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IL FUMO PAKISTANO FA MALE: TI FA DIVENTARE CIECO E SORDO! - MILITARI E SERVIZI DI ISLAMABAD NON SOLO AVEVANO BIN LADEN SOTTO CASA, MA NON SI SAREBBERO ACCORTI DELL’ARRIVO DEGLI ELICOTTERI E DEI SEALS - LE TRE MOGLI E I 13 BAMBINI TROVATI NEL COMPOUND NON SARANNO MAI INTERROGATI DAGLI USA - STAMPA E MILITARI FANNO LA VOCE GROSSA CONTRO GLI STATI UNITI, IL GOVERNO FA DA POMPIERE…

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Lorenzo Cremonesi per il "Corriere della Sera"

I RESTI DEL SUPER ELICOTTERO CADUTO AD ABBOTTABAD

Che fare delle tre mogli di Osama Bin Laden? E dei tredici bambini (pare siano undici maschi e due femmine) trovati nel covo di Abbottabad? Sino ad ora non è stato chiarito se siano tutti figli del leader di Al Qaeda. L'esercito pachistano li ha catturati poco dopo la partenza del commando Usa e portati in una località segreta presso Rawalpindi. Li sta interrogando. Sembra che tra loro ci siano due feriti. «Non li consegneremo agli americani», è l'unico punto fermo dei portavoce, che rivela però soprattutto la rabbia e il senso d'offesa nei confronti dell'alleato. Frustrazione e incertezza sono i sentimenti imperanti adesso in Pakistan.

CURIOSI SBIRCIANO NELLA VILLA DI ABBOTTABAD

La loro metafora tangibile è come materializzata nella palazzina a tre piani sigillata e pattugliata da un centinaio di soldati dove il 2 maggio è stato ucciso Bin Laden. In un primo tempo era sembrato che, dopo le inchieste di rito, le autorità potessero autorizzare l'accesso ai media in attesa di deciderne il destino. Ora invece, dopo la crescita delle critiche e del malcontento popolare, la stampa locale scrive che potrebbe venire abbattuta presto, forse di notte, dopo aver bloccato ogni accesso.

L'elicottero Usa abbandonato per un problema tecnico nei pressi del complesso in cui era nascosto Osama Bin Laden ad Abbottabad (Epa)elicottero

«A Islamabad non vogliono che l'ultimo covo di Bin Laden divenga un luogo di pellegrinaggio per gli estremisti», sosteneva ieri sottovoce una sentinella sul posto. Già oggi sono annunciate manifestazioni antiamericane nelle moschee dopo le preghiere del venerdì. Jamaat-e-Islami, l'organizzazione fondamentalista islamica che non nasconde le simpatie per Al Qaeda, vorrebbe portare i cortei sino alla casa transennata. Frustrazione e incertezza, dunque, cui va aggiunto il profondo imbarazzo delle istituzioni e del governo nei confronti degli americani, della comunità internazionale e soprattutto del proprio Paese. Non sanno bene che dire.

L'elicottero Usa abbandonato per un problema tecnico nei pressi del complesso in cui era nascosto Osama Bin Laden ad Abbottabad (Epa)elicottero

Per dieci anni hanno ribadito senza sosta che Bin Laden non si nascondeva in Pakistan e che comunque erano legati a filo doppio con l'intelligence Usa per dargli la caccia. Ma, all'improvviso, i Navy Seals lo uccidono a poche centinaia di metri dal cuore delle loro accademie militari, senza che essi abbiano alcuna idea di quanto stia avvenendo. Non solo: a Washington rivelano con franca brutalità di non aver informato gli «alleati» del blitz per paura che qualcuno tra le loro fila potesse aiutare Bin Laden a fuggire.

Non è strano che il presidente Asif Ali Zardari si sia chiuso in un ermetico silenzio e abbia intensificato le visite all'estero. «Non intende venire associato ad alcuna dichiarazione riguardo a quest'affare», rivelano i suoi fedelissimi nel Partito Popolare. Inevitabilmente tocca all'esercito di provare a togliere le castagne dal fuoco. È da sempre l'istituzione più forte del Paese, sin dalla sua nascita nel 1947. Non a caso la storia politica del Pakistan è contrassegnata da golpe militari. Il fatto grave è che oggi proprio i militari e il loro servizio d'intelligence sono sotto accusa.

L'elicottero Usa abbandonato per un problema tecnico nei pressi del complesso in cui era nascosto Osama Bin Laden ad Abbottabad (Epa)elicottero

C'è chi paragona la loro crisi interna a quella che nei primi anni Settanta li vide perdere il Bangladesh nella guerra con l'India. «Imbarazzo nazionale» titolava ieri l'editoriale dell'autorevole quotidiano Dawn, ricordando che una tale onta collettiva ricorda da vicino quella sofferta quando lo scienziato nucleare Qadeer Khan dichiarò pubblicamente di aver trasferito informazioni top secret per la costruzione dell'atomica a Libia e Iran. Ieri dunque è stato direttamente il capo di stato maggiore, generale Ashfaq Parvez Kayani, ad ammettere durante un incontro con i massimi responsabili militari i fallimenti dell'intelligence nell'individuare il covo di Abbottabad.

Pakistan

A ciò si aggiunge anche l'inefficienza dimostrata dai servizi radar e di controllo dei cieli per non aver intercettato gli elicotteri Usa che dall'Afghanistan hanno volato sul luogo del blitz e quindi sono tornati indenni alla base. Conseguenze: Kayani ordina un'inchiesta interna. E per cercare di sedare la frustrazione nazionale rende noto che la presenza di soldati Usa nel Paese sarà «ridotta al minimo necessario» .

Assieme ad una minaccia: guai se Washington dovesse tornare a operare in questo modo in Pakistan, la collaborazione militare e dell'intelligence tra i due Paesi sarebbe gravemente penalizzata. Mossa peraltro addolcita nel pomeriggio, quando dal ministero degli Esteri di Islamabad si è specificato che i rapporti con gli Stati Uniti restano comunque ottimi.

 


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