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1- IL CAVALIER POMPETTA CONVOCA UNA QUINDICINA DI DEPUTATESSE PDL NELLA SALETTA DEL GOVERNO E SCODELLA UN RACCONTO CHE LASCIA TUTTE (O QUASI) SENZA PAROLE 2- SENTITE UN PO’: \"GUARDATE CHE QUESTE RIVELAZIONI A PUNTATE NON SONO FINITE QUA. PENSATE CHE RUBY AVREBBE RACCONTATO AI PM DI AVER VISTO A CASA MIA BELEN, LA CARFAGNA E LA GELMINI CHE BALLAVANO NUDE. ORA, VI PARE POSSIBILE? OLTRETUTTO LA GELMINI IN QUEL PERIODO ERA INCINTA, AVEVA UN PANCIONE COSÌ!\" 3- E POI IL FREGNONE FRIGNA: \"RUBY È UNA PAZZA MITOMANE ETERODIRETTA DALLA PROCURA DI MILANO. UNA BUGIARDA, UNA VERA MANIPOLATRICE, CHE SA USARE LE PERSONE, NONOSTANTE LA GIOVANE ETÀ, TANTO CHE CI SONO CASCATO ANCH’IO\" 4- INFINE, IL SOLITO ATTACCO ALLA MAGISTRATURA DELLE BOKASSA BOKASSINI: \"È EVERSIVA. LÀ DENTRO C’È UN’ASSOCIAZIONE A DELINQUERE. PRESTO AL SENATO DAREMO VITA A UNA COMMISSIONE D’INCHIESTA PER FARE LUCE SU QUESTO TENTATIVO EVERSIVO\" 5- VERSIONI DI \"REPUBBLICA\" E \"GIORNALE\", GLI UNICI CON LO SCOOP DELLE MINISTRE DESNUDE 6- (SE RUBY è STATA RICOPERTA D’ORO DAL PREMIER PER NON RIVELARE IL BUNGA-BUNGA, COME MAI SVELA AI PM LA BOMBA DI BELEN, CARFAGNA E GELMINI CHE BALLANO NUDE?)

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1- "LA REPUBBLICA": RUBY E LE MINISTRE
Francesco Bei per La Repubblica

carfagna-berlusconi

Karima El Mahroug, alias Ruby Rubacuori, "è una bugiarda". Peggio, "una vera manipolatrice", una che "sa usare le persone, nonostante la giovane età, tanto che ci sono cascato anch'io".

Silvio Berlusconi, in vista del processo di Milano, mette a punto la sua strategia difensiva. Pretende che tutte le donne del Pdl vadano in tv a ripetere come un mantra gli slogan e le "verità" confezionate a palazzo Grazioli. Queste tesi difensive le ha "testate" in anteprima ieri su un pubblico ristretto e fidato, quello delle sue deputate.

Berlusconi Gelmini Carfagna Baraldi via Nonleggerlo

Una quindicina di loro, in una pausa dei lavori della Camera, viene infatti ricevuta nella saletta del governo e ascolta dalla viva voce del Cavaliere un racconto che lascia molte di loro senza parole. Perché, per dimostrare l'infondatezza delle deposizioni di Ruby ai magistrati, Berlusconi tira in ballo due delle ministre più in vista. Oltre alla presentatrice del festival di Sanremo.

"Guardate - confida il premier abbassando la voce - che queste rivelazioni a puntate non sono finite qua. Pensate che Ruby avrebbe raccontato ai pm di aver visto a casa mia Belen, la Carfagna e la Gelmini che ballavano nude. Ora, vi pare possibile? Oltretutto la Gelmini in quel periodo era incinta, aveva un pancione così!".

carfagna-berlusconi

Per Berlusconi, di fronte a queste presunte "rivelazioni" di Ruby, "un magistrato non in malafede cosa avrebbe fatto? Le avrebbe detto: cara signorina, lei non può dire queste cose senza prove. Si fermi, perché altrimenti procediamo per calunnia. Invece questi hanno messo sotto processo il sottoscritto!".

Banner new nonleggerlo Carfagna Gelmini

È il prologo che introduce la consueta sequela di accuse contro i pubblici ministeri. Una parte della magistratura, ripete il premier alle deputate, "è eversiva. Là dentro c'è un'associazione a delinquere. Presto al Senato daremo vita a una commissione d'inchiesta per fare luce su questo tentativo eversivo".

Prestigiacomo Gelmini Carfagna

A dimostrazione dell'esistenza di una fantomatica "combine" tra i magistrati, Berlusconi cita il caso del giudice Mesiano, (sbertucciato sulle tv Mediaset perché portava i calzini azzurri, n. d. r): "Il Csm in quell'occasione si è subito mosso contro di noi, non si è mai vista tanta solerzia".

Si torna poi a Ruby. Il premier prova a convincere le deputate del fatto che fosse davvero certo della parentela con Mubarak: "Sapete perché ho chiamato in Questura? Tempo prima la polizia svizzera aveva arrestato uno dei figli di Gheddafi e ne era nata una guerra diplomatica fra la Libia e l'Ue. Ci abbiamo messo del bello e del buono per risolverla. Temevo che scoppiasse un incidente simile con l'Egitto".

MARISTELLA GELMINI MARA CARFAGNA

Le astanti non devono sembrare del tutto convinte, così Berlusconi aggiunge un altro tassello alla sua narrazione: "Davvero, in buonafede, credevo che Ruby fosse la nipote di Mubarak. Tanto che quando l'ho incontrato a Roma, gli ho detto: lo sai che ho conosciuto una tua parente in Italia? E lui faceva di sì con la testa, diceva: davvero? Io intendevo Ruby, lui pensava a una cantante egiziana che sta a Roma. Insomma, un grosso equivoco, ma mi ha rafforzato nella mia convinzione".

carfagna gelmini

Berlusconi ha paura. Teme una condanna nel processo Ruby ma più ancora nel processo Mills. È convinto che sia iniziata la partita finale con la magistratura. Qualcuna prova a fargli notare che, anche in caso di condanna, si tratterebbe pur sempre del primo grado di giudizio, che ci sono altre due corti a cui fare appello. Ma Berlusconi è tetragono: "Non avete capito? In Italia se ti condannano in primo grado sei fritto, i magistrati sono tutti una banda, quelli confermano la condanna sia in appello che in Cassazione".

belen kika

Dopo aver ripetuto per l'ennesima volta la richiesta pressante di "andare in tv a spiegare bene agli italiani cosa succedeva ad Arcore e cosa sta facendo la magistratura contro il governo", Berlusconi viene interrotto da un collaboratore. C'è la crisi della Libia in corso e Cameron aspetta in linea di poter parlare con il capo del governo italiano. Il Cavaliere, davanti alle donne, fa un po' il gradasso: "Vedete, sono il leader che ha più esperienza in Europa e nel G8. Tutti cercano i miei consigli. Ieri mi ha chiamato persino Obama, che in politica estera è un principiante, è un ragazzo".

2 - "IL GIORNALE": MOLESTANO PURE LE MINISTRE
Adalberto Signore per Il Giornale

boccassiniocchiali

«Una visionaria, una mitomane, una pazza. Al punto di arrivare a raccontare ai magistrati che alle feste in casa mia c'erano le ministre Mara Carfagna e Mariastella Gelmini e la presentatrice di Sanremo Belen Rodriguez che ballavano tutte nude insieme ad altre ragazze. Una follia. Pensate che in quel periodo la Gelmini era anche incinta ».

BOCCASSINI n

Quando Silvio Berlusconi finisce di ripercorrere la vicenda-Ruby davanti alle deputate del Pdl riunite nella sala del governo di Montecitorio l'imbarazzo tra i presenti è palpabile.
Il Cavaliere, infatti, non si limita a ripetere le sue ragioni o a puntare il dito contro la magistratura che per mesi ha«spiato»la sua abitazione privata «monitorando chi entrava e chi usciva» per il solo fatto di «essere mio ospite».

Si spinge ben oltre e senza esitare tra lo stupore di una trentina di deputate ammutolite- fa i nomi della Carfagna e della Gelmini. La conferma, spiega Berlusconi, di quale sia l'attendibilità non solo di Ruby ma pure della procura di Milano.

Ruby su BILD

Già, perché «davanti a simili follie qualunque magistrato che non è in malafede non solo non le avrebbe dato credito ma l'avrebbe indagata per calunnia aggravata».E invece,ripete il Cavaliere, qui «siamo di fronte a una sentenza già scritta». Non solo prima del processo- aggiunge - ma perfino prima di iniziare le indagini. D'altra parte, è il senso dei ragionamenti del capo del governo, «non è certo questo il primo esempio di quanto Ruby non sia attendibile».

Cover story di Novella su Ruby

Circostanza ripercorsa più volte durante i gabinetti di guerra che si sono tenuti negli ultimi giorni a Palazzo Grazioli con Ghedini, Longo e la solita pila di codici. Ruby, infatti, ha anche raccontato di aver par¬tecipato a una cena ad Arcore in compagnia di Daniela Santanchè, Elisabetta Canalis e George Clooney.

Serata smentita sia dal sottosegretario all'Attuazione del programma che dalla Canalis, ascoltata dai magistrati sull'argomento. Come pure- ripete il premier ogni volta che torna sull'argomento nelle sue conversazioni private - non trovano riscontro gli incontri a sfondo sessuale che la giovane marocchina dice di aver avuto con Cristiano Ronaldo. Secondo le indagini, infatti, nelle date indicate da Ruby il calciatore si trovava a Ma¬drid.

Ruby lapdance boccassini-berlusconi-bruti

Berlusconi, insomma, è convinto che si tratti di «una pazza mitomane eterodiretta dalla procura di Milano ». Ed è questo che dice nel suo sfogo con le deputate del Pdl. A cui fa i nomi della Carfagna e della Gelmini perché tanto «sono agli atti». Nel senso che nei verbali d'interrogatorio non ancora non arrivati ai giornali e comunque coperti da omissis- è la stessa Ruby a chiamarle direttamente in causa insieme alla Rodriguez.

Atti che certamente saranno pubblici a metà della prossima settimana quando verranno depositati per chiusura indagini. Ed è forse per questo che il Cavaliere decide di «anticiparli ». Un terreno, quello della credibilità della ragazza marocchina, che forse anche la stessa procura di Milano considera scivoloso visto che a quanto pare Ruby non comparirà nella lista dei testimoni che i pm consegneran¬no al gip.

Alle deputate, dunque, il premier chiede una scelta «di coraggio ». E le invita a «difendere in televisione le nostre ragioni» perché «bisogna reagire a questo assedio mediatico-giudiziario». «Io- aggiunge -non ho commesso alcun reato e per questo non mi pento». Anche la telefonata in questura, dice, «vi assicuro che l'ho fatta in perfetta buonafede » e «solo per aiutarla». Davvero «credevo fosse la nipote di Mubarak » e davvero «volevo dare una mano a una persona in difficoltà ».

Fin qui il Cavaliere privato, ben diverso da quello che si presenta invece davanti a taccuini e telecamere per annunciare la nascita della Fondazione Franco Zeffirelli. In conferenza stampa, infatti, Gianni Letta prova ad arginare le domande dei giornalisti invitandoli a restare sul te¬ma dell'incontro. Un'impresa praticamente impossibile anchè perché Berlusconi non ha alcuna intenzione di sottrarsi.

Novella su Ruby Belen Rodriguez

Anzi. Prima polemizza con un cronista dell' Unità , poi si paragona ironicamente al dittatore spagnolo Francisco Franco e infine si concede una battuta sul caso Ruby: «Oggi sono entrato in Parlamento e anche la sinistra voleva venire al bunga bunga. In coro mi hanno accolto al grido "bunga bunga",che poi vuol dire " andiamo a divertirci". Anche loro sono stati conquistati dalla mia visione della vita».

Un Cavaliere di buon umore, dunque. Anche se c'è chi ha l'impressione che il confine tra l'ironia e un possibile sfogo sulla magistratu¬ra sia labile. Tra questi lo stesso Letta che in conferenza stampa gli stringe la mano e non ci gira intorno: «Richiamo anche il presidente del Consiglio ad attenersi all'argomento».

 


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