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SE PURE ALLA RAUTI FAMILY PIACE GRAMSCI, è la fine - INCORREGGIBILE e grandissima CASTELLINA: \"GHEDDAFI? TUTTA COLPA DELL’IMPERIALISMO OCCIDENTALE” - PUBBLICIZZARE MALTA SOTTO LE NEWS DALLA LIBIA - PIERFURBY SI ALLARGA IN CAMPIDOGLIO ALLA FACCIA DI ALE-DANNO - LA BINDI OCCUPA IL MARCIAPIEDE DEI RADICALI A LARGO ARGENTINA…

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Da "Italia Oggi"

GHEDDAFI PARLA DALLA PIAZZA VERDE

1 - METTI MALTA SOTTO GHEDDAFI...
Metti Malta sotto Gheddafi. È stata davvero una pubblicità singolare, quella apparsa sul Corriere della Sera, nella terza pagina dedicata agli esteri, in basso. Sotto al racconto giornalistico del dramma libico, dove veniva narrata la telefonata tra il colonnello Gheddafi e il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, ecco l'apparizione di Malta, «il tesoro nascosto del Mediterraneo».

Sì, proprio l'isola che è stata scelta dai militari libici disertori, quella Malta che sarebbe stata nel mirino di Aisha, la figlia di Gheddafi, meta ideale per chi vuole lasciare Tripoli, veniva pubblicizzata evocando «esperienze mozzafiato, cultura millenaria, eventi spettacolari», con una bellissima fotografia che mostra le bellezze maltesi. Un'isola che si trova a un tiro di schioppo dall'Italia, ma anche dalla Libia... (Sebastiano Luciani)

2 - GRAMSCI PIACE ALLA RAUTI...
Antonio Gramsci piace a Isabella Rauti. La figlia di Pino Rauti, l'ideologo di destra che è stato definito anche come «Gramsci nero», ora che si trova nell'ufficio di presidenza della regione Lazio contribuisce al prossimo convegno della fondazione intitolata proprio a Gramsci.

antonio gramsci

In programma a Roma a palazzo Marini nelle giornate del 10 e dell'11 marzo, l'incontro, sul tema «La repubblica in transizione 1989-1994», punterà l'obiettivo sui cinque anni che hanno contribuito a cambiare l'Italia, partendo dalla caduta del muro di Berlino per finire con la «discesa in campo» di Silvio Berlusconi nel teatrino della politica. Previsti interventi di Pierluigi Ciocca, Filippo Cavazzuti, Agostino Giovagnoli, Marc Lazar, Silvio Pons, Giuseppe Vacca, Valerio Zanone, Roberto Gualtieri e Stefano Folli. (Donato de' Bardi)

ISABELLA RAUTI E PADRE PINO

3 - BINDI RUBA IL POSTO A PANNELLA...
Rosy Bindi scende in piazza rubando il posto ai radicali. Oggi, dalle 10 alle 14, a largo di Torre Argentina, nel centro di Roma, sarà allestito un gazebo per la raccolta delle firme nell'ambito della campagna «Berlusconi dimettiti», mobilitando il personale appartenente all'esecutivo del Pd.

Rosi Bindi

E alle ore 12 al gazebo sarà protagonista il presidente del Pd. È da notare che la piazza scelta da Pier Luigi Bersani per raccogliere le firme contro il premier è quella storicamente occupata dai radicali con i loro banchetti referendari, dove ha speso tante giornate Marco Pannella, per protestare contro la partitocrazia. Ma come dicono nel Pd, «per Bindi, che ha compiuto sessanta anni lo scorso 12 febbraio, scendere nelle strade rappresenta una seconda giovinezza». (Donato de' Bardi)

MARCO PANNELLA PROTESTA

4 - CASINI A ROMA SI ALLARGA...
La maggioranza che al comune di Roma appoggia Gianni Alemanno perde pezzi. Proprio appena finiti gli stati generali della città. E per giunta, con un consigliere che ha scelto l'Udc appena entrato in Campidoglio al posto dello scomparso Massimiliano Parsi che apparteneva al Pdl. Il nuovo consigliere centrista Rocco Belfronte, entrato nell'aula Giulio Cesare subentrando a Parsi, ha ufficializzato il suo passaggio all'Udc.

PIERFERDINANDO CASINI

Ma non è l'unico caso, come l'ingresso nel gruppo di Paolo Voltaggio, Udc, entrato in consiglio grazie alla nomina ad assessore alla cultura di Dino Gasperini, eletto nel 2008 nelle fila centriste e poi passato al Pdl. (Sebastiano Luciani)

GIANNI ALEMANNO

5 - QUANTO PIACE GHEDDAFI ALLA CASTELLINA...
Gheddafi in Italia ha molti amici, a sinistra: ieri Luciana Castellina, già europarlamentare, sul quotidiano il Manifesto ha scritto un testo per sottolineare l'importanza del colonnello libico nella storia. Un racconto personale, che affonda le radici nella storia professionale della stessa Castellina: «Nel gennaio del '70 Muammar Gheddafi tenne la sua prima conferenza stampa internazionale. Partecipai all'evento, io ero lì per Noi Donne».

7str24 luciana castellina

Oggi è il «vecchio leone libico» ma quarant'anni fa, «a Tripoli l'entusiasmo popolare era incontenibile», rileva Castellina. E allora, di chi è la colpa di quanto accade oggi? Dell'imperialismo, perché nella partita giocano «le tremende complicità occidentali, che non hanno nemmeno esitato ad alimentare il peggior fondamentalismo islamico pur di procedere alla riconquista di territori che si erano almeno parzialmente emancipati». (Sebastiano Luciani)

 


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