DAGOREPORT
GUBITOSI GUBITOSIDopo cinque anni alla guida di Wind Telecom, con risultati giudicati eccellenti dagli analisti finanziari (nel 2010 la società di telefonia ha raggiunto i 20 milioni di clienti con ricavi superiori al 3%), l'amministratore delegato Luigi Gubitosi ha deciso di lasciare il suo incarico.
Da giorni si parlava di un possibile distacco dall'azienda di Gubitosi. L'unico manager italiano sopravvissuto all'arrivo nell'ex gruppo pubblico telefonico (Enel di Franco Tatò) del magnate egiziano Sawiris.
Così, dopo l'uscita di Umberto Quadrino da Edf (elettricità) e di Stefano Parisi da ad di Fastweb (posseduto dal gruppo svizzero Swisscom), un altro pezzetto di "italianità" scompare ai vertici della nostra geografia imprenditoriale. E soprattutto in un settore considerato strategico e "sensibile".
Tant'è che nei giorni scorsi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, aveva cercato di "trattenere" Gubitosi nel suo incarico. Ma la decisione del numero uno di Wind di fare un passo indietro era maturata ben prima che il gruppo di Sawiris finisse nella mani dei russi di Vimpelcom. Dando così vita al sesto colosso mondiale delle telecomunicazioni. Ora i nuovi padroni, giustamente, vogliono portare tutto il ponte di comando di Vimpelcom-Wind a Mosca.
sawirisVimpelcomE, contemporaneamente, si allontanava l'ipotesi di un collocamento in Borsa di Wind, che era l'ultima missione immaginata da Gubitosi, uomo soprattutto di finanza, prima della fusione con i russi. E a conferma che i boss russi vogliono il pieno controllo delle loro attività, per la sostituzione di Gubitosi hanno pensato a una soluzione interna considerata di basso profilo, l'attuale direttore generale Khaled Bichard.