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1- TEMPESTA PER IL \"LEADER-SKIPPER\" DALEMIX: NON MENTIVA L’IMPRENDITORE PIO PICCINI, ARRESTATO PER IL CRAC AGILE-OMEGA, QUANDO RACCONTAVA DI AVERE PAGATO IL COMPAGNO DI REGATE E COINTESTATARIO DELLA BARCA IKARUS DI MASSIMO D’ALEMA, VINCENZO MORICHINI, PER LA SUA ATTIVITÀ DI PRESSIONE SU FINMECCANICA E ALTRI ENTI PUBBLICI 2- MENTRE LA PROCURA DI ROMA INDAGA SULLE FALSE FATTURE DELLE IMPRESE CHE FINANZIAVANO LA FONDAZIONE ITALIANIEUROPEI DI D’ALEMA, UNA SECONDA INDAGINE MILANESE DEL PM GRECO PUNTA SUGLI APPALTI ALL’INFORMATIZZAZIONE NELLA SANITÀ LOMBARDA 3- PER L’EX LÌDER MAXIMO RICICCIA PURE LA SCALATA TELECOM: AZIONI DELL’AMICO MORICHINI IN HOLINVEST, LA SOCIETÀ DOVE GNUTTI INVESTÌ I PROFITTI DELLA VENDITA DI TELECOM 4- IN MEDIA STAT VIRTUS: PAGINATA SUL \"CORRIERE\", OGGI NULLA SU \"REPUBBLICA\" E \"STAMPA\"

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Gheddafi abbraccia DAlema dalema

1- LOBBISTI IN BARCA - LA GUARDIA DI FINANZA TROVA 275 MILA EURO SUI CONTI DELLA SOCIETÀ DEGLI AMICI DI D'ALEMA
Marco Lillo per Il Fatto


La Guardia di finanza ha trovato i riscontri. Non diceva bugie Pio Piccini, l'imprenditore arrestato per il crac Agile-Omega, quando raccontava di avere pagato il compagno di regate di Massimo D'Alema, Vincenzo Morichini, per la sua attività di pressione su Finmeccanica e altri enti pubblici.

Non mentiva quando raccontava ai pm di avere stipulato un contratto di lobbying (Piccini lo definisce anche "faccendiere") per vincere l'appalto delle intercettazioni di Finmeccanica e non sbagliava quando rispondeva positivamente alla domanda del pm Paolo Ielo, "Questa attività con il mondo delle istituzioni, Morichini la faceva anche per altri?".

Grazie alle verifiche bancarie sulla SDB Srl di Morichini e soci, effettuate dal nucleo valutario della Guardia di Finanza, si è scoperto che la Soluzioni di Business Srl (ma forse sarebbe stato meglio chiamarla Soluzioni di Politica) ha incassato dal luglio 2009 al febbraio del 2011 ben 275 mila euro.

dalema D'Alema cade dal canotto

I soldi provenivano in gran parte da soggetti che operavano con la pubblica amministrazione: imprese informatiche come la Themis di Piccini (18 mila euro), grossisti di articoli medicinali come il gruppo Foretec di Viscardo Paganelli, (90 mila euro a SDB) e poi ancora la Cler, Cooperativa Lavoratori Elettricisti Romani (20 mila euro) e poi costruttori e operatori della sorveglianza.

Dopo aver ricostruito le entrate (non trascendentali a dire il vero) della società degli amici di D'Alema l'informativa della Guardia di Finanza depositata il 22 marzo del 2011 ricostruisce gli appalti erogati da enti o società pubbliche alle imprese che pagavano la SDB degli amici di D'Alema: nell'azionariato oltre a Morichini con il 20 per cento, c'è anche Adolfo Orsini, dirigente dell'Arsial Umbria con il 10 per cento mentre l'amministratore in carica fino al giugno 2009 era Massimo Bologna, cugino di D'Alema per parte di mamma.

MORICHINI

Si scopre così che, per esempio, la CLER, Cooperativa Lavoratori Elettricisti Romani, dal 2008 al 2010, ha ottenuto appalti dalla Provincia di Roma guidata dal Pd Nicola Zingaretti per poco meno di 4 milioni di euro ma anche appalti per valori simili dal Comune di Roma e dall'Acea, nell'era Alemanno. Mentre l'appalto più grande della Foretec, per 14 milioni di euro, è arrivato dall'ospedale Sant'Antonio Abate di Gallarate.

Sembra difficile mettere in relazione l'affidamento degli appalti pubblici con l'attività di lobbying e con i pagamenti effettuati alla società degli amici di D'Alema. Mentre è più interessante la copia del contratto di consulenza stipulato in data 13 ottobre del 2009 tra OMEGA.IT  e la SDB che è stato trovato durante le perquisizioni.

Massimo DAlema

Questo contratto firmato da Piccini e Morichini, prevede che "Omega svolge la propria attività principalmente nel settore della progettazione ed erogazione di servizi connessi al campo informatico, telematico e di sistemi di comunicazione...OMEGA.lT ha deciso di avvalersi dell'attività di Sdb Srl "per attività di assistenza, consulenza e di lobbying nell'ambito delle finalità di sviluppo e di crescita ..... al fine di sviluppare positive relazioni con le Istituzioni centrali e periferiche" .

dalema giovane

Quel contratto prevede solo il pagamento di un "compenso annuo di 30.000,00 più IVA non suscettibile di revisione, salvo spese straordinarie". Mentre non c'è la percentuale del 5,5 per cento che, secondo quanto dichiarato da Pio Piccini ai pm, l'imprenditore avrebbe dovuto pagare in caso di affidamento dell'appalto da parte di Finmeccanica, grazie all'aiuto di Morichini. Né ovviamente c'è traccia della spartizione di quella percentuale (pari a mezzo milione di euro circa) tra la Morichini, la Fondazione Italianieuropei e il Partito Democratico.

Massimo DAlema in compagnia di Fabio Mussi Capodanno i due erano gi nella dirigenza del Pci di Pisa

Mentre la Procura di Roma indaga sulle false fatture delle imprese che finanziavano la Fondazione Italianieuropei di Massimo D'Alema, c'è una seconda indagine milanese del Procuratore aggiunto Francesco Greco che punta sugli appalti all'informatizzazione nella sanità lombarda. Il verbale di Piccini pubblicato ieri è frutto di un interrogatorio reso il 15 settembre del 2009 dall'imprenditore arrestato per il crack delle società telefoniche Agile e Omega, davanti ai pm romani Paolo Ielo e Giuseppe Cascini ma anche dinanzi al coordinatore del pool reati finanziari di Milano.

selex finmeccanicab

Solo le pagine relative agli affari tentati con le regioni rosse, come Umbria e Marche, e con Finmeccanica, e propiziati dagli amici di Massimo D'Alema, sono state depositate. Mentre le pagine del verbale omissate riguardano il fascicolo numero 52429 del 2009 che è segreto e che preoccupa non poco gli imprenditori che operano con le pubbliche amministrazioni in Lombardia, stavolta con l'aiuto di faccendieri vicini al centrodestra.

"A Morichini parlo di sanità e la parte interessante era l'Umbria" dice Piccini a Greco e Ielo "perché lì potevamo clonare le stesse attività che erano state già fatte con la Regione Lombardia". La società Themis di Piccini ha effettivamente portato avanti un progetto pilota per archiviare in via informatica le cartelle cliniche delle Asl in Lombardia. E sono probabilmente i lobbysti lombardi, che Piccini ha citato nei suoi interrogatori, a interessare il pm Greco.

foto chi Max Dalema

2- «MAGO» DELLE ASSICURAZIONI CON LA PASSIONE PER LA VELA
Fa. C. per il Corriere della Sera

«L'ultima volta l'ho visto alla Giostra della Quintana, a settembre, mentre io sfilavo come dama- ricorda la cugina Giuliana, al telefono da Foligno-. Ma Enzo è molto più grande di me e con lui ho sempre avuto poca confidenza. Però me lo ricordo fin da ragazzo molto bello, solare, corteggiato dalle donne...» . Vincenzo Morichini, 66 anni, di Foligno, cointestatario della barca Ikarus di Massimo D'Alema e suo amico, nella vita ha parecchie passioni, tra cui le donne e la politica.

Roma DAlema con Goffredo Bettini

Una sua conversazione «hot» con una signora che aveva una società di pubbliche relazioni vicino il Parlamento fu intercettata nel ' 99 dalla Squadra Mobile di Roma che indagava su un giro di prostituzione d'alto bordo. Barbuto, una vaga somiglianza col velista Pelaschier, lasciò Foligno per diventare un agente Ina-Assitalia sul territorio. Ma era il più bravo e divenne il numero uno dell'Agenzia Generale di Roma, negoziando contratti con i colossi pubblici: Anas, Ferrovie, Bnl, Alitalia, Finmeccanica.

Le manovre del barcarolo DAlema su Chi

C'è chi lo ricorda attivo per far entrare Ina Assitalia tra i grandi sponsor di Roma olimpica 2004. Nel 2007, in qualità di ad della srl Agf (Agenzia Generale Fiumicino assicurazioni), fu tra i fondatori di Assonautica: «Ma da tempo non è più socio» , taglia corto il presidente Cesare Pambianchi patron della Confcommercio di Roma. Sposato con la pittrice Patrizia Molinari, abita a Roma in una bella casa nel rione Monti.

3- ITALIANIEUROPEI "ESTRANEI A TUTTO"
La fondazione di Massimo D'Alema risponde alle accuse: "Lo scopo di Italianieuropei è la diffusione di cultura politica attraverso strumenti e iniziative. I contributi che riceviamo, esclusivamente da privati, sono perciò volti a rendere possibile lo svolgimento della nostra attività sociale", dichiara Andrea Peruzy, segretario generale della fondazione.

ROSI BINDI MASSIMO DALEMA

Aggiunge: "Ogni altra attività ipotizzata appare del tutto estranea allo scopo e al funzionamento della nostra Fondazione. Solo ipotizzare la sussistenza di diverse finalità, oltre che non essere rispondente al vero, provoca un grave danno all'immagine e alla continuità del lavoro svolto da enti come il nostro".

DAlema

Peruzy conclude: "La Fondazione si riserva di porre in essere azioni per la propria tutela". Possibile, però, che nessuno abbia vagliato il curriculum anche giudiziario dei donatori? "Noi non possiamo esaminare il dna di tutti", si dice in ambienti della fondazione. Ci sarebbe chi, in sostanza, sostiene aver dato soldi alla fondazione per avere appalti... "Noi non rispondiamo di quello che viene detto, anche se si tratta di persone a noi vicine".

QUELLE OMBRE SULLA SCALATA TELECOM - AZIONI DI MORICHINI IN HOLINVEST, LA SOCIETÀ DOVE GNUTTI INVESTÌ I PROFITTI DELL'AFFARE
Vittorio Malagutti e Ferruccio Sansa per Il Fatto


Gli amici di Massimo D'Alema, la scalata Telecom e i legami con le società di Chicco Gnutti. No, non è l'oggetto delle indagini del pm romano Paolo Ielo. Ma i nomi che emergono dagli atti permettono di ricostruire una storia di cui da anni si parla nei corridoi della finanza e della politica: la partecipazione di uomini vicini al Lìder Maximo alla scalata Telecom.

MASSIMO DALEMA E MOGLIE LINDA GIUVA Carlo De Benedetti con MAssimo DAlema

Così a qualcuno è saltato agli occhi quel nome: Vincenzo Morichini, vicinissimo a D'Alema. Il finanziere che era proprietario di Ikarus, lo yacht utilizzato dal presidente del Pd. Bene, secondo le carte in possesso del Fatto Quotidiano risulta che Morichini era titolare di 241.000 azioni (lo 0,23% del totale) di Holinvest la società in cui molti bresciani amici di Gnutti - ma non solo loro - reinvestirono i profitti della scalata Telecom. Una quota non enorme, ma potrebbe essere la dimostrazione della partecipazione di amici di D'Alema alla scalata. Un filo che molti da anni cercano di risalire.

Il meccanismo era semplice: nel novembre 2001, concluso l'affare Telecom con le tasche gonfie di denaro, molti scalatori (essenzialmente la cerchia di bresciani) reinvestirono i guadagni proprio nella Holinvest di Gnutti, sottoscrivendo un aumento di capitale. E così quest'ultima società diventa una specie di clone della Hopa con cui condivide decine di azionisti. Una quota di Holinvest risulta intestata a investitori non lombardi. Nomi sconosciuti all'opinione pubblica, che in un primo momento passano inosservati. Morichini e Lazzarini, appunto.

Di chi stiamo parlando? Morichini era un pezzo grosso di Ina-Assitalia. Un manager di indiscussa abilità e grandi capacità di relazione che tenta, spesso con successo, di stipulare contratti con i colossi del settore pubblico: Alitalia, Anas, Ferrovie e Finmeccanica. Dalla metà degli anni Novanta Morichini entra nell'orbita di D'Alema: "Fai il nome di Vincenzo e dici Massimo", racconta al Fatto un suo conoscente di vecchia data.

Morichini, però, è grande amico anche di Lazzarini, numero uno di Italbrokers, una tra le più importanti società private di brokeraggio in Italia. Italbrokers vanta molti clienti prestigiosi nel suo carnet, tra cui soggetti pubblici, come le Ferrovie e il Parlamento. Nel suo cda siedono uomini vicini al centrosinistra come al centrodestra. Ma la stella polare di Lazzarini è senz'altro lui, D'Alema.

In Liguria, negli ambienti del governatore Claudio Burlando e di Lazzarini, sono tanti i fili che portano al leader Pd: tra i finanziatori di Italbrokers c'è la famiglia Lolli Ghetti, a sua volta socia della London Court, la finanziaria che all'epoca faceva capo a Roberto De Santis, salentino, braccio destro di D'Alema.

Ancora: tra i soci di Holinvest compare con una minuscola quota dello 0,06 per cento, anche Giancarlo Gardella, classe 1940. Un genovese che è stato socio di minoranza della Italbrokers di Lazzarini.

Ma come viene gestita l'operazione Telecom? Morichini e Lazzarini non sono finanzieri famosi. E non sono nemmeno di Brescia o di Mantova come tutti i soci di Gnutti. È come se fossero "infiltrati" nella compagine degli investitori. Certo, conta la loro attività, ma secondo i maligni pesano anche le loro amicizie importanti nel centrosinistra: c'è Claudio Burlando , già parlamentare, ministro dei Trasporti e oggi presidente della Regione. Lazzarini è legato a doppio filo a Burlando. E il governatore ligure a sua volta è un dalemiano di ferro.

Franco Lazzarini ha sempre respinto la ricostruzione: "È una notizia falsa. Io ho comprato soltanto un miliardo di azioni Olivetti e ci ho anche perso un sacco di soldi. Lo stesso vale per Gardella. Non conosco Chicco Gnutti. Tirano sempre fuori questa storia soltanto perché sono amico di Massimo D'Alema...".

Il nome di Lazzarini e Morichini, però, compaiono nelle carte di Holinvest. Nessun illecito penale, ma parrebbe la conferma della partecipazione di ambienti vicini a D'Alema all'operazione Telecom.

 

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