IL VIDEO DELLO SCONTRO: http://video.corriere.it/moratti-pisapia-scontro-sky/bab4900a-7bc5-11e0-9798-7300882160ff
Letizia moratti e giuliano pisapia nel confronto con emilio carelli a Sky tg241- CHI HA SUGGERITO LO SHOW? CACCIA AL «PATACCARO»
Amedeo La Mattina per "la Stampa"
"Come si fa a commettere un errore così grossolano? Ma chi le passa queste informazioni sbagliate? Ormai la frittata è fatta. Ora cercate di rimediare caricando tutto sul fatto che Pisapia ha un passato di estremista di sinistra". Berlusconi sa che a Milano si gioca tutto, il governo, il rapporto con la Lega. Un autogol del genere non se lo aspettava dalla Moratti. Lei, capito il pasticcio che aveva commesso, ha cercato il premier che però si è negato al telefono.
pisapia-morattiA risponderle è stato Paolo Bonaiuti, al quale ha precisato di essere stata informata male, di non sapere dell'assoluzione di Pisapia. Ma chi l'aveva informata male? I sospetti nel Pdl cadono su Mario Mantovani, coordinatore regionale della Lombardia, e su Daniela Santanchè. Tutti sospetti e veleni rimbalzati tra Roma e Milano che tuttavia non trovano conferme e che hanno il sapore di una lotta intestina al partito per screditare le persone citate.
PISAPIA-CARELLI-MORATTIRimane l'errore della Moratti di avere accettato il duello televisivo. Eppure Berlusconi l'aveva sconsigliato di presentarsi nello studio di Sky per il faccia a faccia con Pisapia. Il premier, che di comunicazione se ne intende, le aveva spiegato che questi confronti in tv convengono solo e sempre al candidato che insegue e non chi è in vantaggio come la Moratti a Milano.
rep22 silvio berlusconi paolo bonaiutiSe poi non si ha la vittoria in tasca (il sindaco uscente balla sul filo del 50%), allora meglio non rischiare, non offrire alcun appiglio all'avversario. «Ma la Moratti ha fatto di testa sua, come al solito - dicono gli uomini del Cavaliere - non accetta consigli ed eccola qua: ha fatto la sciocchezza che potrebbe costarle cara».
Berlusconi le aveva detto di seguire il suo esempio, di fare come aveva fatto lui alle elezioni politiche del 2001 e 2008 quando rifiutò il duello tv con Rutelli e Veltroni. Ma una volta commesso l'errore grossolano era necessario rimediare subito. Certamente non ammettendo l'errore come in un primo momento la Moratti avrebbe voluto fare. Le è stato detto che avrebbe commesso un secondo errore madornale. Allora la linea l'ha dettata lo stesso Berlusconi attraverso Bonaiuti.
mario mantovaniLa migliore difesa come si sa è l'attacco, e allora così ha fatto il sindaco di Milano, seguita da una raffica di dichiarazioni degli esponenti del Pdl. Insomma, Pisapia sarà pure stato assolto ma tutti sanno da quali ambienti viene. E' tutto tranne che moderato. «Non può certo farci la lezione del moderato - dice Mantovani - uno che ha bazzicato con quelli di Prima Linea, anche se è stato assolto grazie a un buon avvocato, che era suo padre. Non so chi le ha dato queste informazioni, certo non noi del Pdl che queste vicende giudiziarie le conosciamo bene. Comunque sono cose che succedono in campagna elettorale».
santancheMinimizza pure il ministro La Russa dicendo che in fondo la Moratti ha dato «una notizia parzialmente errata. Io non mi sarei avventurato nella vicenda giudiziaria di Pisapia, ma non mi sembra che questo piccolo errore possa determinare l'esito del voto a Milano. Quanto poi alla querela contro la Moratti, mi sembra un'esagerazione.
Se dovessi querelare io - aggiunge La Russa - dovrei farlo due volte al giorno con tutto quello che viene detto su di me. Una volta dissero che ero stato fotografato con un della 'ndrangheta e poi si scoprì che era un carabiniere...». La Russa rimane convinto che il centrodestra vincerà a Milano al primo o al secondo turno, poco importa. «La cosa più normale è vincere al ballottaggio perchè con noi non c'è più l'Udc e quel pezzodi An che è andato con il Fli. Ma vedrete che sorpresa: supereremo la normalità».
larussa foto gmtLa Lega osserva perplessa l'incidente della Moratti. Nessun commento ufficiale, ma come la pensa il Carroccio lo dice dietro l'anonimato un dirigente di questo partito: «Questa uscita non fa altro che confermare la nostra opinione su di lei...». L'opinione è che la Moratti è bollita. E Umberto Bossi in serata aggiunge: «Io non l'avrei fatto, tanto non ci fa guadagnare voti».
2 - ARRESTATO DA SPATARO, E POI ASSOLTO - VENNE AMNISTIATO IN PRIMO GRADO MA FECE UGUALMENTE RICORSO: INNOCENTE
Marco Castelnuovo per "la Stampa"
Alba del 7 ottobre 1980. In pochi fanno caso a quei carabinieri fuori da via Podgora, proprio dietro il tribunale di Milano, sotto l'abitazione dell'avvocato Gian Domenico Pisapia, celeberrimo penalista, principe del foro e padre del codice di procedura penale. Sono lì perché mandati dal pm Armando Spataro.
Devono arrestare uno dei sette figli di Pisapia, il trentunenne Giuliano, un ribelle che studia medicina invece di giurisprudenza come il padre si aspettava (e come poi farà), con alle spalle un matrimonio già fallito e alcune esperienze da operaio e da impiegato di banca.
Rimane in carcere quattro mesi e mezzo, accusato di partecipazione semplice alla banda armata «Prima Linea» e sospettato del progettato sequestro di William Sisti, militante dell'Mls (Movimento Lavoratori per il Socialismo), oltreché del concorso nel furto di un furgoncino. Secondo l'accusa, che si basa su rivelazioni di alcuni pentiti, nel 1977 Pisapia partecipa a una riunione con Marco Donat-Cattin e Massimiliano Barbieri nel corso della quale si decide di dare una lezione al capo del servizio d'ordine dell'Mls, in quanto solito aggredire i militanti di altri gruppi.
MARCO DONAT CATTIN MARCO ZAVATTINIBastano due anni per far cadere tutte le accuse, tranne quella del furto del furgoncino. Per questo Giuliano Pisapia viene rinviato a giudizio. In primo grado la Corte d'Assise dichiara di «non doversi procedere in ordine al reato ascritto» in quanto estinto per amnistia.
Forse per evitare che qualcuno gli rinfacci proprio le parole che ieri la Moratti gli ha rivolto sul filo del gong - «l'amnistia non è assenza di responsabilità» - Pisapia fa comunque ricorso contro la sentenza di primo grado. E così, nel 1985, la terza Corte d'Assise d'Appello di Milano lo assolve con la formula piena, ovvero per non avere commesso il fatto.
«In conclusione non vi è prova di una partecipazione del Pisapia, sia pure solo sotto il profilo di un concorso morale, al fatto per il quale è stata elevata a suo carico l'imputazione di furto, dalla quale l'appellante va pertanto assolto per non aver commesso il fatto», si legge nella sentenza. La Cassazione confermerà.
3- LETTERE AL DIRETTORE
Da "il Foglio" - Ma com'è che i Moratti accusano sempre di furto gli avversari?
Maurizio Crippa
4- SCUSARSI CON PISAPIA
Da "il Foglio"
Che Letizia Moratti sia una di quelle persone per nulla avvezze a usare il fango come arma, che quando provano a tirare un colpo basso s'imbrogliano subito da sole, basterebbe a certificarlo il modo in cui ha provato, dopo, a giustificarsi per l'accusa sparata contro il rivale Giuliano Pisapia, di avere sulle spalle una condanna penale per un furto d'auto finalizzato a un atto di violenza politica: "La mia è stata una valutazione politica che voleva mettere in evidenza come Pisapia abbia una storia diversa dalla mia. Ho inteso dire che la storia di Pisapia non è la storia di una persona moderata".
Zoppicante, ma sincera, basterebbe a spiegare che il suo non è stato "un atto di killeraggio mediatico progettato a tavolino", come ha protestato il diretto interessato, ma un cedimento alle scorciatoie giustizialiste che vanno per la maggiore per fare una constatazione semplicemente, banalmente politica. Ma il fatto è che Pisapia, che ora minaccia querela, era stato prosciolto dalle accuse e contrariamente a quanto affermato dalla Moratti "giudicato e assolto anche per l'accusa di concorso morale in furto", non solo amnistiato.
LETIZIA BRICHETTO GIANMARCO MORATTI"Un errore giudiziario, riconosciuto da una sentenza passata in giudicato". Il garantismo è tutto d'un pezzo, o non è. E poiché fa parte della cultura personale, prima che politica, di Letizia Moratti, sarebbe saggio che, per rimediare, evitasse di dire "non entro nel merito del giudizio, ho solo citato una sentenza di primo grado per dare una valutazione politica". Meglio non sventolare sentenze. E c'è differenza tra essere accusati di un atto violento, ed essere stati assolti. Siamo garantisti anche con i condannati, figurarsi con gli assolti.
Dunque ci permettiamo di suggerire al sindaco di Milano, Letizia Moratti, che ieri ha mostrato sul campo dello studio televisivo di avere una cultura di amministrazione che la legittima a continuare a governare, di togliere via, in modo definitivo, la piccola macchia di un gesto che contraddice il suo garantismo. Ripristinerebbe così anche l'immagine di quel che un centrodestra credibile deve essere. Porga le sue scuse a Giuliano Pisapia, riconoscendo di aver ceduto per un attimo a uno Zeitgeist che non le appartiene.