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ALTRO CHE BERSANI: L’ANTI-SILVIO È VERONICA! - SANTADECHé, zigomi contundenti - GHEDDAFI SI FINGERÀ MORTO PER LEGGERE il dialogo sulla ’’Felicità della Democrazia’’ di Ezio Mauro e Gustavo Zagrebelsky - alla Scala non si erano mai sentiti un soprano e un baritono, ambedue molto sexy e discinti, cantare stupendamente parole tipo: \"Queste mani non toccano genitali senza la benedizione della chiesa\"...

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1- L´OPERA OSÉ CHE PIACE ALLA SCALA
Natalia Aspesi per "la Repubblica"

Al teatro alla Scala non si erano mai sentiti un soprano e un baritono, ambedue molto sexy e discinti, cantare stupendamente parole tipo: "Queste mani non toccano genitali senza la benedizione della chiesa"; oppure: "Se volete sapere dove dimora Iddio, fidatevi del tremito delle vostre cosce";

QUARTETT ALLA SCALA

e ancora, lui a lei: "Il paradiso ha tre ingressi, c´è spazio anche nella più piccola delle capanne", e lei a lui: "Siete molto pio mio signore, vi sono riconoscente per avermi indicato in modo così penetrante dove dimora Iddio"; e avanti allegramente così, mimando furibondi accoppiamenti.

NATALIA ASPESI

Il pubblico scaligero, un tempo accanitamente verdiano-zeffirelliano, sta rapidamente cambiando, condotto dalla cauta maestria del sovrintendente Lissner. E infatti questo "Quartett", opera contemporanea ordinata dal teatro a Luca Francesconi, autore della musica e del libretto, data in prima assoluta a Milano, tratta dalla pièce teatrale di Heiner Müller e ispirata a "Le relazioni pericolose", per quanto ardita, non ha provocato un solo mormorio né dal loggione né dalla platea, ma solo lunghi ed entusiasti applausi.

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Certo, bisogna tener conto che il testo è in inglese (ma scorre in italiano sul retro delle poltrone) e soprattutto che l´opera è stata scansata, trattandosi di cultura, da quei politici sessuofobi e ateo-devoti che certamente avrebbero fatto casino.

2- SANTANCHÈ, DONNA DA GUERRA PRONTA A POTER ODIARE
Lidia Ravera per "il Fatto quotidiano"

Levigata fino alla soglia della cancellazione espressiva, Daniela Santanchè è costretta, per non perdere la naturale irruenza, ad armarsi i connotati: zigomi contundenti, bocca smodata, in grado di ingoiare l'interlocutore o parti di esso. Voce stentorea. Collo proteso a frustare l'aria con le lunghe onde immobili di una capigliatura da dama scatenata ma composta, grazie alla solerzia di un manipolo di coiffeur, assunti come guardie "al corpo".

SANTANCHe A SAINT TROPEZ

Il bel viso, ahimè, sempre più spesso, si deforma nell'esercizio del disprezzo, con grave rischio per i materiali di cui è stato ricoperto. Che attacchi Berlusconi con "la Destra", o lo idolatri contro la sinistra, quello che conta, per questa Erinni corretta al botox, è poter odiare. Appena trova una parola pesante, la sguaina, la punta e la spara contro il nemico (meglio se donna). Se qualcuno non ha capito c'è sempre il dito, a chiarire il messaggio.

Veronica Lario a Formentera

3- ALTRO CHE BERSANI: L'ANTI-SILVIO È VERONICA
Pino Corrias per "Vanity Fair"

E se fosse Veronica l'anti-Silvio? Certo non coincide con le parole del sommo presidente Giorgio Napolitano quando descrive l'opposizione come una forza «alternativa, credibile, praticabile». Ma a guardar bene il disastro italiano, chi altro, se non lei, può contrastare lo strapotere e la straricchezza del Cavaliere?

Contrastare (almeno) quella montagna che sbarra il deflusso dell'Italia dallo stagno in cui si è cacciata. Perché lei? Intanto perché il divorzio prossimo venturo (le pratiche di separazione sono iniziate due anni fa) dovrebbe smagrire il patrimonio che alimenta tutte le prepotenze (politiche e no) del suo ex consorte, che per la rivista Forbes ha moltiplicato per 7 le sue ricchezze da quando si è fabbricato il partito e ha vinto l'Italia.

Altro che Bersani. Altro che toghe rosse. Il primo si affanna a fronteggiare le sue divisioni corazzate con un secchiello di parole e sabbia. Mentre i magistrati vengono accerchiati e annichiliti dai Navy Seals della disinformazione che calano ogni giorno sui tetti del Tribunale, imbracciando minacce e una ignobile parola d'ordine di fattura arcoriana: «Fuori le Br dalla Procura».

bersani sulle barricate LIDIA RAVERA

Veronica aspetta in silenzio e il tempo lavora a suo vantaggio. Perché con il divorzio si aprirà l'altra questione deflagrante, quella dei tre figli - Barbara, Eleonora e Luigi - diventati abbastanza grandi da esigere più spazio nelle aziende paterne. E dunque a entrare in rotta di collisione con gli altri due terzi della nidiata, Marina e Pier Silvio, che da gran tempo hanno scavato le loro trincee. Il terremoto non gioverà alla Real Casa. A Veronica sì, e forse anche all'Italia.

4- GHEDDAFI SI FINGERÀ MORTO PER LEGGERE EZIO MAURO...
Pietrangelo Buttafuoco per "Il Foglio"

EZIO MAURO

Manco il tempo di capire qualcosa sull'esecuzione di Osama bin Laden e già siamo dentro l'enigma della sparizione di Muammar Gheddafi. Non si sa se è morto tra le macerie del bunker. O, al contrario, se è messo sott'acqua. Ovvero, per dirla in gergo, nascosto per riapparire. Sono le trasparenze della democrazia, queste. Assai convenienti per i cattivi. Gheddafi, infatti, potrà fare un ottimo affare nel darsi per morto.

pino corrias

Intanto si farebbe dare bei soldi, poi accontenterebbe le tribù beduine che potrebbero eleggere un nuovo rais e, quindi, darsi alla bella vita: leggere il dialogo sulla Felicità della Democrazia di Ezio Mauro e Gustavo Zagrebelsky.

 


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