Dagotraduzione dell'articolo di Eric Schmitt e Thom Shanker per "The New York Times"
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George w Bush
- Prima di domenica scorsa, l'ultima volta che un presidente americano ha pensato di aver Osama bin Laden nel mirino è stato alla fine dell'estate 2007. L'Intelligence seppe che comandanti talebani e di Al Qaeda, terroristi volontari e miliziani si sarebbero riuniti nella regione di Tora Bora, in Afghanistan. Nei documenti si accenna al fatto che lo stesso Bin Laden avrebbe potuto lasciare il suo nascondiglio in Pakistan per raggiungere i fratelli da addestrare per organizzare attacchi suicidi di grandi dimensioni in Europa o negli Stati Uniti.
"Pensavamo di aver il "Number 1" da questa parte del confine", ha detto un alto funzionario militare americano coinvolto nella pianificazione dell'operazione. "Fu la migliore azione di Intelligence che fosse stata fatta negli ultimi anni".
OSAMA
Secondo quanto riferiscono gli ufficiali militari e i funzionari del governo Bush, fu messa in moto una delle più grandi missioni di quel tipo mai fatte, con bombardieri a lunga gittata, elicotteri d'attacco, l'artiglieria e i comandi tutti pronti ad affrontare la montagna selvaggia, lungo il confine afgano con il Pakistan.
Ma quando la mezza dozzina di bombardieri B-2 Stealth erano a metà del volo di 3.000 miglia verso l'obiettivo, i comandanti ordinarono loro di tornare alla base segreta nell'Oceano Indiano, a causa di alcuni dubbi di Intelligence e per il rischio che l'attacco facesse molte vittime civili. Un più piccolo e mirato raid, mai svelato, effettuato con squadre ed elicotteri d'attacco, uccise alcune decine di militanti. Ma Bin Laden non c'era.
Osama vivo 2002 2
Come dicono gli assistenti dell'allora presidente George W. Bush, all'interno della Casa Bianca la delusione era palpabile. Non si materializzò quella che avrebbe potuto essere l'ultima occasione per Bush di riscattare il fallimento della sua amministrazione, dopo l'invasione del 2001 dell'Afghanistan, quando Bin Laden era alle strette nella stessa regione di Tora Bora, ma fuggì in Pakistan
Mentre tutto il mondo guarda all'uccisione di Bin Laden da parte dei Navy Seals, ad Abbottabad, questo capitolo segreto della caccia al latitante più famoso del mondo, è un ricordo degli anni di frustrazione e false speranze che vennero vissuti dai funzionari del governo precedente.
L'eco della missione fallita nel 2007 ha attraversato la Casa Bianca e il Pentagono negli ultimi mesi, dopo che l'Intelligence aveva trovato una traccia fresca che portava al compound di Abbottabad. Le opzioni che il Presidente Obama ha avuto di fronte per il raid che ha ucciso Bin Laden sono sorprendentemente simili a quelle elaborate nel 2007, mentre a Washington saliva la tensione riguardo a possibili complotti terroristici provenienti dal Pakistan.
tora bora
A quel tempo, ufficiali dei servizi segreti afghani, intercettando le conversazioni di miliziani all'inizio dell'estate del 2007, appresero che Talebani e combattenti di Al-Qaeda stavano progettando il più grande raduno in Afghanistan dall'inizio della guerra. Il presidente afghano Hamid Karzai convocò gli ufficiali americani al suo palazzo di Kabul per sollecitare una grande operazione americana con lo scopo di schiacciare i combattenti.
Ma non erano solo gli afgani a seguire i possibili movimenti di Osama Bin. Indipendentemente, l'unità americana Operazioni Speciali, il cui compito era quello di dare la caccia a membri di alto livello di Al-Qaeda e leader talebani in Afghanistan, lavorando fianco a fianco con gli analisti della Cia e di altre organizzazioni spionistiche americane, avevano raccolto informazioni secondo cui più di 100 talebani e combattenti qaedisti, dal Pakistan sarebbero arrivati in Afghanistan, attraverso Tora Bora.
Karzai
Queste informazioni di intelligence che raccontano del piano di Bin Laden di andare a Tora Bora, e dell'attacco messo a punto per ucciderlo nel 2007, sono venute alla luce nelle conversazioni per la stesura del libro "Counterstrike: The Untold Story of America's Secret Campaign Against Al Qaeda", che sarà pubblicato nel mese di agosto da Times Books, Henry Holt and Company.
osama bin laden ayman al zawahiri
Il racconto dell'attacco partito e subito abortito nel 2007, si basa sulle interviste fatte a una dozzina tra ufficiali militari e funzionari della passata amministrazione Bush. Le fonti sono tutte protette dall'anonimato, ma hanno tutte partecipato direttamente alla pianificazione della missione. Ieri, Bryan Whitman, un portavoce del Pentagono, non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito, dicendo che il Dipartimento della Difesa non discusse né confermò missioni del genere.
L'aspra regione rocciosa di Tora Bora è simile a un enorme nido d'ape, piena di grotte, alcune delle quali sono state utilizzate dai mujahidin negli anni 80, nella fase di stallo contro l'esercito sovietico. Questo territorio, facilmente difendibile e difficile da attaccare, fu l'ultimo rifugio di Bin Laden prima della sua fuga in Pakistan, nell'inverno del 2001-2002. Una prima occasione mancata che fu un duro colpo per l'amministrazione Bush.