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SCONTRO TRA TI-NANI - ALTRO CHE SORRISI E INIZIATIVE COMUNI, IL VERTICE DI IERI TRA POMPETTA E SARKÒ-FAGO È STATO ALL’INSEGNA DEL MEGA-SCAZZO - IL MAGGIORDOMO DI CARLÀ NON HA DIGERITO LA COPERTINA DI “PANORAMA” E LE CRITICHE DELLA STAMPA BERLUSCONA - SILVIO ABBOZZA SU TUTTO (DALLA LIBIA A LACTALIS), INCASSA LA NOMINA DI DRAGHI ALLA FACCIA DI TREMONTI E NELL’IMBARAZZO GENERALE RACCONTA LE ORIGINI LIBICHE DEL BUNGA BUNGA (MENTRE LA MINISTRA CHRISTINE LAGARDE SI GIRA DALL’ALTRA PARTE)…

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Maurizio Caprara per il "Corriere della Sera"

Fuori, nei giardini che raccoglievano giornalisti e troupe televisive italiane e straniere, non si è sentito. Ma ieri nella sala di Palazzo Madama che ospitava il vertice bilaterale italo-francese presentato come occasione di pacificazione si è gridato. Le fonti sentite dal Corriere divergono su due interpretazioni: quanto Silvio Berlusconi si sia opposto con determinazione ai veri altolà di Nicolas Sarkozy. Una ha descritto un presidente del Consiglio arrendevole e un'altra più deciso.

Berlusconi e Sarkozy al vertice Italia Francia di Villa Madama

Entrambi tuttavia sono state convergenti nel descrivere un presidente francese infuriato, e un vertice del tutto privo dei sorrisi prodotti nella conferenza stampa dal «Cav» e da «Sarko» finale come copertina dell'evento da destinare al pubblico. Il capo di Stato francese si sarebbe presentato urlando, arrabbiato per la copertina del 31 marzo di Panorama, testata di Berlusconi.

draghi tremonti

In una fase acuta delle tensioni tra Palazzo Chigi ed Eliseo sul da farsi riguardo alla rivolta contro Muammar el Gheddafi, e sulla sorte di migranti e profughi arrivati dal Maghreb a Lampedusa, il settimanale pubblicava un ritratto di Sarkozy vestito come Napoleone e titolava così: «Sarkofago -La guerra in Libia. Il presidente francese voleva trascinarci in un duello mortale. Ecco come l'Italia ha ridimensionato la sua smania di protagonismo».

Draghi e Tremonti

Che per la missione sui cieli libici voluta dall'Eliseo Berlusconi abbia ceduto alle pressioni americane, britanniche e francesi per aumentare di numero e di funzioni gli aerei italiani, adesso autorizzati a far fuoco, non è bastato ad archiviare quella copertina. Sarkozy si è lamentato della descrizione del suo Paese data su molti mezzi di informazione italiani, in particolare del Cavaliere. Attacchi inaccettabili, secondo il presidente della Francia, uomo di destra che dietro le porte chiuse dell'incontro ha elencato al capo del governo e del centro destra italiano una lista di richieste con toni ultimativi. Su Parmalat e Lactalis, su altre aziende, sul resto.

Lactalis

Una delle fonti presenti alla riunione riferisce che Berlusconi non avrebbe opposto particolari resistenze. Avrebbe incassato l'appoggio francese alla designazione di Mario Draghi per la guida della Banca centrale europea. Tuttavia, osserva, l'attuale governatore della Banca d'Italia gode all'estero di forza propria, la vittoria è relativa. Sta di fatto che il presidente del Consiglio italiano ha portato all'ordine del giorno del vertice il Bunga bunga. Berlusconi si è messo a spiegare la sua versione sull'origine gheddafiana di questa espressione (ormai nota in più parti del mondo per indicare le feste del Cavaliere con Ruby e altre).

Emmanuel Besnier

Sarko è parso in imbarazzo. Il ministro francese dell'Economia Christine Lagarde, donna elegante con i capelli argentati, si è girata dall'altra parte. Nella delegazione italiana c'è chi in privato ha definito quasi inaccettabili i toni di Sarkozy. La fonte che attribuisce a Berlusconi di aver tenuto di più il punto sulle questioni in agenda sostiene che il ministro dell'Economia Giulio Tremonti non ha gradito il sì di Sakozy a Draghi.

GHEDDAFI

Il presidente francese, che in pubblico ha citato Tremonti con garbo, avrebbe aggiunto: «So che il governo italiano ha una posizione, mentre Tremonti ne ha un'altra» . Niente male come vertice di pacificazione. Si vocifera che in maggio Bengasi, capitale dell'insurrezione libica, potrebbe essere visitata da Sarkozy, Berlusconi e il premier britannico David Cameron. Se è vero, non sarà facile un viaggio sullo stesso aereo.

 


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