Bruno Viani per "Il Secolo XIX"
ruby berlusconiI "rumors" su Ruby Rubacuori hanno messo in movimento gli uffici della Curia del cardinale Angelo Bagnasco. E con discrezione, lasciando che a scendere in campo fossero le truppe dei parroci, la Curia ha reso esplicito il suo niet alle raccomandazioni: questo matrimonio, se mai s'avrà da fare, non avrà alcuna corsia preferenziale.
rubyLe indiscrezioni sulle (possibili) pressioni della coppia per accelerare e semplificare le pratiche della cerimonia, saltando alcuni passaggi, hanno innescato un meccanismo a catena. Come dire: nel palazzo della Curia, c'è chi ha deciso che è meglio mettere le cose in chiaro. E diramare disposizioni precise, per evitare che le preoccupazioni pastorali di qualche parroco lo spingano in buona fede, a cedere a quelle che nei corridoi della sede arcivescovile di piazza Matteotti vengono definite «voci di presunte pressioni da parte dei parenti dello sposo per accelerare le pratiche di matrimonio», saltando quelle che sono le richieste fatte indistintamente a tutti i fidanzati.
Ruby e il fidanzato Luca Risso«La Curia aveva scritto a tutti noi parroci invitando a una sorta di attenzione sul caso Ruby - aveva rivelato ieri al Secolo XIX don Fully Doragrossa, parroco di Premanico e San Desiderio - e ad accogliere le domande di matrimonio solo se i fidanzati seguono il percorso di rito: corsi prematrimoniali, sacramenti. E ovviamente la presentazione dei documenti necessari».
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