Marcello Zacché per "il Giornale"
Rivoluzione in casa Rcs. La società editrice del Corriere della Sera ha avviato una profonda semplificazione societaria che, di qui a pochi mesi, porterà a rinforzare l'attuale holding e il suo cda che assumerà i pieni poteri gestionali, a scapito delle attuali controllate, che verranno incorporate e trasformate in business unit. Un percorso che ha due valenze: la prima di mercato, dove una catena societaria più diretta rispetto ai business e ai prodotti, va nella direzione preferita.
Antonello PerriconeLa seconda più politica e di potere: solo un anno fa i grandi azionisti di Rcs, guidati dall'asse Geronzi-Bazoli, avevano deciso di trasformare il cda della Rcs Quotidiani (controllata al 100% dalla Rcs Media Group) in una replica dei maggiori soci del patto di sindacato che controlla il 65,6% di Rcs. Così da aumentare la loro pressione sul Corriere e sul direttore, a scapito di quella del cda della Rcs. Una scelta non gradita al primo socio di Rcs, Mediobanca, ma accettata.
Oggi, dopo lo scontro appena consumato alle Generali con l'uscita di Geronzi e alle polemiche di Diego Della Valle che aveva proprio sollevato il tema della gestione «salottiera» e non «consiliare» di Rcs, arriva la svolta a 180 gradi. Che ha tutto il sapore di una seconda affermazione dell'asse generazionale tra imprenditori e manager che ha già segnato un punto nella nuova governance di Generali.
Piergaetano MarchettiIn verità, a leggere la nota di Rcs, non è chiarissimo cosa succederà alle controllate. Molti analisti concordavano, ieri, nel ritenere criptico il comunicato della società presieduta da Piergaetano Marchetti. Segno che potremmo assistere ancora a qualche colpo di coda da parte degli scontenti. «L'esatto perimetro interessato- si legge- verrà definito prossimamente», ma «il processo coinvolgerà solo società italiane interamente controllate» e sarà «realizzato mediante operazioni di fusione per incorporazione».
PIERGAETANO MARCHETTI resizePer questo è prevista la «modifica dell'oggetto sociale di Rcs Mediagroup, oggi limitato all'attività di holding, che dovrà essere esteso all'esercizio di attività editoriali ed attinenti all'informazione in genere, ad attività pubblicitaria e a quelle ad esse connesse». In proposito i soci sono chiamati in assemblea il 20 giugno. Quindi sembra che non solo la Quotidiani, ma anche le Rcs Periodici, Pubblicità e Libri (tutte spa italiane controllate al 100%) siano coinvolte nell'incorporazione.
ALBERTO NAGELSe così fosse, spariranno in un colpo solo ben 34 posti di 4 cda, con i loro 4 presidenti, e 2 vicepresidenti (Libri e Periodici). Poltrone che sono spesso servite anche per le compensazioni di partite di potere svolte ai piani più alti. Ma che se così andranno le cose, non ci saranno più.
Anche se fonti interne al gruppo consigliano prudenza su questa evoluzione, specialmente a proposito della Rcs Libri, oggi presieduta da Paolo Mieli, che per la sua particolare funzione potrebbe restare fuori dal giro delle incorporazioni. Resta anche da vedere quali ricadute ci saranno sia sulla composizione del cda di Rcs Mediagroup, sia eventualmente nelle regole del patto di sindacato: questa partita è aperta.
BAZOLI E GERONZI