete esagerato con l'aggressività?
«Se esiste il partito dei moderati, è il Pdl. Ho detto moderati; non fessi. La radicalizzazione, per usare una parola in voga, non nasce da Silvio Berlusconi. Nasce dalla caccia all'uomo. Dalle intercettazioni del premier uscite illegalmente. Dalle trasmissioni tv che danno voce a pentiti che hanno sciolto i bambini nell'acido e ora sostengono teoremi assurdi. Nasce dalla Boccassini» .

PAOLO GLISENTI

Appunto: non si pente di aver detto parole così gravi sulla Boccassini?
«Rivendico tutte le mie battaglie politiche. Ripeto: siamo moderati, non fessi. Se ti attaccano, devi trovare un modo per rispondere. Non sono un falco. Ma neppure un piccione» .

La Moratti ha fatto bene a chiudere il faccia a faccia con quell'accusa a Pisapia?
«Non vedo nulla di scandaloso nelle sue parole. Lo scandalo è far pregare gli islamici in piazza Duomo. La Moratti, una moderata vera, ha fatto bene a ricordare ai milanesi che Pisapia si è pittato da moderato, ma ha una storia da estremista» .

Dicono sia stata lei a suggerirle la mossa.
«La Moratti, con il carattere che ha, le pare una che accetta disposizioni o veline?» .

Ma era il candidato giusto? Ha preso meno voti delle liste che la sostenevano.
«È una questione priva di senso, ora. Dobbiamo essere un sol uomo, una sola battaglia. Cos'è questo coro di critiche? Siamo una banda di cosa? Che mondo è, il mondo delle accuse, delle responsabilità, dei capri espiatori? In un partito ci possono essere amici e nemici, ma oggi dobbiamo mobilitarci tutti. Vedo anche ingenerosità verso Berlusconi. Che ha scelto di mettere la sua faccia» .

La santanchè arriva al tribunale di Milano

E ha perso metà delle preferenze. Senza di lui sarebbe andata meglio?
«Sarebbe andata peggio. Berlusconi perde preferenze perché il Pdl perde voti. Ma possiamo ancora farcela. Pisapia non può vincere nella città di Milano» .

E perché mai?
«Perché Pisapia è uno che voleva rifondare il comunismo. Un estremista, come de Magistris, come la sinistra che ha prevalso ieri. I suoi valori non sono i nostri. Fine vita, centri sociali, droga, coppie di fatto: mi rifiuto di pensare che Milano voglia un sindaco così» .

Milano non ha votato Lassini, l'uomo di «via le Br dalle procure» .
«Di Lassini ho sempre detto che sarebbe stato giudicato dagli elettori. Non è andato bene. Se è per questo, non è andata bene neppure la Giudice, che ha fatto tutta la campagna sulla Minetti e il bunga bunga» .

Silvio Berlusconi saluta Daniela Santanchè

Lassini era tutti i giorni sulla prima pagina del «Giornale» . Non sono eccessivi i toni del quotidiano della famiglia Berlusconi?
«"Il Giornale"non è un house organ del Pdl o della Real Casa. È stato al centro del dibattito politico di questi due anni. Poi ci sono cose che mi piacciono e altre che non mi piacciono. Ma questo vale per tutti i quotidiani» .

Che cosa non le è piaciuto del «Giornale» ?
«Leggere l'attacco a Tremonti» .

E l'attacco a Boffo?
«C'era una condanna per molestie, no?» .

Cosa pensa di Feltri, che chiama lei e Sallusti Rosa e Olindo?
«Sono amica di Feltri, lo sento quasi tutti i giorni, ci siamo parlati due ore fa. È un grande giornalista. La sua era una battuta. Come le intercettazioni: ti inchiodano a una parola» .

E la Prestigiacomo?
«È diverso. Con lei ho un rapporto politico. Amiche non siamo mai state» .

Com'è il rapporto con le donne del Pdl?
«Ottimo. Abbiamo organizzato una cena elettorale con mille persone, in collegamento con Berlusconi. E abbiamo lavorato tutte assieme: la Ravetto, la Gelmini, la Aprea, la Comi, la Cassinetti, la Bocciardi, la Ronzulli, coordinate da Mantovani» .

Santanche cowgirl in acqua

Mantovani è il capo del Pdl lombardo, ha fatto trovare a Berlusconi una modella svedese violinista dentro l'uovo di Pasqua. Era il caso?
«Embé? C'è qualcosa di male? Lo pensa chi ha la coda di paglia. Ma non è vietato divertirsi, danzare, ascoltare musica. È come guardare la Gioconda al Louvre» .

Che c'entra la Gioconda?
«Per suonare il violino bisogna essere artisti. Non è come suonare le nacchere...» .

Lei ha detto che in caso di sconfitta a Milano sarebbe stato in gioco il governo. Riconferma?
«Oggi non lo penso. La frammentazione del voto dà stabilità. E la Lega non sfonda» .

santanche in parlamento

La Lega a Milano si è tirata indietro?
«La Lega è sempre stata un alleato fedele. Bossi e Berlusconi hanno trovato ogni volta una quadra. E credo proprio che la troveranno, qualunque sia il risultato» .

Non vede un governo Tremonti?
«No. Il Pdl non lo appoggerebbe. È ancora la stagione di Berlusconi» .

Si è vista agli «Sgommati» di Sky, raffigurata come Crudelia Demon? «Cattivissima» ?
«Sì. Ne ho riso. Sono una persona gioiosa, che ama la vita. Non sono invidiosa né gelosa. E neppure cattiva. Parlo come mangio. Sono una pasionaria. Per fare il falco, bisogna saperlo fare. Oggi non è il momento. Bisogna lavorare a tappeto per non perdere Milano» .

SANTANCHe SALLUSTI

3 - TRA I CONSIGLIERI RED RONNIE E UN ESPERTO PRANOTERAPEUTA...
Elisabetta Soglio per il "Corriere della Sera"

Il pranoterapeuta e il critico musicale. Tra i fidatissimi del sindaco Moratti e del marito Gianmarco ci sono Mario Azzoni e Red Ronnie. Anche loro l'altro giorno seguivano l'esito del voto. Anche loro sono andati poi a casa del sindaco, intorno alle 23, per mettere a punto la prima dichiarazione da fare davanti alle telecamere dopo il clamoroso responso delle urne. Azzoni, elegante e cortese, è da 25 anni uomo di fiducia della famiglia Moratti. Tanto ascoltato che, lo scorso autunno, la Moratti lo aveva voluto come presidente della sua associazione Casa Letizia.

Lassini

Qualcuno aveva storto il naso per la scelta e Azzoni, già allora, non si era nascosto dietro ad un dito: «Il mio è un mestiere un po' particolare, che si può prestare ad interpretazioni ambigue» . Uno studio molto avviato in viale Monte Nero a Milano e una filiale a Como, Azzoni precisa nel suo sito di non essere un medico: «Cerco di tirare fuori da ciascuno le energie che possono aiutarlo a vincere la malattia» .

Molto stretto anche il legame con Red Ronnie, che ha lanciato la Moratti su You tube, filma ogni sua uscita, ha preparato reportage per Expo e l'altra sera, nell'abbattimento generale, era l'unico a diffondere ottimismo: «Al secondo turno vince Letizia, non ci sono dubbi»

 


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