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AFFONDA IL FONDO! - IL CREATORE DELL’HEDGE FUND GALLEON, IL CINGALESE RAJ RAJARATNAM, È STATO CONDANNATO PER TUTTI I 14 REATI DI CUI ERA ACCUSATO - ALLA BASE DI TUTTO, INSIDER TRADING: I SUOI CONTATTI (tra cui un direttore di goldman sachs) GLI PASSAVANO «SOFFIATE» PRIMA DI ANNUNCI PUBBLICI DI UTILI, FUSIONI O SCORPORI - IL BOTTINO, TRA PROFITTI ILLECITI E PERDITE EVITATE, È PARI A 63,8 MLN $ - IL PROCURATORE, L’INDIANO NATURALIZZATO BHARARA, È CONSIDERATO IL NUOVO SCERIFFO DI NEW YORK, E HA INIZIATO LA “PIÙ DURA CROCIATA CONTRO I PESCECANI DI WALL ST. DEGLI ULTIMI DECENNI”…

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1- CONDANNATO IN USA IL RE DEGLI HEDGE...
Marco Valsania per "Il Sole 24 Ore"

Rajaratnam

Colpevole di tutti e 14 i reati. Il più grave scandalo di insider trading esploso nell'alta finanza americana si è concluso con un verdetto di primo grado che potrebbe infliggere a Raj Rajaratnam, il fondatore dell'hedge fund Galleon incriminato per «traffico» di informazioni riservate su aziende del calibro di Intel e Google, una pena esemplare: i singoli capi d'accusa, insider e associazione a delinquere, comportano tra i cinque e vent'anni di carcere e la procura ha indicato che rischia una condanna cumulativa a 19 anni e mezzo.

La pena verrà stabilita il 29 luglio dal giudice del caso, Richard Holwell. Fino a quel momento Rajaratnam sarà agli arresti domiciliari, con monitoraggio elettronico, dopo che Holwell ha inflitto l'unica parziale sconfitta alla procura: ha respinto come eccessiva la richiesta di incarcerazione immediata per scongiurare pericoli di fuga.

RAJ Rajaratnam

La decisione della giuria del tribunale di Manhattan ha premiato la crociata contro l'insider trading lanciata dal procuratore federale Preet Bharara. Che non ha tardato a sottolinearne la portata. «Rajaratnam era tra i professonisti di maggior successo e più privilegiati del paese, ma come altri è stato tradito da avidità e corruzione - ha detto - . L'insider trading dovrebbe offendere chiunque crede e ha fiducia nel mercato. Continueremo a perseguire chi pensa di essere al di sopra della legge e troppo furbo per essere scoperto». Bharara, per insider, ha incriminato 47 persone in 18 mesi.

raj Rajaratnam in tribunale

Rajaratnam, da parte sua, ha ascoltato il giudizio di colpevolezza, ripetuto 14 volte dal portavoce dei dodici giurati, con volto impassibile. Ha lasciato la parola ai suoi avvocati, che fuori dal tribunale hanno indicato che ricorrerano in appello.

Ma, dietro la battaglia legale, quella di Galleon è ormai una saga che per le sue ramificazioni ha suscitato paragoni con la cupa stagione degli scandali dei bilanci truccati, di Enron e WorldCom. Come con simboli immaginari della finanza spregiudicata, il Gordon Gekko del film "Wall Street".

La società era stata creata da Rajaratnam dopo una carriera iniziata da analista nel 1997. Al suo apice era diventato uno dei dieci principali hedge al mondo, con asset in gestione per sette miliardi di dollari, spesso raccolti tra executive hi-tech. La fortuna personale del suo fondatore era stimata in 1,3 miliardi, abbastanza per guadagnarsi la poltrona di 559esimo uomo più ricco al mondo nella classifica di Forbes del 2009.

Galleon vantava di saper battere le performance dei rivali grazie al talento senza pari della sua squadra di analisti. Non era così per gli inquirenti: il segreto di Rajaratnam - 53 anni, originario dello Sri Lanka e con un master alla Wharton School - andava cercato in una rete di influenti contatti che gli passava «soffiate» prima di annunci pubblici di utili, previsioni, fusioni o scorpori. Soffiate che gli hanno assicurato un bottino, tra profitti illeciti e perdite evitate, pari a 63,8 milioni.

Preet Bharara spiega la sua indagine sull'insider trading

L'inchiesta muove i primi passi nel 2007, ma prende slancio l'anno successivo quando scattano le autorizzazioni a usare intercettazioni delle comunicazioni del gestore. La procura di Manhattan, cioè, scatena una vera rivoluzione negli stessi strumenti di lotta ai crimini dei colletti bianchi: simili metodi sono normalmente riservati a indagini di mafia o terrorismo. L'arresto-shock arriva nell'ottobre del 2009 e Galleon chiude i battenti.

La dimostrazione puntuale del vasto raggio d'azione di Rajaratnam nella Corporate America è giunta al processo, cominciato in marzo. Tra i testimoni d'accusa sfilati c'è stato anche Lloyd Blankfein, il chief executive di Goldman Sachs. Blankfein ha affermato che un esponente del board della banca, Rajat Gupta, avrebbe violato regole interne di riservatezza nello svelare in anticipo a Rajaratnam bilanci e strategie della banca.

Altra fonte preziosa, nelle ricostruzioni, era un banchiere di Morgan Stanley, Kamal Ahmed. E ulteriori titoli «macchiati» dall'insider trading comprendono Ati Technologies, Hilton Hotels, Advanced Micro Devices. La giuria, in tutto, ha ascoltato 45 conversazioni compromettenti di Rajaratnam, registrate nell'arco di nove mesi.

Preet_Bharara


2 - ORA NEL MIRINO I CONSULENTI DI WALL STREET...
Stefania Arcudi per "Il Sole 24 Ore"

Forse Raj Rajaratnam non pensava di trovare sulla sua strada Preet Bharara, il procuratore che ha raccolto, con pazienza e in collaborazione con B.J. Kang, l'agente dell'Fbi che ha condotto l'inchiesta sul campo, decine di prove che lo hanno inchiodato.

«Continueremo a cercare di incastrare quelli che si credono al di sopra della legge, troppo furbi per essere presi», ha detto. Un messaggio chiaro e limpido che fa presagire altre incriminazioni. Una frecciata a Wall Street - ma non alle grandi banche - e al contempo un trampolino su cui costruire una carriera politica.

Wall Street

Indiano naturalizzato americano, classe 1968 e alla guida del Southern District di New York dal 2009, Bharara da un lato ha contribuito a dare alla sua procura fama di indipendenza e imparzialità soprattutto nella lotta alla corruzione e al terrorismo; dall'altro ha fatto della lotta all'insider trading una missione.

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Negli ultimi 18 mesi ha accusato 47 persone, 24 solo nel caso Galleon: Rajaratnam è il 35esimo a essere riconosciuto colpevole. Il Wall Street Journal la definisce «la crociata più aggressiva degli ultimi decenni», una crociata che ha già trovato dei colpevoli, altri ne seguiranno.

Ancora prima di diventare procuratore, Bharara si era guadagnato la fama di persona inflessibile e determinata: dopo essere stato consulente del senatore democratico di New York Chuck Schumer, aveva giocato un ruolo fondamentale nell'inchiesta della commmissione Giustizia del Senato, indagando sul licenziamento di nove procuratori generali nel 2006 durante l'amministrazione di George W. Bush. Lo scandalo, e il sospetto che la Casa Bianca manipolasse i procuratori per trarne un vantaggio politico, era costato il posto all'allora ministro della Giustizia Alberto Gonzales.

lloyd Blankfein DI GOLDMAN SACHS

Senza timore di farsi prendere la mano e incurante del fatto che qualcuno già lo accusa di volere dare il via a una caccia alle streghe, Bharara promette di non fermarsi, forse intimamente convinto che quel nomignolo - "the new Wall Street sheriff", il nuovo sceriffo di Wall Street, gli calzi a pennello.

Rajat Gupta

Il prossimo obiettivo sono le cosiddette "expert network", aziende che si occupano di ricerca in ambito professionale e consulenza agli hedge fund, su cui già indagano altri procuratori. Un caso eclatante, in questo senso, è quello degli otto consulenti e dipendenti della californiana Primary Global Research, accusati di avere dato informazioni riservate su società quotate in Borsa e altre società di investimento.

 


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