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1- IL SOCIAL NETWORK DI MARK ZUCKERBERG HA INCARICATO UNA DELLE PIÙ GRANDI SOCIETÀ DI PUBBLICHE RELAZIONI (LA BURSON-MASTELLER) DI COSTRUIRE DOSSIER E STORIE ALLARMISTICHE E FANGOSE PER DIFFAMARE GOOGLE SUI MAGGIORI GIORNALI AMERICANI 2- UNA GUERRA SOTTERRANEA CHE PUNTAVA SULLA POLITICA DELLLA PRIVACY DI GOOGLE 3- L’ESPLOSIVA RIVELAZIONE SPACCA I RAPPORTI TRA I DUE COLOSSI, GIÀ ACERRIMI RIVALI 4- INTANTO GOOGLE RISCHIA DI PAGARE LA PIÙ ALTA MULTA MAI FATTA A UNA SOCIETÀ USA (500 MLN $) PER AVER OSPITATO ANNUNCI DI FARMACI SCADUTI O SENZA PRESCRIZIONE

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Dagotraduzione dell'articolo di Josh Halliday per "The Guardian"

1 - FACEBOOK HA PAGATO UNA SOCIETÀ DI PUBBLICHE RELAZIONI PER DIFFAMARE GOOGLE SUI GIORNALI
http://bit.ly/kEY66z

bursonmarsteller_Logo

È venuto fuori che Facebook ha pagato segretamente una grande società di pubbliche relazioni per seminare sui media Statunitensi notizie negative su Google. Burson-Masteller, una delle più grandi società di Pr al mondo ha cercato di far finire su "Usa Today", "Washington Post" e altre importanti testate americane, storie allarmistiche riguardanti la politica sulla privacy portata avanti dal motore di ricerca.

zuckerberg

L'esplosiva rivelazione, che promette di danneggiare seriamente i rapporti tra i due colossi, già acerrimi rivali, è contenuta in delle email trapelate mercoledì sera. Facebook ha poi confermato al "Daily Beast" di aver effettivamente incaricato Burson-Marsteller.

Paul Cordasco, un portavoce di Burson-Marsteller, ha detto al "Guardian" che il mandato implicava "procedure operative non propriamente standard" ed è contrario alle politiche della società. Ha aggiunto: "Un incarico a tali condizioni andava rifiutato".

google facebook

Cordasco ha inoltre confermato al Guardian che "l'incarico" si è ormai concluso e che Burson-Marsteller non lavora più per Facebook. Facebook ha rifiutato di commentare. Nella Silicon Valley i sospetti sono nati all'inizio di questa settimana, quando due figure del mondo dei media di alto profilo, l'ex giornalista di tecnologia di "Cnbc" Jim Goldman e l'ex reporter politico Giovanni Mercurio, hanno iniziato a costruire storie anti-Google per conto del loro nuovo datore di lavoro: Burson-Marsteller. La coppia ha sempre rifiutato di rivelare l'identità dei propri clienti.

Goldman e Mercurio hanno contattato "Usa Today" e altre testate di rilievo, offrendosi di scrivere degli articoli riguardanti i problemi di privacy di "Google Social Circle", un social network basato su Gmail. Rivolgendosi ai giornali, la coppia ha affermato che "Google Social Circle" è stato progettato per rubare dati personali e costruire dossier su milioni di utenti".

google facebook

Che ci fosse dietro Facebook è venuto fuori quando la società si è offerta di scrivere un editoriale per Chris Soghoian, un autorevole blogger specializzato in sicurezza sul web. Soghoian ha contestato quanto andava affermando Burson-Marsteller, accusando la compagnia di "costruire una montagna su un granello di sabbia". Il blogger ha quindi chiesto chi fosse il cliente dietro alla faccenda, ma non gli è stato detto. Poi ha pubblicato alcune email che si era scambiato con Mercurio.

Cordasco ieri ha ammesso: "Ora che Facebook ha fatto un passo avanti, possiamo confermare la cosa. Il cliente aveva chiesto che il suo nome restasse nascosto per il fatto che stava sostanzialmente chiedendo di rendere pubbliche informazioni che dovevano venir fuori e potevano poi essere riprese facilmente e indipendentemente dai media. Ogni informazione poteva poi essere autonomamente verificata dalle testate".

google facebook messages utile per la competizione

"A parte la motivazione, non si tratta di una procedura propriamente standard ed è contro le nostre politiche: un incarico in questi termini andava rifiutato. Quando si parla con i media abbiamo bisogno di aderire a rigidi standard di trasparenza sui clienti, e questo incidente sottolinea l'importanza assoluta di questo principio".

Google Facebook guerra

Burson-Marsteller non è nuovo a storie di anti-Google. Nel 2007, Microsoft ammise di aver avuto "rapporto continuativo" con la società di pubbliche relazioni, la quale aveva fatto attività di lobbying su un certo numero di imprese del Regno Unito per sollevare la questione della posizione dominante di Google.

La società ha confermato all'"Observer" che quando lavorò con Microsoft per il lancio di una nuova organizzazione - l'iniziativa riguardante la Competitive Online Marketplaces - fece una serie di annunci relativi a Google. Ma anche in questo caso Burson-Marsteller ha rivelato l'identità del cliente solo in un secondo momento. Google si è rifiutata di commentare.

google facebook elliott schrage


2 - GOOGLE MULTATO PER AVER OSPITATO ANNUNCI ILLEGALI DI FARMACI?
http://on.wsj.com/ktk6eV - Dagoreport da "The Wall Street Journal"

GOOGLE FACE mages


- Google sembra essere molto vicina a pagare la più alta multa che il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti abbia mai fatto a una compagnia. Sono in ballo 500 milioni di dollari. Il motore di ricerca è accusato di aver guadagnato ingenti somme di denaro (siamo sempre sull'ordine delle centinaia di milioni), accettando gli annunci di farmacie online contrari alla legge degli Stati Uniti, perché riguardanti medicinali per i quali è necessaria la ricetta medica o, peggio ancora, contraffatti o scaduti.

facebook vs google

In pratica Google avrebbe tratto profitto dalle attività illecite dei suoi inserzionisti. Una delle questioni da accertare, spiega al "Wsj" una fonte riservata, è se Google ne fosse o meno consapevole. Il colosso di Mountain View, infatti, ha lottato per anni contro quelle che definiva le "farmacie online canaglia". Nel 2003, ad esempio, dichiarò di aver eliminato le società che mettevano in vendita medicinali come Vicodin e Viagra senza prescrizione.

facebook vs google infographic

Pochi giorni fa, tra le voci di bilancio del motore di ricerca era comparsa la voce a passivo di 500 milioni di dollari, ma la società non aveva fornito spiegazioni al riguardo. Anche ora Google preferisce non commentare e lo stesso fa il Dipartimento di Giustizia. L'inchiesta in corso è solo l'ultima di Google con le autorità e le agenzie di regolamentazione Usa e estere. L'azienda si trova ad affrontare molteplici indagini su possibili violazioni delle norme antitrust e relative alla privacy, in diverse nazioni.

 


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