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PACIFISMO LUMBARD’ - BOSSI FURENTE CHIAMA NAPOLITANO: “BERLUSCONI NON CI AVEVA AVVERTITI DELLE BOMBE IN LIBIA”. E FA SALTARE IL CONSIGLIO DEI MINISTRI - I LEGHISTI TEMONO CHE LA GUERRA DEI NANI SI SIA RISOLTA CON UN BEL CAPPOTTO FRANCESE (A LORO PARMALAT E DRAGHI ALLA BCE, A NOI GLI IMMIGRATI) - IL SENATÙR PUNTA I PIEDI: TRE MESI DI MISSIONE DI COSTERANNO 700 MLN €. SU QUESTO TROVA LA SPONDA DI TREMONTI, BRUCIATO DAL VERTICE CON SARKOZY, CHE HA TAGLIATO OVUNQUE PER TENERE I CONTI IN ORDINE E ADESSO SI DEVE SVENARE PER TRIPOLI…

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1 - BOSSI TELEFONA A NAPOLITANO: BERLUSCONI NON CI AVEVA INFORMATI...
(LaPresse) -
Il leader della Lega, Umberto Bossi, ha telefonato al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lamentando di non essere stato informato della decisione del premier Silvio Berlusconi di rafforzare l'azione militare in Libia. Lo riferisce il quotidiano La Padania. "Il consiglio dei ministri - avrebbe detto Bossi - non ha mai detto sì ai bombardamenti".

Berlusconi e Sarkozy al vertice Italia Francia di Villa Madama

2 - LIBIA: L'IRA DELLA LEGA - SLITTA IL CONSIGLIO DEI MINISTRI...
(AGI) -
Questa settimana non ci sara' la riunione del Consiglio dei ministri che doveva tenersi tra domani e venerdi' mattina. Secondo quanto si apprende, infatti, questa mattina si e' riunito il 'preconsiglio' ma in quella sede non e' stata formalizzata alcuna data di convocazione. Il Cdm, che deve affrontare il nodo dei bombardamenti sulla Libia e il rimpasto, potrebbe slittare quindi alla prossima settimana.

Bossi ai funerali di Ranzani

3 - E SULLA "REALPOLITIK" VACILLA IL FRONTE INTERNO...
Massimo Franco per il "Corriere della Sera"

Berlusconi ha ufficializzato l'escalation militare in Libia. Ma si è ritrovato bombardato dal pacifismo della Lega, più insidioso perché rompe il suo fronte interno. «Siamo diventati una colonia francese» lo ha infilzato ieri sera Umberto Bossi, dopo il vertice di Roma fra Italia e Francia. E ha dettato la dichiarazione alla Padania, il giornale che gli stessi lumbard chiamano scherzosamente Pravdania: l'organo ufficiale leghista, come la Pravda lo era dei comunisti sovietici. Perché tanta durezza? Perché accettando la richiesta di bombardare la Libia, «Gheddafi ci riempirà di clandestini. Non è dicendo sempre di sì che si acquisisce peso internazionale», infierisce il ministro e capo della Lega.

bossi

Per il presidente del Consiglio, è uno smacco dal versante più inatteso: sebbene sia azzardato considerarlo un preavviso di crisi di governo. Ma certo il tentativo di presentare la virata sulla Libia come una dimostrazione di realpolitik non ha convinto l'alleato, facendo risaltare elementi di contraddizione e di debolezza.

Prima di sostenere, come fa il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che il summit si è concluso con una vittoria totale di Nicolas Sarkozy sarà bene aspettare un po'; e non solo per il «placet» francese alla candidatura del governatore di Bankitalia, Mario Draghi, al vertice della Bce. Il premier riemerge spiazzato da Bossi, deciso a opporsi ai bombardamenti contro Gheddafi. Berlusconi ha provato a dire: «È tutto a posto», per scongiurare un contrasto plateale sulla politica estera.

FOTO NAPOLITANO

Ma l'impressione è che il leader del Carroccio abbia puntato i piedi con maggior decisione. Non solo. Confidando nella sponda del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, attento ai conti pubblici e in freddo con il premier, Bossi ha calcolato che tre mesi di missione militare ci costeranno 700 milioni di euro. Per i lumbard, uno scarto del genere non è una novità assoluta. Già in passato hanno chiesto il ritiro dall'Afghanistan e una riduzione delle truppe italiane in Libano. Adesso, la vicinanza con le amministrative ha fatto il resto.

GHEDDAFI

E pensare che nella conferenza stampa congiunta con Sarkozy, Berlusconi sembrava riuscito a spostare l'attenzione sul nucleare, conscio forse della delicatezza del dossier libico. E aveva rivendicato con candore la moratoria sulle nuove centrali per evitare il referendum di giugno: un modo per «tranquillizzare» un'opinione pubblica spaventata dal disastro di Fukushima, in Giappone, seguito al terremoto e allo tsunami. Ma col passare delle ore si è capito che l'escalation militare chiesta dalla Nato non sarebbe stata indolore.

TREMONTI

L'appoggio incondizionato di Giorgio Napolitano, attento alle preoccupazioni americane, ha fornito al governo una copertura istituzionale decisiva; ma non è bastato ad eliminare le resistenze del Carroccio. Il capo dello Stato ha voluto spiegare che «l'ulteriore impegno in Libia costituisce il naturale sviluppo della scelta compiuta a metà marzo» ; e offre «nuovi titoli di credito nella comunità internazionale» . Insomma, il suo approccio mira a evitare che il governo si ripresenti in Parlamento.

Libia Palazzo governativo distrutto dai bombardamenti occidentali

L'irrigidimento di Bossi, però, fa crescere nel Pd la tentazione di un passaggio che mostri le crepe nel centrodestra. L'incidente finisce così per mostrare un Berlusconi costretto a giustificare le incursioni aeree chieste da Francia, Gran Bretagna; e, in modo più discreto, dagli Usa. Il premier ha parlato di «bombardamenti mirati» , ma la Lega si smarca comunque, perché è preoccupata dagli immigrati dal Maghreb. Sa che Sarkozy ieri ha concesso poco su un punto strategico per il Carroccio; e che il rilancio del nucleare da parte di Berlusconi non compensa la «campagna acquisti» di primavera dei francesi sulla Parmalat e altre imprese italiane. La Lega certifica e quasi grida che i colloqui di ieri sono stati a lieto fine soprattutto per la Francia: almeno fino a prova contraria.

La Padania 26 Aprile

 


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