1 - PARI E DISPARI...
Massimo Gramellini per "La Stampa"
Non capisco il crepitio di sghignazzi con il quale è stata accolta la serissima proposta della maggioranza di alternare i conduttori di Ballarò e Annozero: nelle settimane dispari Floris e Santoro, e in quelle pari due giornalisti di «diverso orientamento culturale», cioè fiancheggiatori del governo. La par condicio non consiste infatti nel raddoppiare gli spazi di tutti, ma nel dimezzare quelli di qualcuno.
Personalmente trovo altrettanto inaccettabile che il Milan faccia sempre giocare Ibrahimovic. Nelle partite in casa andrebbe alternato con Sgrigna, per garantire qualche soddisfazione anche ai tifosi di diverso orientamento culturale. La monogamia, poi, è un retaggio di epoca sovietica: in base al regolamento della commissione di vigilanza matrimoniale, a ciascun coniuge dovrebbe essere consentito alternare il partner con altro di diverso orientamento culturale, protettivo nei giorni feriali e passionale nei weekend.
Ilda Boccassini dal CorriereE perché non estendere la turnazione alla procura di Milano? Nelle settimane dispari indaga Ilda Boccassini e in quelle pari Ghedini con una parrucca rossa. Ma l'apoteosi del servizio pubblico sarebbe una Corte Costituzionale che emettesse sentenze a targhe alterne: legittimando il processo breve di giovedì grasso e delegittimandolo il secondo martedì di quaresima.
P.S. Un lettore malizioso, dal quale naturalmente mi dissocio, propone di estendere il principio dell'alternanza culturale al Tg1: nelle settimane dispari così com'è, e in quelle pari con le notizie dentro.
2 - DATEMI UNA LISTA...
Alberto Arbasino per "la Repubblica"
Entusiasta sia della Vertigine della lista di Umberto Eco sia delle «Cose per cui vale la pena Vivere», di Roberto Saviano, e avendo passato la vita letteraria compilando elenchi e cataloghi, mi vengo domandando se tali repertori e inventari siano invariabili oppure (a seconda del mood di giornata, e l´età anagrafica) fugaci, fuggevoli, precari, temporanei, transitori, effimeri... O magari interattivi, interurbani, interetnici?...
Berlusconi e GhediniFra i miei "cult" per cui vale forse la pena, oggi registrerei nell´ordine: Catullo, Tibullo, Orazio, Ovidio, Marziale, Giovenale, Persio, Petronio, Svetonio, Rutilio Namaziano. Rimangono fuori Giulio Cesare e Sant´Agostino, Aulo Gellio e Valerio Massimo.
Li aggiungeremo, per fare dieci, alle prossime liste che includono San Daniele e Pata Negra, culatello e mortadella, finocchiona e salsicciotti? O magari fontina, gruviera, caprini, mozzarelle, caciotte e cacio-e-pepe? O magari Alberto Moravia, Sandro De Feo, Mario Pannunzio, Arrigo Benedetti, Massimo Mila, Paolo Milano?
ALBERTO ARBASINOO forse Gorni Kramer, Wanda Osiris, Isa Barzizza, Nino Taranto, Elena Giusti, Totò? O probabilmente Dante, Rigoletto, Petrarca, Traviata, Boccaccio, Trovatore? O inevitabilmente l´Unità d´Italia, le Curve Nord e Sud, Raffaello, Michelangelo, il Canal Grande, la Torre di Pisa?... E se domani cambiano il mood e il trend e le tendenze? Leopardi? San Paolo? «Ohi Marì»? Il cappuccino, o la pizza? Auguri, auguri, ma cosa diranno poi di noi all´estero?
3 - QUELL'HITLER DI ECO...
Mario Baudino per "La Stampa"
«Nessuna persona sensata, per quanto critica nei confronti di Berlusconi, penserebbe di paragonarlo a Hitler» scrive Umberto Eco sulla sua rubrica per L'Espresso in edicola oggi. E spiega che lui a Gerusalemme non ha fatto simili paragoni, come riportato dalle agenzie. «Un importuno pretendeva che io dicessi che Berlusconi era il Gheddafi italiano. Dovevo ovviamente rispondere che Gheddafi era un tiranno sanguinario, mentre Berlusconi era stato regolarmente eletto da una parte consistente degli italiani (e ho aggiunto "purtroppo").
SAVIANO CON ECO AL PALASHARP DI MILANOA voler stabilire analogie a tutti i costi, allora si poteva anche paragonare Berlusconi a Hitler solo perché entrambi erano stati regolarmente eletti». Polemica rientrata? Forse. Perché l'autore del Cimitero di Praga non rinuncia a una postilla. «Su un materiale così evidentemente scadente si è impostata una virtuosa campagna di indignazione. Senza che nessuno osservasse, almeno, che non è possibile paragonare Berlusconi a Hitler perché Hitler è stato notoriamente monogamo».
Recidivo.
4 - LA MAMMA DI BATMAN...
Massimo Gramellini per "La Stampa"
Lo so: il vero scandalo (se verrà provato) è che il figlio del sindaco Letizia Moratti avrebbe comprato per un pezzo di pane cinque capannoni industriali alla periferia di Milano per trasformarli senza permessi in un mega-loft che si sarebbe poi fatto condonare e rivalutare dal nuovo piano regolatore firmato da sua madre.
Letizia e Gabriele MorattiLo so: il pasticciaccio brutto avviene nella stessa città dove gli enti pubblici già affittano le case a canone agevolato agli inquilini ricchi invece che ai poveri. E lo so: nella lista dei privilegiati, sia pure in un appartamento di seconda fila, compare la compagna giornalista del candidato sindaco dell'opposizione, per cui si preannunzia un duello elettorale all'ultimo mattone, arbitrabile dall'ex ministro dello Sviluppo economico Scajola (a sua insaputa).
Eppure ciò che di questa storia più mi deprime è quanto racconta l'architetto dell'ex capannone ex abusivo a proposito dei lavori di ristrutturazione: il figlio trentenne della Moratti gli avrebbe chiesto di ispirarsi alla caverna di Batman. E si sarebbe fatto costruire:
La Bat caverna originale- un ponte levatoio;
- una camera da letto con mobili in pelle di squalo;
- una botola motorizzata e un bunker sotterraneo;
- un ring di boxe regolamentare e un poligono di tiro insonorizzato.
Perché i favoritismi della politica potranno anche finire, un giorno. Ma i bauscia, evidentemente, no.