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BANKITALIA PADRONA! - IL DECRETO SVILUPPO CARICA A PALLETTONI I POTERI DI CONTROLLO DI PALAZZO KOCH - FINALMENTE UN TETTO AGLI STIPENDI E AI BONUS DEI BANCHIERI, SE GLI ISTITUTI PER CUI LAVORANO OTTENGONO SOLDI DALLO STATO - MA NEL DECRETO C’È UNA DISPOSIZIONE BOMBA DI CUI NESSUNO PARLA (SARÀ STATA CASSATA?): IL POTERE DI “REMOVAL”, OVVERO CACCIARE I MANAGER QUANDO QUESTI NON SONO PIÙ RITENUTI ADEGUATI - BANKITALIA POTRà LIMITARE SERVIZI, ATTIVITÀ, OPERAZIONI, VIETARE IL PAGAMENTO DEGLI INTERESSI E DEI DIVIDENDI…

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R. Boc. per "Il Sole 24 Ore"

Draghi e Tremonti

Tetto ai bonus dei banchieri e rafforzamento dei poteri regolamentari di Banca d'Italia per garantire il rispetto delle regole sulle retribuzioni; facoltà per Via Nazionale di stabilire limiti complessivi al compenso dei manager bancari se le loro aziende beneficiano di forme eccezionali di sostegno pubblico; ipotesi di attribuzione alla banca centrale del potere di removal, ovvero della potestà di rimuovere i manager delle aziende di credito quando si verifichino situazioni per le quali essi non siano più ritenuti adeguati al loro ruolo.

Si tratta di tre disposizioni che potrebbero essere approvate stamane nell'ambito del decreto sviluppo che sarà al centro della riunione del Consiglio dei ministri. Se in extremis la norma dovesse saltare, il governo la ripresenterà comunque sotto forma di successivi emendamenti al provvedimento. D'altra parte - come ha spiegato ieri il ministro Giulio Tremonti - «si tratta di dare attuazione alla direttiva europea» che va sotto il nome di CRD3 (Capital requirement directive) «sulla quale l'Italia è in ritardo».

La direttiva europea CRD3 (Capital requirement directive) sui sistemi di retribuzione dei manager bancari, infatti, già stabiliva il potenziamento dell'enforcement per i nuovi principi che fissano limiti ai bonus dei banchieri, discussi e approvati in Europa all'indomani della crisi finanziaria internazionale.

BANKITALIA

E Via Nazionale, proprio sulla scorta di quella direttiva, ha già emanato alla fine dello scorso anno le disposizioni di vigilanza di sua competenza. Mancava tuttavia la cornice legislativa italiana che modificasse tanto il Testo unico bancario quanto il Testo unico della finanza, per dar vigore di legge alle nuove regole nei confronti dell'intera industria finanziaria e delle imprese di investimento.

Nella bozza di provvedimento che potrebbe essere approvata già oggi i poteri regolamentari di Bankitalia in materia di retribuzioni dei manager e di corporate governance vengono rafforzati: la Banca centrale può fissare un tetto ai bonus dei banchieri quando «sia necessario per il mantenimento di una solida base patrimoniale» dell'azienda di credito o del gruppo.

La Banca d'Italia, vi si legge inoltre «può fissare limiti all'importo totale della parte variabile delle remunerazioni nei soggetti abilitati, quando sia necessario per il mantenimento di una solida base patrimoniale».

draghi tremonti

Non basta: «per le banche che beneficiano di eccezionali interventi di sostegno pubblico la Banca d'Italia può fissare limiti alla retribuzione complessiva degli esponenti aziendali». Anche in questo caso si tratta di riconoscere, sulla scorta di quanto già ratificato dal dibattito internazionale, che se dovesse accadere anche da noi quanto accaduto in altri stati (forti iniezioni di fondi pubblici per evitare crisi) si fissa un tetto allo stipendio complessivo dei manager.

Giulio Tremonti e Mario Draghi

La stessa bozza stabilisce anche che Bankitalia «può adottare provvedimenti restrittivi o limitativi concernenti i servizi, le attività, le operazioni e la struttura territoriale; vietare la distribuzione di utili o di altri elementi del patrimonio, con riferimento a strumenti finanziari computabili nel patrimonio ai fini di vigilanza e vietare il pagamento di interessi».

Ma ieri sera era al vaglio del governo anche un'altra ipotesi normativa che potrebbe essere presentata sotto forma di emendamento successivo al decreto: quella di attribuire alla Vigilanza il potere di rimuovere i banchieri in presenza di situazioni gestionali per le quali non siano più ritenuti adatti al loro ruolo. È una ipotesi ancora al vaglio.

 


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