1- RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA FRANCESCA GOLIA:
FRANCESCA GOLIASpett.le redazione,
Vi scrivo, in nome e per conto della sig.ra Francesca Golia, la quale ad ogni effetto di legge, elegge esclusivo domicilio presso questo studio legale, al fine di significarVi quanto segue: in questi ultimi giorni, sulle Vostre pagine sono stati pubblicati articoli nei quali viene riportata la falsa notizia che vede coinvolta la mia assistita nello scandalo finanziario riguardante la società "Lande & Co.", protagonista della cosiddetta "truffa dei Parioli", con relativa pubblicazione della sua foto.
Con la presente si invita e diffida la Vostra redazione all'immediata rettifica della notizia, poiché la sig.ra Francesca Golia non ha avuto nessun tipo di rapporto nè diretto né indiretto con la società suddetta né qualsivoglia società o intermediario finanziario, ancora meno ha mai consegnato denaro ad alcuno.
Distinti saluti.
Avv. Angelo Tuozzo
2 - PARIOLI, CELLULARI E MAIL DELLA TRUFFA NEL MIRINO DELLA POLIZIA POSTALE...
Federica Angeli e Francesco Viviano per "la Repubblica"
Nell´inchiesta sulla grande truffa dei Parioli scende in campo la polizia postale e delle comunicazioni. A tirare in ballo gli agenti "telematici" è stata la procura di Roma per venire a capo di alcune circostanze utili allo sviluppo delle indagini. In particolare alla Postale è stato richiesto di individuare la «corrispondenza email e i destinatari presenti in territorio estero», con particolare riferimento ad alcuni stati come le Bahamas, Le Virgin Island, Jersey, Lussemburgo, Svizzera, Malta, Regno Unito e persino il Libano.
Al vaglio degli investigatori della postale anche tutta la corrispondenza email, i documenti contabili e le conversazioni intercorse tra Gianfranco Lande e i fratelli Carmelo e Giuseppe Piromalli, le telefonate con Antonio Coppola, con Giovanni Giamborino, Matteo Cosmi, Giuseppe Giuliani Ricci e Pierluigi Romagnoli.
Tutte le conversazioni, in sostanza, che riguardano i traffici poco puliti entrati nella macchina mangia soldi costruita negli anni dal Madoff dei Parioli: dagli investimenti di 14 milioni di euro della ndrangheta all´affare da 84 milioni per la vendita di aerei militari in Germania e in Austria che ha coinvolto la Alenia Aeronautica, la cui sede è stata perquisita qualche giorno fa dalla finanza.
LANDE- SEDE EGPI meccanismi del raggiro da 170 milioni di euro, ancora una volta viene raccontato in un altro interrogatorio dell´ultimo indagato: il broker Carlo Faberi assunto in Egp dal giugno del 2009. Il suo ruolo, secondo l´accusa, è stato quello di convincere i clienti a fare lo scudo fiscale e a passare dunque dalla società fantasma Eim a quella consobizzata Egp.
«Quando sono stato assunto da Egp, il dottor Lande mi riferiva che circa 800 clienti avrebbero aderito allo scudo fiscale. Erano clienti che lui seguiva da tempo. Mi era stato spiegato che avrei dovuto seguire le posizioni di chiunque avesse voluto aderire allo scudo fiscale. I clienti pagavano lo scudo fiscale mediante assegni alla Egp, come sostituto d´imposta. La più parte dei clienti sceglieva invece di attendere l´arrivo dei capitali investiti all´estero per il pagamento degli oneri fiscali».
Tra i clienti che hanno aderito allo scudo che, a quanto pare, sarebbe stato solo un atto formale, «cartaceo», per dirla con Andrea Raspi, cognato di Lande, molti vip, calciatori e notabili romani finiti nel raggiro. Tra loro Paolo Guzzanti, lo chef di fama internazionale Heinz Beck, il calciatore Ruggiero Rizzitelli, i fratelli del cinepanettone Vanzina. Molti i casi di omonimia finiti nella lista tra i 1678 truffati.
Tra questi l´attrice teatrale Francesca Golia che, a quanto pare, non è coinvolta nello scandalo finanziario di Lande & co. Il suo legale, l´avvocato Angelo Tuozzo precisa infatti che «Francesca Golia non ha avuto nessun tipo di rapporto né diretto né indiretto con la società di Lande né qualsivoglia società o intermediario finanziario, ancora meno ha mai consegnato ad alcuno addirittura un milione di euro». Il nome di Francesca Golia compare al numero 761 della lista dei truffati.
Simbolo Ordine Nuovo
3 - "DOPO LE MINACCE DEI PIROMALLI LANDE MANDÒ I FIGLI ALL´ESTERO" IL BROKER FABERI: "CLIENTI MALATI TERMINALI LASCIATI SENZA SOLDI"...
Federica Angeli e Francesco Viviano per "la Repubblica"
Clienti di serie A e investitori di serie B che, seppur bisognosi di denaro in quanto affetti da gravi malattie, non hanno mai rivisto un centesimo dei soldi investiti. E ancora: i figli di Lande e di Raffaella Raspi mandati all´estero dopo le minacce del clan della ndrangheta dei Piromalli. Infine l´appartenenza di Gianfranco Lande a Ordine Nuovo, il gruppo di estrema destra.
Ecco come, dall´interrogatorio di Carlo Faberi, un altro broker di Egp indagato, spuntano inquietanti dettagli sulla truffa dei Parioli. Faberi: «Vi erano clienti, come Marina Curcio e il marito o compagno Roberto Moroli, clienti di Castellacci, che avevano ricevuto un´attenzione maggiore rispetto ad altri. Raffaella Raspi mi disse che se Marina Curcio avesse firmato il contratto di raccolta ordini, mi avrebbe dato la sua posizione. Così feci e il back office mi diede un estratto conto, nel quale era riportato un investimento di circa 1.500.000 euro di titoli sul fondo Karla Derivates Strategies».
Sede CArispaqPm: «Il passaggio al contratto raccolta ordini è avvenuto per tutti i clienti o solo per alcuni?» Faberi: «Ora che mi ricordo vi era un ingegnere che aveva una grossa influenza su Lande. Se non ricordo male, è stato l´unico a riavere i soldi. Questo è avvenuto quando vi erano già altri clienti che non avevano avuto, da tempo, i rimborsi richiesti. Ora non ricordo il nome, ma abita vicino casa mia in via Fleming. Ha fatto una richiesta di 200mila euro e gli vennero dati in tempo breve.
Era un amico della signora Curcio. Ora ricordo il nome: si tratta dell´ingegner Vincenzo Lattanzi. Aveva un investimento in Blue Water per più di un milione. L´ingegner Lattanzi mi spiegò che aveva fatto un investimento 15 anni prima, partendo da una cifra di circa 150.000,00 e mi mostrava i rendimenti che aveva avuto nel tempo, che mensilmente riportava su un foglio in excel aggiornato di suo pugno.
Susanna Ruggeri del back office mi informò del bonifico di euro 200.000,00 che era stato fatto a Lattanzi. Vi erano persone come il signor Quaranta che aveva veramente bisogno di denaro, ma a lui non è stato restituito solo una parte e se non ricordo male circa 10.000,00. Vi erano altre persone come E.T., il quale aveva una cirrosi e aveva necessità di denaro per la dialisi. Ha ricevuto solo 5.000 euro».
Pm: «Sa se Lande appartenesse a qualche massoneria?» Faberi: «Non lo so. Però non mi meraviglierei. Una volta, d´estate, lo vidi senza cravatta e sotto aveva il simbolo dell´ascia bipenne di "Ordine Nuovo". Sono sicuro che si trattasse di un´ascia bipenne, perché conosco tale simbolo».
Pm: «Lei si è reso conto che Lande ha effettuato investimenti di denaro di sospetta provenienza?»
Gianfranco LandeFaberi: «Ho assistito all´arresto dei fratelli Piromalli. In quel momento ho cominciato a dubitare sull´attività di Lande, con riferimento al riciclaggio. Ho pensato che Lande, in difficoltà economica, avesse chiesto soldi alla criminalità. La questione dei Piromalli è stata utilizzata da Lande, Raffaella e Andrea Raspi, per dire che avevano avuto un´estorsione di 8 milioni di euro. Ciò mi fu detto in una riunione da Raffaella e Andrea Raspi. Quest´ultimi hanno riferito che Piromalli avevano le foto dei loro figli, con riferimento anche ad Andrea Raspi, per mia deduzione. So che nei giorni successivi i figli di Raffaella, Andrea Raspi e Gianfranco Lande sono stati portati in un altro luogo. Queste sono state dicerie delle segretarie».
Quanto alla montagna di bugie che negli anni sono state dette ai clienti che rivolevano i loro soldi, erano il Madoff dei Parioli e la sua compagna a dare delle precise direttive. Dichiara al riguardo Carlo Faberi: «Ai clienti dicevamo balle per giustificare i ritardi nell´arrivo dei titoli e nei rimborsi. Le spiegazioni da dare ai clienti mi venivano date da Gianfranco Lande e Raffaella e Andrea Raspi. Quest´ultimo era meno tecnico sui titoli. Il 4 aprile 2010 abbiamo ricevuto una missiva nel corpo della quale veniva chiesto di continuare a lavorare con particolare riferimento alla necessità di ricercare nuovi clienti».