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EURODa "Les Echos"
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Lo ammette la stessa Banca d'Italia che "non poteva essere altrimenti", in un paese dove le imprese della criminalità organizzata hanno un peso notevole nell'economia: secondo L'Fmi, il riciclaggio di denaro sporco rappresenta "più del 10% del Pil" italiano, contro una media europea che si attesta al 5%.
BANCA ITALIASi parla di oltre 160 miliardi di euro. "Il fenomeno è in crescita a causa dell'internazionalizzazione dei mercati, dell'innovazione tecnologica e finanziaria, e della crisi economica", ha spiegato la vicedirettrice della Banca d'Italia Anna Maria Tarantola. E la cosa più grave, ha aggiunto, è che "questo flusso di denaro illecito può generare delle distorsioni del regime di concorrenza e alterare il corretto funzionamento del mercato".
Annamaria TarantolaNel 2010 sono stati segnalati all'Unità di informazione finanziaria oltre 37mila casi sospetti. Un'impennata del 77% rispetto al 2009. Ma il lavoro è ancora lungo perché le denunce sono arrivate soprattutto dagli intermediari bancari e finanziari e dalle Poste.
Infine il denaro sporco non è più appannaggio del sud e circola abbondantemente anche nelle regioni settentrionali. Le mafie "sono dentro ai consigli di amministrazione delle società e partecipano alle decisioni economiche e sociali".