Michele Masneri per Il Foglio
Chi è stato recentemente al Salone dell'Auto di Shanghai racconta di essere rimasto colpito soprattutto dalle imitazioni di auto occidentali: simil-Bmw, simil-Mercedes, ma la Cina probabilmente è stufa della fama di replicante. Anche nel campo dei social network, dove da qualche anno spopola RenRen, il più utilizzato (117 milioni di utenti, quasi il 30 per cento degli internauti cinesi), che sta per essere quotato al Nasdaq di New York.
La storia di Ren Ren (che in cinese significa "tutti") sembra la fotocopia di quella di Facebook così come la biografia del suo fondatore, che in questo caso si chiama Joe Chen. Nato nel 1970 nella città di Wuhan, Chen si è trasferito negli Usa nel 1989, dove ha studiato prima fisica all'università del Delaware, poi ingegneria meccanica al Mit di Boston (dunque nei verdi giardini bostoniani confinanti con quelli della Harvard di Mark Zuckerberg) e poi si è preso un master in business administration a Stanford.
Lì, nel 1999, insieme ai colleghi di stanza secchioni Nick Yang and Zhou Yunfan (come Zuckerberg con il sodale-sponsor Eduardo Saverin, il geek Andrew McCollum, i compagni di dormitorio Dustin Moskovitz e Chris Hughes) ha fondato China Ren ("Cina Insieme"), un network per gli studenti universitari cinesi (ma 5 anni prima di Zuckerberg).
Winnie RenRenNel 2000 vende a un portale cinese per 33 milioni di dollari, che userà per mettere su diverse società online, ma la sua ossessione rimane quella di connettere gli studenti sulla Rete. Nel 2006 acquista il sito Xiaonei ("All'università"), apertamente ispirato al Facebook degli esordi (quello nato sul modello dei fratelli Winklevoss di Harvard Connection) che poi si apre a studenti delle superiori e a chiunque abbia un pc e una connessione.
renren profile pageNel 2008 il salto di qualità con l'entrata del partner finanziario Softbank con il 14 per cento, in cambio di una dote di 430 milioni di dollari; nel 2009 il cambio di nome in "Renren", e adesso il progetto per il collocamento al Nasdaq, con l'obiettivo di rastrellare circa 400 milioni di dollari (la società al momento ne fattura solo 76).
Qualcuno parla già di nuova bolla internet cinese: secondo George Chen di Reuters Cina, molti puntano sulla Ipo di RenRen solo perché si sono persi i treni di Google, di Apple e del Facebook originale (quest'ultima non è mai arrivata in Borsa) ma anche su Youku.com, cioè l'imitazione di YouTube. Meglio fare attenzione, e guardare i fondamentali.
Joe Chen imagesSecondo altri, invece, RenRen è molto più che un'imitazione, è un Facebook intelligente, con funzioni nuove e una gamma di interazioni più completa. Una lunga disamina del blogger Jack Liu del sito Chinahush.com, molto attento alla (post) modernità cinese, sottolinea come Fb sia, a livello relazionale, uno strumento da età della pietra, che consente poche sfumature (si va dal "like" al "poke" alla richiesta di amicizia, questa è tutta la gamma di interazioni consentite), anche perché concepito da americani per americani, gente che tradizionalmente va al sodo.
Renren invece ha funzioni più ampie: intanto consente di vedere il numero e l'identità delle persone che ci hanno visitato; poi, oltre al "like", ci sono varie gradazioni di richieste d'attenzione; la funzione "stretta di mano"; quella "bacio"; quella "pat", quella "smile", quella "non mi piace" (quante volte avremmo desiderato averla?) e diverse altre.
I cinesi poi sono gente timida e riservata, scrive Liu, per cui mettere in piazza sensazioni e confidenze non è bello. Ecco allora funzioni come "whisper", per replicare a qualcuno in modalità nascosta, o ancora "slap", che può essere uno schiaffo, o una carezza: dunque anche ambiguità, proprio come nella realtà dei rapporti umani. Se non fosse solo in cinese, Renren rischierebbe di piacere molto anche a noi timidi europei.