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CALCIO NEL PALLONE - SUGLI INTROITI TV ESPLODE LA LEGA CALCIO: “GOLPE” ANTI-BIG DEI PICCOLI CLUB (CON IL VOTO DECISIVO DEL PRESIDENTE BERETTA) CHE HANNO IGNORATO LE INDICAZIONI DELL’ALTA CORTE DEL CONI - LOTITO: “ERA UNA SENTENZA ABNORME” (PETRUCCI: “DI ABNORME C’È SOLO IL DEBITO DI LOTITO PER L’OLIMPICO”) - LA FURIA DI GALLIANI (INSIEME ALL’INTERISTA PAOLILLO): “BERETTA SE NE ASSUMERÀ LE RESPONSABILITÀ ANCHE PATRIMONIALI”…

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Fabio Monti per il "Corriere della Sera"

Adriano Galliani

La Lega di serie A non esiste più. L'ultima spallata è arrivata dal Direttivo di ieri, che ha certificato la definitiva spaccatura fra le cinque grandi (Juve, Milan, Inter, Roma e Napoli) e le altre 15 società. L'argomento del contendere è sempre quello dei bacini d'utenza, cioè il numero dei tifosi di ciascuna squadra, da determinare per arrivare ad una divisione del 25% degli introiti tv (200 milioni di euro), tornati collettivi dal 2010 (legge Melandri-Gentiloni, che parla di «sostenitori» ).

Il 15 aprile, i 15 club avevano votato in assemblea una delibera che affidava a tre istituti demoscopici il rilevamento del numero dei «sostenitori»; il 22 il Consiglio aveva congelato la delibera con un 5-5 (astenuto il presidente Beretta); le cinque big avevano presentato ricorso alla Corte di giustizia della Figc, che lo aveva respinto; martedì, l'Alta Corte presso il Coni aveva invece imposto la sospensiva della sentenza della Corte Figc.

MAURIZIO BERETTA - Copyright Pizzi

Martedì sera, Beretta aveva telefonato al presidente dell'Alta Corte, Chieppa, il quale gli aveva spiegato il senso della decisione: non una sospensiva della delibera (non sarebbe stato nel suo potere), ma della sentenza, in attesa di conoscere le motivazioni. Soltanto in presenza di queste, il massimo organo della giustizia sportiva entrerà nel merito.

Per questo, Chieppa aveva raccomandato cautela nell'assumere decisioni non opportune. Unica possibilità per il Consiglio di Lega: selezionare le società di indagine demoscopica, ma senza «fissare i criteri», perché diversamente si sarebbe esposto al pericolo che la delibera, in caso di annullamento successivo, avrebbe comportato rischi maggiori rispetto a quelli di non attuarla.

lotito foto mezzelani gmt

Beretta e i rappresentanti delle 15 medio-piccole hanno deciso di ignorare le indicazioni dell'Alta Corte presso il Coni. Lotito (Lazio), in mattinata, aveva già tuonato: «È una sentenza abnorme. La delibera è valida a tutti gli effetti e il Consiglio deve darle esecuzione». Il presidente del Coni, Petrucci, da Roma aveva detto: «Per quel che ne so, di abnorme ora c'è solo il debito di Lotito con il Coni» per l'Olimpico.

Nel pomeriggio, con il voto decisivo di Beretta, il Consiglio ha dato attuazione alla delibera per l'assegnazione alle tre agenzie demoscopiche per definire i bacini d'utenza. È successo il finimondo.

7l43 gianni petrucci

Ha detto Galliani (Milan), che si è presentato insieme con Paolillo (Inter): «Beretta è stato decisivo, la votazione è finita 6-5. Beretta se ne assumerà le responsabilità anche patrimoniali. Smentendo se stesso, dopo essersi astenuto nell'ultimo Consiglio, ora si è schierato con una delle parti. È un presidente che da tempo lavora a Unicredit da mattina a sera e in Lega non c'è mai. Ognuno nella vita fa ciò che vuole, ma si assume le responsabilità. Ora ha premiato un sistema surrettizio per fregare soldi alle grandi. Con 15 voti a 5, si può fare un presidente, i consiglieri di Lega e pure un esproprio proletario. Finiremo in tribunale» .

Andrea Agnelli

Beretta ha cercato di difendersi: «L'unica condizione vincolante era quella di dare attuazione alla delibera. Il voto era un atto dovuto; non ho preso le parti di nessuno, ho fatto ogni tentativo per arrivare ad una composizione del Consiglio.

Avevo anche proposto di vincolare la conclusione dei contratti a un periodo di trattativa tra le componenti per una soluzione condivisa. A differenza dell'ultima riunione, dove era pendente il ricorso alla Corte di giustizia federale, quel ricorso è stato respinto; di fatto la delibera è nella sua piena operatività. Continuo a pensare che ci siano ancora i tempi per trovare un'intesa piuttosto che trascinare contenziosi che si sa quando cominciano e non si sa come finiscono» .

Sull'assenteismo: «Avevo chiesto di essere avvicendato quasi due mesi fa. Resto qui per non pregiudicare l'operatività della Lega e mi auguro si trovi presto un accordo per un nuovo presidente che possa fare da pacificatore».

Ma in serata è arrivata la stoccata di Andrea Agnelli (Juve): «Dopo quanto è accaduto in Lega, tutto è possibile» . Anche che le 5 big escano dalla Lega. Resta da verificare se non sia stato violato da parte dei 15 club lo statuto della Figc.

 


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